Ciao a tutti voi, eccomi per una rapida carrellata di qualche specie…. Perdonatemi se non riuscirò a fare molto, ma purtroppo i problemi non sono ancora risolti e il mio tempo è davvero ridotto al lumicino.
Ma andiamo al dunque…..
Come ho già avuto modo di dirvi altre volte, il clima mite della Sardegna favorisce il prolungamento della stagione micologica anche nei mesi invernali. Dicembre è un mese ancora ricchissimo di soddisfazioni per chi va per funghi.
Cominciamo con una specie veramente molto bella a vedersi: Coprinopsis picacea= Coprinus picaceus
coprinus picaceus4 [salv].JPG
Si tratta di una specie appariscente, che può arrivare a dimensioni notevoli, caratterizzata da un cappello di forma particolarmente allungata, di colore grigio-brunastro ha una superficie estremamente lucida e liscia.
Estremamente evidenti sono i residui del velo generale che si dissociano in placche e fiocchi bianchi facilmente detersili.
Ecco un’altra foto.
coprinus picaceus5 [salv].JPG
Quest’ultimo esemplare, particolarmente bello, è andato a crescere su un vecchio tronco di sughera abbattuto e ricoperto di terriccio, dando la sensazione di essere addirittura lignicolo!!!
Possiede un gambo bianco e le lamelle, inizialmente rosate, anneriscono a maturazione. Si tratta di un fungo deliquescente come tutti quelli del Genere Coprinus, tende infatti a sciogliersi in una “poltiglia” nerastra che nei tempi andati veniva utilizzata per scrivere.
E’da considerare una specie non commestibile, è infatti assai probabilmente ricca di “coprina”, un aminoacido che assunto in associazione con sostanze alcoliche provoca la cosiddetta sindrome coprinica, che si manifesta con tachicardia, arrossamento, ipotensione e cefalea. Tali effetti sono noti anche come “effetto antabuse”, in quanto analoghi a quelli dati da un farmaco (l’antabuse, appunto) che viene utilizzato nella cura degli abusi del consumo di alcool.
L’uso di bevande alcooliche è vivamente sconsigliato anche a chi consumi il Coprinus comatus, ottimo commestibile se consumato ben giovane, in quanto delle modiche quantità di coprina sarebbero presenti anche in quella specie.
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