I FUNGHI DI GENNAIO 2013
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Re: I FUNGHI DI GENNAIO 2012
Proseguo ancora con qualche lignicolo: Trametes hirsuta
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Re: I FUNGHI DI GENNAIO 2012
Termino con altre due specie: la meno comune Daedalea quercina con il caratteristico imenio labirintiforme e con il comunissimo Stereum hyrsutum che ha invece l'imeio liscio.
Giuseppe


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Re: I FUNGHI DI GENNAIO 2012
Ciao Giuseppe
per aver dato inizio al NUOVO CORSO di questa Sezione che tanto successo ha ed ha avuto.
Ho capito che hai anticipato i tempi perchè questo brutto 2011 è meglio chi ci lasci quanto prima .........con l'intima convinzione che il 2012 non possa esserne peggio ma sicuramente migliore, per tutti !!
Attendo ora gli interventi di Ktenea e di Daniele, mentre mi felicito con te per l'egregio modo con cui hai affrontato il nuovo incarico.
Da parte mia un fraterno abbraccio
Enzo.


Ho capito che hai anticipato i tempi perchè questo brutto 2011 è meglio chi ci lasci quanto prima .........con l'intima convinzione che il 2012 non possa esserne peggio ma sicuramente migliore, per tutti !!

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Re: I FUNGHI DI GENNAIO 2012
Complimenti Giuseppe, ottima carrellata con giuste determinazioni; qui al centro c'è ormai assenza assoluta di funghi, qualcuno va in giro cercando Tuber borchii, per il resto nulla; ciao Gualberto
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Re: I FUNGHI DI GENNAIO 2012
Ci siamo!!!! E’ arrivato l’inverno, anche quello meteorologico. Dopo questo autunno mite, anche nella calda Sardegna è giunto il freddo, pian piano anche il bosco risentirà del brusco calo delle temperature e le specie fungine diminuiranno. È comunque ancora molto elevato il numero di specie che potremo trovare in questo gennaio che arriva.
Ancora ci sarà la possibilità di trovare qualche bella Amanita come ad esempio l’Amanita pachyvolvata Si tratta di una meravigliosa Amanita della Sezione Vaginatae, come si nota dalla foto ha una volva assai “importante”,ampia, membranosa e consistente, con orlo libero dal gambo, tipicamente picchiettata di macchie color ruggine. Il cappello è inizialmente convesso e poi spianato, di colore grigio ma è capitato di trovarla anche di un tenue beige. È assai vicina ad Amanita magnivolvata, la quale si distingue al microscopio per avere spore largamente ellittiche mentre la nostra le ha globose.
Come tutte le specie di questa sezione è commestibile dopo cottura in quanto possiede tossine termolabili, cioè che vengono inattivate ad un certa temperatura.
Ancora ci sarà la possibilità di trovare qualche bella Amanita come ad esempio l’Amanita pachyvolvata Si tratta di una meravigliosa Amanita della Sezione Vaginatae, come si nota dalla foto ha una volva assai “importante”,ampia, membranosa e consistente, con orlo libero dal gambo, tipicamente picchiettata di macchie color ruggine. Il cappello è inizialmente convesso e poi spianato, di colore grigio ma è capitato di trovarla anche di un tenue beige. È assai vicina ad Amanita magnivolvata, la quale si distingue al microscopio per avere spore largamente ellittiche mentre la nostra le ha globose.
Come tutte le specie di questa sezione è commestibile dopo cottura in quanto possiede tossine termolabili, cioè che vengono inattivate ad un certa temperatura.
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Re: I FUNGHI DI GENNAIO 2012
Nonostante la temperatura più bassa è ancora molto numerosa la schiera di cercatori che vagano nel bosco alla ricerca del Leccinum lepidum
Possiede un cappello carnoso, vischioso a tempo umido, tipicamente a fossette, come “martellato”.
I pori sono di un bel giallo vivo da giovane e tendono ad inverdire a maturità, il gambo è robusto, prevalentemente claviforme e ricoperto da scagliette in rilievo. La carne al taglio diventa inizialmente rosata per poi ingrigire. È possibile confonderlo con Leccinum corsicum, di taglia decisamente inferiore e che cresce tipicamente sotto il cisto, anch’esso commestibile e ricercato.
Come si vede dalla foto si tratta di un Boleto molto bello e anche di generose dimensioni che cresce tipicamente sotto quercia. Assai comune in ambiente mediterraneo, è fatto purtroppo oggetto di una caccia spietata per la bontà delle sue carni, specie quando è giovane e sodo.Possiede un cappello carnoso, vischioso a tempo umido, tipicamente a fossette, come “martellato”.
I pori sono di un bel giallo vivo da giovane e tendono ad inverdire a maturità, il gambo è robusto, prevalentemente claviforme e ricoperto da scagliette in rilievo. La carne al taglio diventa inizialmente rosata per poi ingrigire. È possibile confonderlo con Leccinum corsicum, di taglia decisamente inferiore e che cresce tipicamente sotto il cisto, anch’esso commestibile e ricercato.
