Agrocybe praecox (Pers.) Fayod
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Agrocybe praecox (Pers.) Fayod
Agrocybe praecox (Pers.) Fayod, Annales des Sciences Naturelles Botanique 9: 358 (1889) [MB#356699] in Fayod, M.V. 1889. Prodrome d'une histoire naturelle des Agaricinés. Annales des Sciences Naturelles Botanique. 9:181-411
Basionimo: Agaricus praecox Pers., Comm. Schaeff. icon. pict.: 89 (1800) [MB#241147]
≡ Agaricus candicans Schaeff., Fungorum qui in Bavaria et Palatinatu circa Ratisbonam nascuntur Icones 4: 50, t. 217 (1774) [MB#246021]
Agaricus candicans Schaeff., t. 217 (iconotypus)
Nella stessa opera lo Schaeffer presenta anche:
= Agaricus cereolus Schaeff., Fungorum qui in Bavaria et Palatinatu circa Ratisbonam nascuntur Icones 4: 22, t. 51 (1774) [MB#494598],
considerato sinonimo di A. praecox.
Agaricus cereolus Schaeff., t. 51
Basionimo: Agaricus praecox Pers., Comm. Schaeff. icon. pict.: 89 (1800) [MB#241147]
≡ Agaricus candicans Schaeff., Fungorum qui in Bavaria et Palatinatu circa Ratisbonam nascuntur Icones 4: 50, t. 217 (1774) [MB#246021]
Agaricus candicans Schaeff., t. 217 (iconotypus)
Nella stessa opera lo Schaeffer presenta anche:
= Agaricus cereolus Schaeff., Fungorum qui in Bavaria et Palatinatu circa Ratisbonam nascuntur Icones 4: 22, t. 51 (1774) [MB#494598],
considerato sinonimo di A. praecox.
Agaricus cereolus Schaeff., t. 51
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Re: Agrocybe praecox (Pers.) Fayod
Ricapitolando: il primo descrittore della specie è Il Persoon, che nel suo Commentarius (1800) crea Agaricus praecox, basandosi sull’Agaricus candicans di Schaeffer (1774). Nel 1889 Fayod crea il genere Agrocybe e qui vi trasporta la specie in questione dove la sua posizione sembra essere attualmente stabilizzatasi e concordemente accettata dai micologi odierni.
La specie è stata inserita anche nei generi Pholiota da Kummer, in Dryophila prima e Hylophila subgen. Cyclopus poi da Quelet, in Togaria da W.G. Smith, a dimostrazione di una vita nomenclaturale abbastanza travagliata.
Agrocybe praecox è una specie terricola, primaverile, a distribuzione pressoché mondiale, vivente come saprotrofa tra i residui vegetali di cui si nutre e di cui provoca la decomposizione.
Descrizione breve:
Cappello da beige a ocra pallido, lamelle brune a maturità, gambo pallido con cordoni miceliari alla base, anello membranoso, fragile, i cui resti rimangono facilmente attaccati al gambo e al margine del cappello, odore debolmente farinoso, sapore farinoso, leggermente amaro. Spore 8,5-10,5 x 5-6,5 micron.
Agrocybe praecox può essere confusa con Agrocybe molesta (Lasch) Singer [= A. dura Bolton (Singer)], che le è molto simile ma più robusta, spesso con la superficie pileica screpolata, sapore nettamente amaro e spore più grandi e con Agrocybe vervacti (Fr. :Fr.) Singer, di colorazione più giallastra, priva di anello, con la base del gambo allargata e sapore dolce.
In letteratura il lavoro più importante su questa specie è senz’altro quello pubblicato su Mycological Research 94 (8): 1103-1110 (1990), ad opera di T. Flynn e 0.K. Miller jr. e dal titolo “Biosystematics of Agrocybe molesta and sibling species allied to Agrocybe praecox in North America and Europe”.
