I FUNGHI DI GIUGNO .
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Re: I FUNGHI DI GIUGNO .
in altri casi la decolorazione è addirittura totale, eccola completamente bianca:
Esistono delle forme anche completamente gialle ed in questo caso la tinta è generalmente più uniforme. E’ descritta in letteratura anche Russula vitellina, specie forse discutibile, che è praticamente una Russula risigallina con superficie gialla uniforme e con cuticola più lucida, che ha la caratteristica di avere un odore diverso, come di “mostarda” o “sottaceti”, insomma, con una nota acida particolare. Gli esemplari che seguono avevano realmente questa caratteristica: Avendo notato un odore leggermente diverso in fase di raccolta, li ho lasciati per una notte dentro una busta di carta per “concentrare” il profumo, ed in effetto questa nota acida era assolutamente ben presente ed avvertibile. Si tratta di Russule a carne dolce e commestibili, ma data l’esiguità della carne non sono granchè utilizzabili in cucina.
Come detto è specie di taglia piuttosto minuta ed ha un gambo fragile, assai presto cavo e piuttosto allungato, fatto non comunissimo nel genere Russula. La cuticola è normalmente piuttosto opaca, almeno a tempo secco, ed ha la caratteristica di essere facilmente asportabile anche per intero e con un solo colpo. La carne è bianca e fragile e possiede un caratteristico odore di “rose avizzite” che è decisamente più evidente quando il fungo invecchia. Le lamelle inizialmente biancastre diventano di un bel giallo a maturazione.Esistono delle forme anche completamente gialle ed in questo caso la tinta è generalmente più uniforme. E’ descritta in letteratura anche Russula vitellina, specie forse discutibile, che è praticamente una Russula risigallina con superficie gialla uniforme e con cuticola più lucida, che ha la caratteristica di avere un odore diverso, come di “mostarda” o “sottaceti”, insomma, con una nota acida particolare. Gli esemplari che seguono avevano realmente questa caratteristica: Avendo notato un odore leggermente diverso in fase di raccolta, li ho lasciati per una notte dentro una busta di carta per “concentrare” il profumo, ed in effetto questa nota acida era assolutamente ben presente ed avvertibile. Si tratta di Russule a carne dolce e commestibili, ma data l’esiguità della carne non sono granchè utilizzabili in cucina.
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Re: I FUNGHI DI GIUGNO .
Un’altra bella Russula che fa la sua comparsa in questo periodo è la Russula pesudoaeruginea:
Come si vede dalla foto si tratta di una Russula di taglia media che ha delle bellissime tinte con dei colori tra il verde e l’azzurro, spesso decolorate in modo non uniforme, e sovente con piccole macchie color ruggine. Esiste peraltro una forma decolorata che Sarnari decrive come f.ma galochroa e che vediamo nello scatto che segue: Si tratta di specie a carne dolce, appena piccantina sulle lamelle che sono di color crema a maturazione. La carne è bianca. Le specie della Sottosezione Griseinae, alla quale appartengono, sono di assai difficile determinazione, senza l’utilizzo del microscopio e di una buona bibliografia è davvero complicato venirne a capo. Approfitto pertanto per ringraziare pubblicamente l’amico Raffaello Jon, che mi è sempre di valido aiuto nel districarmi nelle studio delle Russule, Genere che adoro studiare, ma che è davvero un “osso duro”. Si tratta di specie commestibili, anche piuttosto discrete (i gusti sono davvero estremamente soggettivi).Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: I FUNGHI DI GIUGNO .
Della specie che segue è persino superfluo parlare, ma essendo una delle prede più ambite di questo mese è giusto presentarla, si tratta del buonissimo Boletus reticulatus (= Boletus aestivalis)
E’ il primo porcino a venire fuori, anche se in linea di massima da noi è più comune il B. aereus. È caratterizzato da un cappello di tinte nocciola-brunastre piuttosto uniformi, il che lo rende facilmente separabile da B. aereus che ha tinte più scure, bronzee e non uniformi. La cuticola del cappello tende caratteristicamente a screpolarsi e a fessurarsi col tempo secco. Il gambo, spesso panciuto o addirittura obeso, è appena più chiaro del cappello ed è ricoperto per quasi tutta la superficie di un reticolo concolore. La carne è completamente bianca ed immutabile, con un caratteristico penetrante profumo. I pori sono inizialmente bianco candidi e tendono a diventare olivastri a maturazione. Eccolo ancora: Come detto è una specie molto conosciuta e pertanto è quasi imbarazzante parlarne, ma è davvero uno dei funghi che preferisco. In cucina è utilizzabile in tantissimi modi…. Purtroppo oltre a competere con gli altri bipedi alla sua ricerca, siamo costretti a dividerli anche con le larve, che con estrema facilità lo invadono.
