vicente ha scritto:Edoardo,

per le emozioni che ci hai trasmesso con le tue riflessioni,e testimonianze.
Io penso che in un certo senso noi siamo ancora fortunati, ci portiamo dietro qualche "buon ricordo",saranno i migliori rimedi per gli anni a venire, in un certo senso della vita ci rimangono solo
ricordi emozionali.
A noi non resta che fare la nostra parte ,ed assolvere ai nostri doveri "morali",quotidiani.
Ti invio un caro saluto,e ricordo sempre con piacere il tuo trentino ,terra meravigliosa per chi ama trascorrere il proprio tempo in mezzo alla natura, e da voi esistono ancora persone che nutrono ancora rispetto per la montagna.

Vicente
Ahimé!
Se parliamo di funghi, molte volte ci restano solo i ricordi.
Di specie raccolte quand'eravamo bambini e di altre, che non si trovano più nei luoghi che abbiamo frequentato per molto tempo, ignari del futuro che ci aspettava.
E' vero, sono un amante della natura e anche se non disdegno un pò di tecnologia, quando è veramente utile, detesto sopra ogni cosa le mistificazioni che si fanno intorno a certa pratiche agricole intensive (anche in montagna) che portano all'impoverimento della diversità delle specie e che dietro una facciata pulita in realtà hanno il solo scopo di realizzare il massimo profitto a scapito di tutto il resto.
Fino a 15 anni fa, nei luoghi che frequentavo, non c'era traccia di impiego di fertilizzanti e sistematicamente tutti gli anni, nei medesimi posti, era facile trovare una grande quantità e varietà di specie fungine. Lo spazio era talmente vasto da perdersi ed io avevo fotografato nella mia mente l'esatto luogo di crescita delle varie specie che andavo a scovare infallibilmente, anche sotto la prima neve.
Poi piano piano, per far spazio all'agricoltura, molti alberi di quelle radure sono stati tagliati, le radici sono state estirpate e si è iniziato ad usare fertilizzanti chimici che hanno drasticamente ridotto le specie di erbe prima presenti in quei prati che sono rimasti ancora verdi.
Ma ad un osservatore attento, come io sono, quel verde intenso ed uniforme rivela tutte le insidie dell'agricoltura moderna che hanno portato alla distruzione dei luoghi della mia memoria.
Ora mi spingo più in alto, alla ricerca di quel che resta dell'antico luogo e spero solo che gli ultimi ripidi valloni, ancora tagliati a mano, vengano lasciati come sono.
Scusate se me la prendo con l'agricoltura moderna, che come sapete non è il solo nemico dei funghi.
Anche noi, che li raccogliamo possiamo fare molti danni.
Ho visto gente portarsi a casa cesti di funghi sconosciuti, per poi gettarli nella spazzatura.
Altri invece che li strappano dalla terra così come sono senza pulirli e senza verificarne la bontà, con il risultato di buttarne più della metà.
Qui in Trentino la raccolta è regolamentata però secondo me non basta. Bisognerebbe istituire un patentino, come per i cacciatori, perchè molta gente non ha la minima cognizione di quello che mette nella cesta. Per i gruppi di persone proporrei invece l'obbligo di un'accompagnatore esperto.
Ma la cosa peggiore sono i razziatori.
Un paio d'anni sono salito in mountain bike, fino ad una malga in provincia di Bolzano, situata a circa 1600 metri d'altezza.
Mentre arrivavamo abbiamo visto un gruppo di persone che vuotavano zaini e cesti colmi di porcini nel bagagliaio e in contenitori sui sedili posteriori di un gippone, che abbiamo scoperto dopo essere di proprietà del malgaro. La macchina era talmente piena che ci stava solo il conducente. Quintali di roba.
Una quantità industriale di porcini strappata alla natura e calata a valle in maniera fuorilegge, con la complicità del malgaro (Forse prezzolato dalla comitiva), e a quanto pare non soggetto a controllo da parte dei forestali. Ho assistito impotente al misfatto perchè ero senza telefonino, altrimenti giuro che non avrei avuto pietà ed avrei chiamato il 115.
So per certo che quella gente (Del nord Italia ed il cui accento conosco bene) vende i funghi nei vari ristoranti e negozi per pagarsi le vacanza.
Non faccio ulteriori commenti perchè la cosa mi fa incazzare di brutto.
E meno male che quella gente conosce solo porcini altrimenti bisognerebbe mettere le guardie armate.
Ciao,
Edoardo