Questo l’abstract: “Mating compatibility experiments and comparative morphology were used to investigate the Agrocybe praecox species complex in North America and Europe. This species complex was found to consist of four morphologically indistinguishable biological species
plus an easily recognizable taxon, Agrocybe molesta. The traditionally used characteristics, such as spore dimensions and macroscopic morphology, are not diagnostic for species recognition. However, ecological characteristics such as habitat, substrate, and geographical origin, are more useful for recognizing taxa within the A. praecox species complex”.
Sommariamente nell’articolo gli autori considerano un Agrocybe praecox complex di cui vi fanno parte A. molesta (la sola a nutrimento erbaceo) più quattro specie non distinguibili tra loro sulla classica base macro-microscopica ma sicuramente separabili incrociando, in un complesso lavoro di confronto fra decine di raccolte, l’habitat, natura del substrato, interfertilità ecc. di ciascuna specie.
Non è stato loro assegnato un nome ma soltanto indicate come Specie I, II, III, IV.
Specie I ha habitat urbano e cresce su pacciamatura di piante ornamentali. Reperita in Nord America e Europa.
Specie II ha habitat in foreste di conifere nordamericane (una raccolta anche in Svizzera), ad altitudini elevate, dove degrada frustuli legnosi. L’icona di Agrocybe sphaleromorpha Bull. ricorda questa specie.
Specie III è nordamericana in foreste miste di sicomoro, acero, faggio e querce. Anch’essa degrada frustuli legnosi. Potrebbe essere A. acericola.
Specie IV è stata raccolta una sola volta in Danimarca in foreste decidue.
Nello stesso articolo gli autori fanno presente che le raccolte interpretabili come A. cutefracta, A. britzelmayrii, A. paludosa (= A. elatella), A. gibberosa rappresentano semplici fenotipi di A. praecox, probabilmente dovuti a fattori abiotici come temperatura, umidità, qualità del substrato ecc.
Non mi risulta siano mai stati pubblicati articoli basati su studi molecolari di questo complesso di specie. In questo caso un siffatto lavoro sarebbe auspicabile e, se ben fatto, potrebbe portare ad una maggiore chiarezza in materia.
Una mia esperienza personale: negli anni ’90 al mio paese c’era una grossa e giovane pioppeta di impianto artificiale. Nell’autunno del 1991 fu letteralmente ricoperta da uno spesso strato di sansa di olive, con lo scopo probabilmente di concimarne il terreno. La primavera successiva la pioppeta fu invasa da migliaia e migliaia di esemplari di Agrocybe molesta (Lasch) Singer [= A. dura Bolton (Singer)], di una taglia incredibilmente robusta. Nelle 3-4 primavere successive la crescita si ripeté ma con esemplari sempre meno numerosi e sempre meno robusti, fin quando avrebbero potuto essere tranquillamente determinati come… A. praecox.
La specie è stata inserita anche nei generi Pholiota da Kummer, in Dryophila prima e Hylophila subgen. Cyclopus poi da Quelet, in Togaria da W.G. Smith, a dimostrazione di una vita nomenclaturale abbastanza travagliata.
Agrocybe praecox è una specie terricola, primaverile, a distribuzione pressoché mondiale, vivente come saprotrofa tra i residui vegetali di cui si nutre e di cui provoca la decomposizione.
Descrizione breve:
Cappello da beige a ocra pallido, lamelle brune a maturità, gambo pallido con cordoni miceliari alla base, anello membranoso, fragile, i cui resti rimangono facilmente attaccati al gambo e al margine del cappello, odore debolmente farinoso, sapore farinoso, leggermente amaro. Spore 8,5-10,5 x 5-6,5 micron.
Agrocybe praecox può essere confusa con Agrocybe molesta (Lasch) Singer [= A. dura Bolton (Singer)], che le è molto simile ma più robusta, spesso con la superficie pileica screpolata, sapore nettamente amaro e spore più grandi e con Agrocybe vervacti (Fr. :Fr.) Singer, di colorazione più giallastra, priva di anello, con la base del gambo allargata e sapore dolce.
In letteratura il lavoro più importante su questa specie è senz’altro quello pubblicato su Mycological Research 94 (8): 1103-1110 (1990), ad opera di T. Flynn e 0.K. Miller jr. e dal titolo “Biosystematics of Agrocybe molesta and sibling species allied to Agrocybe praecox in North America and Europe”.
