Detto questo un conto è manipolare gastronomicamente castagne, melanzane, patate ecc., cioè cibi di comprovata commestibilità a livello mondiale, al di là di individuali e imprevedibili reazioni allergiche e/o intolleranze, un conto è cercare di attenuare/eliminare gli effetti di un qualcosa che può sì diventare commestibile ma che in realtà lascia sempre un ragionevole dubbio sul suo consumo, ben consapevoli che tale rischio esiste.
Perché il discorso di fondo è questo: la muscaria è in qualche modo tossica? SI! Si possono eliminare i suoi effetti psicotropici per poterne fare uso gastronomico? BOH? FORSE! Già questo dubbio per me non la rende commestibile. E ancora: se riusciamo ad eliminarne gli effetti negativi, che "resa" ha in cucina? E' buona o sono meglio i pinaroli? De gustibus...
E' noto che tanti popoli consumano la muscaria, quelle di casa loro però. Che ne sai, per esempio, se hanno sviluppato una sorta di immunità di gregge oppure le loro muscaria hanno un minor contenuto di sostanze tossiche? E mi domando anche se questi popoli
la consumerebbero se avessero a disposizione tutto il bendiddio fungino che abbiamo noi in ambiente mediterraneo (penso agli aereus in particolare).
Insisto a chiedermi: "Ne vale la pena"? Se la risposta è "sì" allora basta andare a raccoglierle. Ce ne sono tante...
Io continuo a consigliare le patate fritte.