E’ il porcino estivo, specie davvero ricercata e conosciuta (purtroppo) da tutti.E’ il primo porcino a venire fuori, anche se in linea di massima da noi è più comune il B. aereus. È caratterizzato da un cappello di tinte nocciola-brunastre piuttosto uniformi, il che lo rende facilmente separabile da B. aereus che ha tinte più scure, bronzee e non uniformi. La cuticola del cappello tende caratteristicamente a screpolarsi e a fessurarsi col tempo secco. Il gambo, spesso panciuto o addirittura obeso, è appena più chiaro del cappello ed è ricoperto per quasi tutta la superficie di un reticolo concolore. La carne è completamente bianca ed immutabile, con un caratteristico penetrante profumo. I pori sono inizialmente bianco candidi e tendono a diventare olivastri a maturazione. Eccolo ancora: Come detto è una specie molto conosciuta e pertanto è quasi imbarazzante parlarne, ma è davvero uno dei funghi che preferisco. In cucina è utilizzabile in tantissimi modi…. Purtroppo oltre a competere con gli altri bipedi alla sua ricerca, siamo costretti a dividerli anche con le larve, che con estrema facilità lo invadono.
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Re: I FUNGHI DI GIUGNO .
L’anno scorso nel mese di giugno,(e quindi siamo speranzosi) sono comparsi i Boletus regius:
Si tratta di un altro fungo veramente meraviglioso, dai colori davvero spettacolari, che lo rendono estremamente visibile (anche in questo caso, purtroppo!!!) anche da lontano. Come si vede il cappello è di un bel rosso lampone, veramente vistoso, che contrasta col il gambo ed i pori gialli. Le dimensioni di questo fungo diventano davvero notevoli, supera a volte i venti cm di diametro. La carne è anch’essa gialla ed è praticamente immutabile, caratteristica che lo distingue dal simile B. pseudoregius che presenta un viraggio all’azzurro più o meno intenso. Il gambo è provvisto di un reticolo concolore al gambo che lo rende quasi invisibile. Per curiosità ve ne presento una forma quasi completamente gialla che è stata trovata da un amico che me l’ha portata confuso dalle colorazioni. Inizialmente un pò sorpreso a mia volta, dopo un attento controllo ho potuto accertare che fosse proprio lui. PS: il mio amico non lo sa, ma poi me li sono mangiati!!! He he heNon hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: I FUNGHI DI GIUGNO .
A giugno si trovano anche numerose Amanite della sezione Vaginatae, come ben sapete caratterizzate dall’assenza di anello sul gambo e dal margine del cappello striato.
Molto bella per i suoi colori aranciati è Amanita crocea, nella fattispecie nella sua varietà subnudipes: E’ un fungo che si trova abbastanza di frequente anche se non in numerosi esemplari, è ubiquitario, ma prevalentemente i miei ritrovamenti sono sotto quercia. Il cappello è come detto di colore aranciato con tonalità più o meno accese, generalmente privo di residui di velo. Il gambo è slanciato, e nella varietà subnudipes è completamente bianco, presenta una volva piuttosto ampia, spessa e membranosa. Nella specie tipo invece il gambo è colorato con tinte che richiamano quelle del cappello. Eccola ancora: Come tutte le Amanite della stessa sezione (Vaginatae) è un ottimo commestibile previa adeguata cottura, possiede infatti delle tossine termolabili che vengono inattivate con una adeguata cottura.
Molto bella per i suoi colori aranciati è Amanita crocea, nella fattispecie nella sua varietà subnudipes: E’ un fungo che si trova abbastanza di frequente anche se non in numerosi esemplari, è ubiquitario, ma prevalentemente i miei ritrovamenti sono sotto quercia. Il cappello è come detto di colore aranciato con tonalità più o meno accese, generalmente privo di residui di velo. Il gambo è slanciato, e nella varietà subnudipes è completamente bianco, presenta una volva piuttosto ampia, spessa e membranosa. Nella specie tipo invece il gambo è colorato con tinte che richiamano quelle del cappello. Eccola ancora: Come tutte le Amanite della stessa sezione (Vaginatae) è un ottimo commestibile previa adeguata cottura, possiede infatti delle tossine termolabili che vengono inattivate con una adeguata cottura.
