Ricerche (1855-1883) e tavole micologiche (1873-1901) di J.-H. Fabre

progosk
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Re: Ricerche (1855-1883) e tavole micologiche (1873-1901) di J.-H. Fabre

Messaggio da progosk » 11 dic 2020, 20:27

Queletia mirabilis ha scritto:
11 dic 2020, 20:01
Interessante la storia di questo personaggio.
Pensa che della fortuna di questa collezione di tavole Fabre stesso era alquanto pessimista (sempre nei sui "Ricordi"): "Ora, cosa ne sarà di questa alta pila di acquerelli, frutto del tanto industriarmi? Indubbiamente i miei cari conserveranno questa reliquia per un po' di tempo; ma prima o poi, diventata ingombrante, spostata da un armadio ad un'altro, da una soffitta ad un'altra, visitata dai ratti e lorda di macchie, cadrà nelle mani di un pronipote che, da innocente bambino, le taglierà a quadrettini per giocarci a cuciniere. Così vanno le cose. Ciò che le nostre illusioni hanno accarezzato con amore infinito finisce miseramente nelle grinfie della realtà"...

Si sa che, caduto in povertà sul finire del secolo, tentò tramite i buoni uffici del suo amico poeta Mistral di farli acquisire, insieme al suo erbario, da qualche museo, ma non se ne fece nulla. Le istituzioni francesi iniziarono proprio negli ultimi anni suoi a riconoscergli dei meriti, ma fu poi tutto bloccato dalla guerra mondiale. Nel '22, cinque anno dopo la sua scomparsa, fu finalmente acquisito il suo intero lascito (casa, giardino, erbario e tutto il resto) dallo Stato, garantendo ai due figli superstiti di poterci rimanere a vivere. Ma fu solo nel 1955 che un suo nipote ritrovò la cartella di acquerelli, proprio in una soffitta - e così fu avviata l'opera di recupero e conservazione delle stesse, ad opera appunto dell'allora luminare di micologia in Francia, Roger Heim. (E fu sempre Heim che le segnalò a Wasson...)

Storie su storie, intricate ma in qualche modo, trovo, importanti da far riemergere - stesso la statura scientifica di Fabre - a lungo relegato a margine per la sua testarda resistenza alla "moda" Darwiniana, la si sta rivalutando come finissimo empirista, nonostante le sue personali passioni, o la sua tendenza da "contrarianist". Trovo che le tavole (e anche i suoi scritti sul tema) parlano da sé di quanto possa valere in scienza uno sguardo insistitamente indipendente, ma allo stesso tempo tendente all'olistico. Sono cose che parlano a tutti i sensi del nostro intendere...

Queletia mirabilis
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Re: Ricerche (1855-1883) e tavole micologiche (1873-1901) di J.-H. Fabre

Messaggio da Queletia mirabilis » 11 dic 2020, 22:43

Philip, stai facendo un ottimo lavoro.
Non solo ci presenti le opere di questi personaggi, ma ci fai entrare nella loro vita.
Ancora -1987

mefi
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Re: Ricerche (1855-1883) e tavole micologiche (1873-1901) di J.-H. Fabre

Messaggio da mefi » 11 dic 2020, 23:03

bjasblas

ssdsd -6343

progosk
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Re: Ricerche (1855-1883) e tavole micologiche (1873-1901) di J.-H. Fabre

Messaggio da progosk » 11 dic 2020, 23:11

Queletia mirabilis ha scritto:
11 dic 2020, 22:43
Non solo ci presenti le opere di questi personaggi, ma ci fai entrare nella loro vita.
Istruttivo leggere il racconto del noto micologo Camille Fauvel della sua visita alla casa di Fabre, dove il figlio di questo, Paul, gli mostra gli acquerelli, che allora numeravano 700 (qui, nel Supplemento alla Revue de Mycologie del 1937 https://bibliotheques.mnhn.fr/EXPLOITAT ... _T002_N002 ):

Innanzitutto fa una riflessione sul lavoro, e sulla vita, da micologi:
“[…] devo dire che ciò che ancora mi affascina personalmente di Fabre è che è riuscito a realizzare il suo sogno, a vivere la sua vita. Tutti abbiamo i nostri ideali, il nostro violino d’Ingres, una nostra manìa. È in quella che noi troviamo la felicità. Ditemi, fratelli miei micologi, se non vivete la vostra gioia più pura, in una mite giornata d'autunno, raccogliendo funghi nel bosco, scoprendo o cercando le specie rare. Il vostro cuore non batte con un'emozione possente quando vi sembra di aver scorto quella Queletia mirabilis mai visto avvistata?