Questo l’abstract: “Mating compatibility experiments and comparative morphology were used to investigate the Agrocybe praecox species complex in North America and Europe. This species complex was found to consist of four morphologically indistinguishable biological species
plus an easily recognizable taxon, Agrocybe molesta. The traditionally used characteristics, such as spore dimensions and macroscopic morphology, are not diagnostic for species recognition. However, ecological characteristics such as habitat, substrate, and geographical origin, are more useful for recognizing taxa within the A. praecox species complex”.
Sommariamente nell’articolo gli autori considerano un Agrocybe praecox complex di cui vi fanno parte A. molesta (la sola a nutrimento erbaceo) più quattro specie non distinguibili tra loro sulla classica base macro-microscopica ma sicuramente separabili incrociando, in un complesso lavoro di confronto fra decine di raccolte, l’habitat, natura del substrato, interfertilità ecc. di ciascuna specie.
Non è stato loro assegnato un nome ma soltanto indicate come Specie I, II, III, IV.
Specie I ha habitat urbano e cresce su pacciamatura di piante ornamentali. Reperita in Nord America e Europa.
Specie II ha habitat in foreste di conifere nordamericane (una raccolta anche in Svizzera), ad altitudini elevate, dove degrada frustuli legnosi. L’icona di Agrocybe sphaleromorpha Bull. ricorda questa specie.
Specie III è nordamericana in foreste miste di sicomoro, acero, faggio e querce. Anch’essa degrada frustuli legnosi. Potrebbe essere A. acericola.
Specie IV è stata raccolta una sola volta in Danimarca in foreste decidue.
Nello stesso articolo gli autori fanno presente che le raccolte interpretabili come A. cutefracta, A. britzelmayrii, A. paludosa (= A. elatella), A. gibberosa rappresentano semplici fenotipi di A. praecox, probabilmente dovuti a fattori abiotici come temperatura, umidità, qualità del substrato ecc.
Non mi risulta siano mai stati pubblicati articoli basati su studi molecolari di questo complesso di specie. In questo caso un siffatto lavoro sarebbe auspicabile e, se ben fatto, potrebbe portare ad una maggiore chiarezza in materia.
Una mia esperienza personale: negli anni ’90 al mio paese c’era una grossa e giovane pioppeta di impianto artificiale. Nell’autunno del 1991 fu letteralmente ricoperta da uno spesso strato di sansa di olive, con lo scopo probabilmente di concimarne il terreno. La primavera successiva la pioppeta fu invasa da migliaia e migliaia di esemplari di Agrocybe molesta (Lasch) Singer [= A. dura Bolton (Singer)], di una taglia incredibilmente robusta. Nelle 3-4 primavere successive la crescita si ripeté ma con esemplari sempre meno numerosi e sempre meno robusti, fin quando avrebbero potuto essere tranquillamente determinati come… A. praecox.
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Re: Agrocybe praecox (Pers.) Fayod
G. Bresadola, Iconographia Mycologica, vol. 14 (1930)
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Re: Agrocybe praecox (Pers.) Fayod
L. Rolland - Atlas des Champ. de France - t. 60 (1910)
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Re: Agrocybe praecox (Pers.) Fayod
M.C. Cooke, Illustration of British Fungi
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Re: Agrocybe praecox (Pers.) Fayod
J.B.L. Letellier, figures-des-champignons-servant-de-supplement-aux-planches-de-bulliard, t. 608 (1841)
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Re: Agrocybe praecox (Pers.) Fayod

Straordinario viaggio storico. Estremamente interessante la tua esperienza

Re: Agrocybe praecox (Pers.) Fayod
Complimenti per il tuo lavoro, se permetti ti mando la micro.
Spore e cheilocistidi.
Evely
Spore e cheilocistidi.

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Re: Agrocybe praecox (Pers.) Fayod
grazie Fabio, grazie Evely
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Re: Agrocybe praecox (Pers.) Fayod
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