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Re: I FUNGHI DI GIUGNO .
Completiamo questa carrellata con la bella Amanita pachyvolvata:
Eccola ancora Le lamelle sono libere e bianche. La determinazione di queste Amanite qui riprodotte è di Salvatore Curreli, mio maestro ed amico, che approfitto per ringraziare. Ovviamente anche per questa Amanita valgono le considerazioni fatte in precedenza per quanto attiene la commestibilità.
Detto questo vi saluto tutti con affetto e vi ringrazio per l’attenzione che dedicate a me ed ai miei “compari” sulle pagine di questa sezione.
Si tratta di una specie che raggiunge dimensioni anche piuttosto cospicue. Il cappello varia dai toni del grigio al grigio brunastro, sovente con lembi di velo generale. Il margine è lungamente striato. Il gambo è bianco e slanciato, inguainato alla base da una volva sacciforme, ampia e di notevole spessore. Tale volva, di colore bianco, presenta delle tipiche macchiette ocracee.Eccola ancora Le lamelle sono libere e bianche. La determinazione di queste Amanite qui riprodotte è di Salvatore Curreli, mio maestro ed amico, che approfitto per ringraziare. Ovviamente anche per questa Amanita valgono le considerazioni fatte in precedenza per quanto attiene la commestibilità.
Detto questo vi saluto tutti con affetto e vi ringrazio per l’attenzione che dedicate a me ed ai miei “compari” sulle pagine di questa sezione.
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Re: I FUNGHI DI GIUGNO .
Ciao Mauro
davvero un bel giugno il tuo.
Complimenti per le ottime immagini e per le interessanti Note di accompagnamento, veramente utili a tutti.
Grazie e .
Ora aspettiamo con interesse i frutti dei tuoi bravissimi colleghi.
Enzo.
davvero un bel giugno il tuo.
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Grazie e .
Ora aspettiamo con interesse i frutti dei tuoi bravissimi colleghi.
Enzo.
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Re: I FUNGHI DI GIUGNO .
Complimentissimi Mauro
, Leo
, Leo
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Re: I FUNGHI DI GIUGNO .
Entusiasmanti ritrovamenti! per condividere e documentare cosi' precisamente.
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Re: I FUNGHI DI GIUGNO .
a tutti!
Dopo le bellissime specie, ottimamente illustrate e descritte da Mauro , presenterò alcune specie non precedentemente trattate e che raramente vengono prese in considerazione da chi raccoglie funghi a scopo alimentare ma che comunque sono interessanti.
Vedremo insieme alcuni gasteromiceti che crescono da inizio estate fino all’autunno inoltrato.
Nei pascoli una delle prime a fruttificare è senz’altro Lycoperdon utriforme = Calvatia utriformis che si presenta con carpofori globosi, attenuati alla base, che possono arrivare anche a 15 cm di diametro. La superficie esterna (esoperidio) è molto spessa e screpolata in placche poligonali cotonose. Alla sezione è ben visibile la gleba, inizialmente bianca che passa con la maturazione a colori giallo verdastri per ridursi poi in una polvere bruna formata dalle spore e dal capillizio, e la sterile subgleba basale. A maturazione l’esoperidio si dissolve fino alla subgleba che rimane in habitat per molti mesi dopo la dispersione delle spore sotto forma di resti papiracei di colore bruno.
Dopo le bellissime specie, ottimamente illustrate e descritte da Mauro , presenterò alcune specie non precedentemente trattate e che raramente vengono prese in considerazione da chi raccoglie funghi a scopo alimentare ma che comunque sono interessanti.
Vedremo insieme alcuni gasteromiceti che crescono da inizio estate fino all’autunno inoltrato.
Nei pascoli una delle prime a fruttificare è senz’altro Lycoperdon utriforme = Calvatia utriformis che si presenta con carpofori globosi, attenuati alla base, che possono arrivare anche a 15 cm di diametro. La superficie esterna (esoperidio) è molto spessa e screpolata in placche poligonali cotonose. Alla sezione è ben visibile la gleba, inizialmente bianca che passa con la maturazione a colori giallo verdastri per ridursi poi in una polvere bruna formata dalle spore e dal capillizio, e la sterile subgleba basale. A maturazione l’esoperidio si dissolve fino alla subgleba che rimane in habitat per molti mesi dopo la dispersione delle spore sotto forma di resti papiracei di colore bruno.
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