:-D

Invece a proposito delle tavole commenta: “Queste tavole sono eseguite mirabilmente. Mostrano un preciso senso artistico, una mano molto abile e una visione molto sicura delle caratteristiche essenziali del fungo in questione. Insieme opera di un botanico che conosce bene le caratteristiche permanenti e transitorie della pianta, è espressione di un formidabile artista. Ce ne sono 700, dipinti su una bella e robusta carta da disegno, che misura 33 centimetri di lunghezza per 24 centimetri e mezzo di larghezza. Sono racchiusi in 18 scatole di cartone e perfettamente conservati. Alcuni di essi sono di dimensioni più piccole, essendo stati tagliati, probabilmente per far sparire una figura incompiuta o indesiderata. Essi vengono consultati molto raramente, il che è in un certo senso una fortuna. La spesa davvero considerevole che si dovrebbe sostenere per riprodurli in tricromia difficilmente ci permette di sperare che venga realizzato, per quanto sarebbe l’esito augurabile. C'è da sperare che dei nuovi fondi rendano possibile farli montare e rilegare in una maniera confacente al contenuto. La loro conservazione sarebbe così molto più al sicuro e la consultazione risulterebbe più agevole. Fabre ha eseguito questi dipinti sul suo piccolo tavolo da lavoro, col funghi accanto ai suoi libri. “Mio padre mi diceva sempre” mi diceva Paul Fabre, “che con poco colore, molta acqua e attenzione, è facile fare bene.

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Re: Ricerche (1855-1883) e tavole micologiche (1873-1901) di J.-H. Fabre

Messaggio da Queletia mirabilis » 12 dic 2020, 09:38

progosk ha scritto:
11 dic 2020, 23:11
Queletia mirabilis ha scritto:
11 dic 2020, 22:43
Non solo ci presenti le opere di questi personaggi, ma ci fai entrare nella loro vita.
Supplemento alla Revue de Mycologie del 1937

Innanzitutto fa una riflessione sul lavoro, e sulla vita, da micologi:
“[…] devo dire che ciò che ancora mi affascina personalmente di Fabre è che è riuscito a realizzare il suo sogno, a vivere la sua vita. Tutti abbiamo i nostri ideali, il nostro violino d’Ingres, una nostra manìa. È in quella che noi troviamo la felicità. Ditemi, fratelli miei micologi, se non vivete la vostra gioia più pura, in una mite giornata d'autunno, raccogliendo funghi nel bosco, scoprendo o cercando le specie rare. Il vostro cuore non batte con un'emozione possente quando vi sembra di aver scorto quella Queletia mirabilis mai visto avvistata?
Si, di questo passo ne ero già a conoscenza, trovato durante le mie ricerche sulla Queletia e presentate qui sul forum.
-6565 -5327

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Messaggio da progosk » 12 dic 2020, 11:54

Queletia mirabilis ha scritto:
12 dic 2020, 09:38
le mie ricerche sulla Queletia e presentate qui sul forum.
Ritrovate (https://www.funghiemicologia.com/phpBB3 ... 17&t=60968) e lette ora, forte! (Incredibile che BSMF nn abbia ancora messo online numeri oltre il 1949... hai provato a contattare Guez tramite il suo canalblog Ki-no-ko fungi? Son sicuro che ti manderebbe copia del suo articolo/nota sul ritrovamento giapponese.)

Tra l'altro, avendo letto meglio il resoconto della visita di Fauvel al Harmas, integro quest'altra altra pubblicazione micologica di Fabre:

- "Note sur le mode de reproduction des truffes" (Société d'agriculture et d'horticulture de Vaucluse. Extrait du procès-verbal de la séance du 6 avril 1857), Avignon, imp. Jacquet, 23 p. - riportato sul sito e-fabre.com, qui: https://www.e-fabre.com/e-texts/memoire ... s_note.htm

L'articolo di Fauvel cita poi molti passaggi sui funghi presenti nei "Ricordi" di Fabre - in attesa della nuova edizione tradotta di Adelphi, meritano davvero nell'originale ;-)

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Messaggio da progosk » 12 dic 2020, 12:24