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Re: I FUNGHI DI GENNAIO 2012
Ancora in questo mese si riesce a trovare abbastanza facilmente la Russula vinosobrunnea
Si tratta di una specie della Sottosezione Olivaceinae, tutte caratterizzate da un elevato “peso specifico” e che reagiscono al fenolo in modo particolare, con un bel colore violetto (succo di mirtillo) come si vede nelle foto.
Per la differenziazione delle tre specie conosciute è necessario il microscopio, anche se in Sardegna non dovrebbe esistere la capostipite della Sezione, la Russula olivacea, che è data come simbionte specifica del Faggio, appunto assente nell’isola.
Russula alutacea è di taglia inferiore ed è diversa nelle spore e nelle ife della cuticola.
Queste Russula sono a carne dolce, ma in parziale contraddizione con la nota regola per cui se una Russula è dolce la si può mangiare, possono causare disturbi gastrointestinali anche intensi se consumate crude o poco cotte.
Si tratta di una Russula comune in ambiente mediterraneo, che ha la “pessima” caratteristica di avere una gamma di colorazioni estremamente variabile, come peraltro spesso accade in tutto il Genere Russula. Ecco un'altra foto che illustra quanto ho appena detto.
Come si vede si passa dal rosso all’ocra, persino ai toni verdognoli della seconda foto.Si tratta di una specie della Sottosezione Olivaceinae, tutte caratterizzate da un elevato “peso specifico” e che reagiscono al fenolo in modo particolare, con un bel colore violetto (succo di mirtillo) come si vede nelle foto.
Per la differenziazione delle tre specie conosciute è necessario il microscopio, anche se in Sardegna non dovrebbe esistere la capostipite della Sezione, la Russula olivacea, che è data come simbionte specifica del Faggio, appunto assente nell’isola.
Russula alutacea è di taglia inferiore ed è diversa nelle spore e nelle ife della cuticola.
Queste Russula sono a carne dolce, ma in parziale contraddizione con la nota regola per cui se una Russula è dolce la si può mangiare, possono causare disturbi gastrointestinali anche intensi se consumate crude o poco cotte.
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Re: I FUNGHI DI GENNAIO 2012
Piuttosto comune anche in questo periodo è la Laccaria affinis che deve il suo nome alla somiglianza con la Laccaria laccata.
La distinzione senza l’uso del microscopio è pressoché impossibile, vista l’estrema monotonia nelle forme e nei colori nel Genere Laccaria, con qualche rara eccezione come ad esempio nella Laccaria amethystina caratterizzata da un bel colore violetto, assai meno comune. Si tratta di specie teoricamente commestibili, anche se vista l’esiguità dei basidiomi……..
Contrariamente a quanto si possa pensare è assai più comune, almeno dalle mie parti, della stessa Laccaria laccata.La distinzione senza l’uso del microscopio è pressoché impossibile, vista l’estrema monotonia nelle forme e nei colori nel Genere Laccaria, con qualche rara eccezione come ad esempio nella Laccaria amethystina caratterizzata da un bel colore violetto, assai meno comune. Si tratta di specie teoricamente commestibili, anche se vista l’esiguità dei basidiomi……..
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Re: I FUNGHI DI GENNAIO 2012
Chi possiede una buona vista potrà trovare anche in questo mese l’ Hymenoscyphus fructigenus
Se avete una fotocamera con una buona macro è un meraviglioso soggetto!!!!
Si tratta di un minuscolo ascomicete che cresce su ghiande in disfacimento, non è certo facile da vedere ma è piuttosto frequente incontrarlo se si sta attenti.Se avete una fotocamera con una buona macro è un meraviglioso soggetto!!!!
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Re: I FUNGHI DI GENNAIO 2012
A proposito di ascomiceti…..ecco l’Helvella leucomaleana
Per la mia esperienza predilige le pinete sabbiose dei litorali.
Abbastanza simile alla Helvella acetabulum se ne distingue oltre che per la microscopia anche per le dimensioni assai inferiori.
Come tutte le Helvella è sospettata di essere tossica per il suo contenuto di giromitrina.
Si tratta di una specie molto interessante, che ha un apotecio a coppa simile a quello di una Peziza, ma che però è sorretto da uno pseudogambo corto che presenta delle costolature evidenti.Per la mia esperienza predilige le pinete sabbiose dei litorali.
Abbastanza simile alla Helvella acetabulum se ne distingue oltre che per la microscopia anche per le dimensioni assai inferiori.
Come tutte le Helvella è sospettata di essere tossica per il suo contenuto di giromitrina.
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