13.
Amanita strobiliformis (Paulet ex Vittad.) Bertill.
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NB. Nel testo originale vengono riportate le seguenti 3 descrizioni come 3 specie diverse, attualmente esse possono essere considerate forme della stessa specie.
1)
Cappello appiattito convesso, coperto da una pellicola satinata, bianca con sfumature più o meno grigio giallastre molto chiare, e abbastanza regolarmente coperto da verruche, spesse, tenaci,
più o meno poliedriche sfaccettate, a piramide appressata e un po' tronca.
Margine
liscio, sporgente, dapprima flesso sulle estremità periferiche delle lamelle, e come festonato da resti di velo arrotondati in creste arrotondate e poi spesso frangiato.
Gambo assolutamente pieno, omogeneo, solido, spesso, cilindrico, bianco, con
velo-anello verso l'alto, bianco, spesso, fioccoso-farinoso, flottante, che si attacca alle dita, facilmente lacero, delebile; il lato lamellare è rigato e quello stipale lanuginoso, più in basso il gambo è scaglioso-lanuginoso; si ispessisce verso il fondo per continuare in un
bulbo di grandi dimensioni, conico, con superficie irregolare tubercolosa, solido, profondamente ipogeo e la cui estremità superiore, spesso incrinata, è coronato da
diverse file di squame spesse, forti, a volte quasi continue, a volte separate, e formanti il bordo della volva circoncisa.
Lamelle bianche, si colorano di un lievissimo giallo alutaceo; lamelle adnate,
arrotondate e libere, con margine convesso spesso dentellato; lamellule poche, con terminazione obliqua irregolarmente seghettati.
Carne bianca, immutabile, densa, odore mite, sapore gustoso.
Diametro del cappello 12-20 cm; altezza 8-10 cm più 6-8 cm di bulbo; diametro del gambo 3-4 cm; spessore del cappello 12-14 mm.
In ambienti con alberi, con olmo o con pioppo ecc.
Specie confondibile con Amanita echinocephala, Amanita ovoidea ed Amanita excelsa.
2)Intermedia tra la forma 1) ed Amanita excelsa.
Si distingue particolarmente per il cappello
seppia chiaro più scuro,
depresso infine sul disco; per le verruche sporgenti delebili, il margine quasi liscio, la carne bianca e morbida, e il
gambo pieno, uguale, cilindrico, dotato di anello ampio e
collegato ad un bulbo di grandi dimensioni, tubercolo-squamoso, con fianchi arrotondati ed estremità più bassa appuntita, sub-radicante e delimitato superiormente da scaglie embricate.
Lamelle ben distanziate, attenuate all'interno, adnate e anche aderenti e strianti un po' il gambo alla sommità.
Diametro ed altezza di 15 cm.
Nei boschi nel mese di agosto.
3)Portamento, dimensioni e colori delle forme precedenti.
Cappello coperto a lungo dalla calotta cellulo-membranosa, morbida, che si attacca alle dita, e infine strappata in grandi placche
numerose, piatte, irregolari, delebili; margine liscio, ma spesso appendicolato; pellicola separabile mite.
Gambo grande, robusto, corposo, fibro-carnoso, dotato di pelucchi al di sotto di un grande anello, flottante, morbido, delebile; inferiormente scorrevole fino al di sopra di un bulbo spesso sovente 5-6 cm, conico, tubercoloso, radicante, profondamente ipogeo, coronato da una bordatura sottile, singola o doppia, spesso fessurata.
Lamelle numerose; lamelle aderenti con piccolo filetto striante, più ampie all'esterno; con da una a tre lamellule arrotondate.
Carne umida, morbida e bianca.
Agosto-Ottobre, sotto faggi e pini.
Da molti autori considerata innocua o commestibile seppur di sapore poco gradevole, ma la commestibilità è dubbia e incerta ed è comunque un fungo sconsigliabile per la possibilità di confusione con specie tossiche.
In archivio ->
http://www.funghiemicologia.com/phpBB3/ ... =152&t=347
Tavole di riferimento dal testo originale: Bulliard tavola 48 e Paulet tavole 156bis e 162
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