Vi lascio giusto col commiato di Fabre alle sue indagini sui funghi (sempre dai suoi "Ricordi", come riportati da Fauvel): "Purtroppo, ho terminato coi funghi - ci sarebbero tante altre questioni da risolvere a loro riguardo!
Perché i vermi dei Ditteri consumano il Boleto satanas e disprezzano l’Ovolo buono? Com’è che risulta malvagio per noi ciò che è delizioso per loro, e come è odioso per loro ciò che è squisito secondo il nostro gusto? Sono presenti composti particolari nei funghi, alcaloidi che sembrano variare a seconda del genere botanico? Potremmo isolare questi alcaloidi e studiarne a fondo le proprietà? Chissà se la medicina non ne troverebbe l’uso per alleviare le nostre miserie, come ha saputo col chinino, la morfina e altri?
Ci sarebbe da chiedersi quale sia la causa della liquefazione dei Boleti provocata dall'intervento dei vermi. I due fatti sono dello stesso ordine? Il Coprin si digerisce grazie a una pepsina simile a quella del verme?
Vorremmo conoscere la sostanza ossidabile che conferisce all'Agarico dell’Olivo la sua candida, tenue luminosità, simile ai riflessi della luna piena. Sarebbe interessante sapere se alcuni Boleti diventano blu a causa di un indaco più cangiante di quello dei tintori; se il rinverdimento del Lattario delizioso stropicciato risale a un'origine simile.
Queste ricerche di chimica paziente mi tenterebbero, se i miei rudimentali strumenti, e soprattutto l'irreparabile fuga dell’ancor lunga speranza, mi permettessero di farlo.
"

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Messaggio da progosk » 12 dic 2020, 12:31

progosk ha scritto:
11 dic 2020, 23:11
Istruttivo leggere il racconto del noto micologo Camille Fauvel della sua visita alla casa di Fabre, dove il figlio di questo, Paul, gli mostra gli acquerelli, che allora numeravano 700 (qui, nel Supplemento alla Revue de Mycologie del 1937 https://bibliotheques.mnhn.fr/EXPLOITAT ... _T002_N002 ):
Per completezza di riferimenti: il racconto della visita di Fauvel continua nel terzo fascicolo dello stesso numero del Supplemento, pdf qui: https://bibliotheques.mnhn.fr/EXPLOITAT ... 002_N003_1

Queletia mirabilis
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Re: Ricerche (1855-1883) e tavole micologiche (1873-1901) di J.-H. Fabre

Messaggio da Queletia mirabilis » 12 dic 2020, 12:44

progosk ha scritto:
12 dic 2020, 11:54
Queletia mirabilis ha scritto:
12 dic 2020, 09:38
le mie ricerche sulla Queletia e presentate qui sul forum.
Ritrovate (https://www.funghiemicologia.com/phpBB3 ... 17&t=60968) e lette ora, forte! (Incredibile che BSMF nn abbia ancora messo online numeri oltre il 1949 [COPYRIGHT]... hai provato a contattare Guez tramite il suo canalblog Ki-no-ko fungi? Son sicuro che ti manderebbe copia del suo articolo/nota sul ritrovamento giapponese.)
In realtà le info sulla Queletia che ho messo sul forum sono molte meno di quelle che abbiamo (perché il lavoro è a quattro mani con il mio amico Gabriele Cacialli) trovato successivamente, tra cui anche l'articolo su BSMF (anzi, adesso abbiamo a disposizione tutti i numeri fino al 2020). Diciamo che ci sarebbe da integrare almeno la parte dedicata ai ritrovamenti aggiungendone altri 3-4 (vedi il mio secondo aggiornamento) e precisando meglio il ritrovamento del 1941. Il resto può restare invariato.
-5327

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Re: Ricerche (1855-1883) e tavole micologiche (1873-1901) di J.-H. Fabre

Messaggio da progosk » 12 dic 2020, 13:02

Todo claro! Vi auguro ogni fortuna con la pubblicazione -6597

(Ancora un'ultima - non resisto - su Fabre: Fauvel accenna ad un altra osservazione micologica fatta da Fabre, pare nel 1908, notando che sia Clathrus cancellatus che Phallus impudicus "émet des radiations, pouvant à distance, à travers une boîte de carton par exemple, impressionner une plaque photographique", cioè che emettono della radiazione che lascia traccia, attraversando del cartone, su carta fotosensibile. (Aggiunge anche che Fabre stesso si accerta che Clitocybe olearia, nonostante la sua singolare fosforescenza, non presenta questa proprietà radioattiva.)

Possibile, come sembrerebbe da cursoria ricerca in rete, che nessuno studio micologico abbia più indagato su questa notizia?)

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