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da Alessio1973 » 26 set 2010, 20:34
Una parentesi introduttiva…
Il genere Xerocomus è stato introdotto nella sistematica micologica da Lucien Quélet nel 1887 con la seguente diagnosi: “Peridium tendre; chair légère, crème, citrin, jonquille. Stipes fibrocharnu, ordinairement grêle. Tubes simples ou composés, crème jonquille ou sulfurins; pores souvent inégaux et irréguliers, primitivement formées par la contiguïté de l’orifice. Spore ellipsoïde oblongue ou fusiforme, jaune".
Nel 1888, nella “Flore Mycologique de France", Quélet riconosce 11 specie e due varietà: X. impolitus, X. radicans [= Boletus radicans !], X. spadiceus [=X. ferrugineus !], X. parasiticus, X. chrysentheron, X. chrysentheron varietà versicolor, X. subtomentosus, X. subtomentosus varietà striaepes, X. armeniacus, X. sulfureus [= Phlebopus sulfureus !], X. amarellus [= Chalciporus amarellus !], X. obsonium [=Boletus obsonium !], X. pruinatus e X. barlae [=X. rubellus !].
Ovviamente, come è accaduto spesso per molti generi presentati anche da autorevoli studiosi nel XIX secolo, alcune di queste specie sono oggi assegnate ad altri generi o ridotte a semplici sinonimi: i nomi tra parentesi quadre indicano appunto lo status attuale di alcuni Xerocomus queletiani.
Una curiosità: quando si cita i report ottenuti dal sito dell’Index Fungorum (o di altri indici) come ‘verità’ (quante volte abbiamo letto: “…lo dice anche l’Index Fungorum…” ?) dobbiamo ricordarci che si tratta di un database ‘privato’ (il responsabile è Paul Kirk) le cui opinioni sulla sistematica riflettano ovviamente le impostazioni del suo curatore. Inoltre ricordiamoci che non è aggiornato: provate ad esempio a cercare Xerocomus radicans e Xerocomus barlae; questi due nomi sono validamente pubblicati ma non risultano in Index Fungorum. Infine gli indici non sono esenti da errori...
Gli interventi sistematici più importanti nel genere sono proposti da Rolf Singer, autore a cui dobbiamo le sezioni Parasitici (1942), Pseudoboleti (1945), Pseudophyllopori (1945) e Subtomentosi (1945). Quest’ultima, tipificata dalla specie tipo del nome generico, è oggi più correttamente indicata come sezione Xerocomus autonomia (ogni raggruppamento sistematico infragenerico che contiene la specie tipo mantiene il nome del genere). Altre sezioni sono state proposte da Herink (Moravici, 1964), Bon (Chrysenteri ex Blum, 1984), Engel & Klofac (Truncati e Armeniaci) e Redeuilh (Striatulispori).
Nel 1940 Reichert ha porposto il nuovo genere Xerocomopsis oggi considerato semplice sinonimo di Xerocomus. Ancora Singer (1945) è autore della sottofamiglia Xerocomoideae, ricombinata poi a livello di famiglia da Pegler & Young (1981).
Gli Xerocomus sono oggi un gruppo numericamente piuttosto contenuto di specie. Come giustamente osservano Taylor e coll.: “The confusion and controversy associated with the taxonomy of the boletoid genus Xerocomus in Europe is remarkable considering the small number of species (16-22) involved” (Taylor et al., 2006: 276).