Amanita phalloides
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Amanita phalloides
Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link (1833)
Seppur probabilmente citata anche prima, questa specie è stato descritta scientificamente per la prima volta in un modo in cui sia riconoscibile il nome attuale del fungo, dal botanico francese Sébastien Vaillant nel 1723, con il nome "Fungus phalloides, annulatus, sordide virescens, et patulus" (prima della nomenclatura binomia di Linneo i nomi delle specie erano brevi frasi descrittive).
Il nome scientifico phalloides significa "a forma di fallo".
Nel 1821, Elias Magnus Fries lo descrisse come Agaricus phalloides, ma incluse altre Amanita bianche nella sua descrizione.
Infine, nel 1833, Johann Heinrich Friedrich Link stabilì il nome Amanita phalloides, dopo che Persoon aveva chiamato questa specie Amanita viridis 30 anni prima.
Sebbene l'uso del nome Amanita phalloides da parte di Louis Secretan sia anteriore a quello di Link, è stato rifiutato per ragioni nomenclaturali perché le opere di Secretan non utilizzavano la nomenclatura binomiale in modo coerente; alcuni tassonomi, tuttavia, non sono stati d'accordo con questa opinione.
Amanita phalloides è la specie tipo della sezione Phalloideae del genere Amanita, un gruppo che contiene quasi tutte le specie di Amanita velenose mortali finora identificate.
Una forma completamente bianca che si trova più raramente è stata inizialmente descritta Amanita phalloides var. alba da Julien Costantin e Leon Dufour. Si trova a volte anche tra esemplari normalmente colorati, e attualmente viene considerata sinonimo della specie tipo.
Sinonimi citati:
Agaricus phalloides Vaill. ex Fr. (1821)
Amanita phalloides Secr. (1833)
Amanita phalloides var. alba Costantin & L.M. Dufour (1895)
Amanita viridis Pers. (1797)
Fungus phalloides Vaill. (1723)
Tavola 1 - Vaillant, 1723 Tavola 2 - Bulliard, 1793 (come Agaricus bulbosus, tavola indicata da Fries) Tavola 3 - Bolton, 1788 (come Agaricus vernalis, tavola indicata da Fries)
Seppur probabilmente citata anche prima, questa specie è stato descritta scientificamente per la prima volta in un modo in cui sia riconoscibile il nome attuale del fungo, dal botanico francese Sébastien Vaillant nel 1723, con il nome "Fungus phalloides, annulatus, sordide virescens, et patulus" (prima della nomenclatura binomia di Linneo i nomi delle specie erano brevi frasi descrittive).
Il nome scientifico phalloides significa "a forma di fallo".
Nel 1821, Elias Magnus Fries lo descrisse come Agaricus phalloides, ma incluse altre Amanita bianche nella sua descrizione.
Infine, nel 1833, Johann Heinrich Friedrich Link stabilì il nome Amanita phalloides, dopo che Persoon aveva chiamato questa specie Amanita viridis 30 anni prima.
Sebbene l'uso del nome Amanita phalloides da parte di Louis Secretan sia anteriore a quello di Link, è stato rifiutato per ragioni nomenclaturali perché le opere di Secretan non utilizzavano la nomenclatura binomiale in modo coerente; alcuni tassonomi, tuttavia, non sono stati d'accordo con questa opinione.
Amanita phalloides è la specie tipo della sezione Phalloideae del genere Amanita, un gruppo che contiene quasi tutte le specie di Amanita velenose mortali finora identificate.
Una forma completamente bianca che si trova più raramente è stata inizialmente descritta Amanita phalloides var. alba da Julien Costantin e Leon Dufour. Si trova a volte anche tra esemplari normalmente colorati, e attualmente viene considerata sinonimo della specie tipo.
Sinonimi citati:
Agaricus phalloides Vaill. ex Fr. (1821)
Amanita phalloides Secr. (1833)
Amanita phalloides var. alba Costantin & L.M. Dufour (1895)
Amanita viridis Pers. (1797)
Fungus phalloides Vaill. (1723)
Tavola 1 - Vaillant, 1723 Tavola 2 - Bulliard, 1793 (come Agaricus bulbosus, tavola indicata da Fries) Tavola 3 - Bolton, 1788 (come Agaricus vernalis, tavola indicata da Fries)
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Re: Amanita phalloides
Giusto per corredo, anche se arrivano qualche cinque-sei decenni dopo la determinazione di Link, le belle tavole di A. phalloides di Fabre e di Potter:

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Re: Amanita phalloides
ogni aggiunta è ben accetta 

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Re: Amanita phalloides
Una tavola di Pierre Bulliard dalla sua Flora Parisiensis, vol. 8, t. 569 (1776-1781).
Evidente il riuso di questa tavola dal suo Herbier de la France.
Evidente il riuso di questa tavola dal suo Herbier de la France.
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Re: Amanita phalloides
Kops J. et al._Flora Batava, vol. 11, t. 829, fig. 1 (1853)
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Re: Amanita phalloides
Oeder G.C. et al._Flora Danica, fascicle 36, t. 2143 (1761-1883)
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Re: Amanita phalloides
Winkler E., Sammtliche Giftgewachse Deutschlands, ed. 3, t. 93 (1853)
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Re: Amanita phalloides
È evidente in alcune tavole antiche la confusione che c’era tra Amanita phalloides e citrina, confuse tra loro sotto il nome di Agaricus bulbosus.