Queletia mirabilis ha scritto: ↑19 ago 2023, 11:23
progosk ha scritto: ↑19 ago 2023, 10:51
Non c'è ancora un'articolo pubblicato in proposito su rivista di settore, ma da un poco circolano
notizie da fonte reputata che in Cile esisterebbe un sosia - macroscopico, ma non altrettanto a livello micro, né al molecolare - gastrotossico del
prelibato agarico violetto/santacaterina
Lepista nuda, come si legge da
qui, riferito a
questo caso di intossicazione l'anno scorso, indagato poi da G. Furci con la collaborazione del lab USA di B. Dentinger.
Quando vi sarà pubblicazione peer-reviewed, aggiornerò ;-)
Notizia interessante ma non buona per chi consuma la
Lepista nuda. Malgrado la sosia tossica sia confinata in Cile, può darsi che fra qualche anno arrivi anche in Italia, come è già successo a tante specie alloctone ormai stabilizzatesi anche qui da noi. Vedremo di impararla a conoscere.
Sul "
prelibato agarico violetto" ci sarebbe da discutere visto che a mio parere ha un sapore dolciastro nauseante, ma diciamo che non faccio testo poiché a me non piacciono molto i sapori dolci. Quanti di voi lo consumano regolarmente, magari anche da solo e non in un misto?
Ciao
Mi ha molto incuriosito questo post sul sosia della lepista nuda, io rispondo volentieri alla tua domanda sul consumo di lepista nuda, spiegando prima l'origine del mio amore per questo fungo
Quando ero bombetto ho iniziato ad andare a funghi con mio padre i primi ricordi sono quando nei giorni di Ognissanti andavamo dai nostri parenti marchigiani e da lì io e mio padre a funghi sui monti dell'appennino umbro marhigiano (monte cucco), da dove tutti i miei 4 nonni provenivano.
Beh cercare quelle file di agarici violetti nei pascoli montani frammisti ai faggi stupendi, riempire il cesto di quelli e di Agaricus urinascens, trombette, steccherini ( a novembre qualche raro porcino) era un'emozione unica. La Lepista nuda nascevano copiosa completamente coperti dal falaschio in alcune fungaie sul prato e quando li trovavi mi ricordo che era emozionante. Quel profumo mi è ancora gradito perchè mi evoca stupende emozioni
Li mangiavamo, anche da soli, e mi parevano buoni. Considera che tutti i fungaioli anziani della mia famiglia (ma non mio padre, erudito un minimo sulla micologia) erano anche accaniti cercatori e consumatori della Clitocybe nebularis, detta "spignolo d'inverno". Ero insomma abituato a quei profumi forti, aromatici quasi fastidiosi
Col gusto di ora non li mangerei da soli, ma sono un fungo che se trovo colgo volentieri e volentieri lo doso nel misto. Nella mia idea sono ancora una specie buona da mangiare in ogni caso.
Sperando di non aver annoiato, un abbraccio