Amanita galactica...
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Re: Amanita galactica...
Ottima segnalazione Philip.
Una nuova amanita cilena che la filogenesi fa ricondurre al vecchio continente Gondwana.
E poi c'è un'altra importante considerazione: il modo di pubblicare una specie nuova.
Oggi è sufficiente scrivere quattro righe in inglese e pubblicarle su Index Fungorum e la nuova specie è fatta. Tutto senza passare da una rivista specializzata e accreditata e senza scrivere paginate di info. Più facile di così...
Una nuova amanita cilena che la filogenesi fa ricondurre al vecchio continente Gondwana.
E poi c'è un'altra importante considerazione: il modo di pubblicare una specie nuova.
Oggi è sufficiente scrivere quattro righe in inglese e pubblicarle su Index Fungorum e la nuova specie è fatta. Tutto senza passare da una rivista specializzata e accreditata e senza scrivere paginate di info. Più facile di così...
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Re: Amanita galactica...
Questo mi spiega due cose: 1. perché nn trovavo una fonte/rivista di pubblicazione datata 2020, e 2. (essendo IF gestito da Kew, se non erro) la presenza di B. Dentinger assieme a G. Furci nella parentesi di attribuzione: lei l’ha trovata (nel 2014), e presumo lui, essendo responsabile al Kew, compare come… validatore? O forse mi manca qualche dettaglio su come funziona questa nuova filiera?Queletia mirabilis ha scritto: ↑23 giu 2021, 07:46è sufficiente scrivere quattro righe in inglese e pubblicarle su Index Fungorum
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Re: Amanita galactica...
Una delle nuove regole del "Codice internazionale di nomenclatura delle Piante, Alghe e Funghi", attuate all'ultimo Congresso botanico internazionale di Shenzhen, Cina, luglio 2017, è proprio quella della non-necessità di pubblicare una specie nuova su una delle riviste accreditate del settore. Non capisco la filosofia che sta dietro a questa cosa ma adesso è sufficiente la sola pubblicazione su Index Fungorum. E bastano quattro righe scarne.progosk ha scritto: ↑23 giu 2021, 08:58Questo mi spiega due cose: 1. perché nn trovavo una fonte/rivista di pubblicazione datata 2020, e 2. (essendo IF gestito da Kew, se non erro) la presenza di B. Dentinger assieme a G. Furci nella parentesi di attribuzione: lei l’ha trovata (nel 2014), e presumo lui, essendo responsabile al Kew, compare come… validatore? O forse mi manca qualche dettaglio su come funziona questa nuova filiera?Queletia mirabilis ha scritto: ↑23 giu 2021, 07:46è sufficiente scrivere quattro righe in inglese e pubblicarle su Index Fungorum
Bryn Dentinger lavora al Natural History Museum/Biology Department, University of Utah, Salt Lake City, U.S.A. ed è nel comitato di redazione del prestigioso Kew Bulletin. In questo caso può essere che la Furci abbia chiesto un suo parere/convalida, oppure sono legati da amicizia... chissà.
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Re: Amanita galactica...
E si sa chi governa (e come) cosa viene pubblicato su IF?
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Re: Amanita galactica...
Il curatore di Index Fungorum è Paul M. Kirk, membro del "Biodiversity Informatics & Spatial Analysis Team, Royal Botanic Gardens, Kew".
Credo che non metta bocca su quanto pubblicato. Deve solo curare l'aspetto formale. Nel senso che uno può scrivere le peggiori caxxate me se formalmente sono corrette IF le pubblica.
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Re: Amanita galactica...
Bellissimo fungo nero.... ma, prima, nessuno lo conosceva?
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Re: Amanita galactica...
Tieni presente l'area del ritrovamento: Cile australe.Franco Meiattini ha scritto: ↑23 giu 2021, 10:48Bellissimo fungo nero.... ma, prima, nessuno lo conosceva?
Ben pochi sono i micologi che erborizzano a quelle latitudini.
E poi anche se qualcuno l'aveva già vista, conta chi per primo la formalizza come sp. nov.
Ti metto una foto della scopritrice alle prese con la sua specie.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: Amanita galactica...
?!?! Stento a credere che possa essere così…Queletia mirabilis ha scritto: ↑23 giu 2021, 10:28uno può scrivere le peggiori caxxate me se formalmente sono corrette IF le pubblica.
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Re: Amanita galactica...
Supponiamo che tu pubblichi una specie nuova del tipo:progosk ha scritto: ↑23 giu 2021, 11:32?!?! Stento a credere che possa essere così…Queletia mirabilis ha scritto: ↑23 giu 2021, 10:28uno può scrivere le peggiori caxxate me se formalmente sono corrette IF le pubblica.
in inglese: "boletus a colori turchini sul cappello, pori rosati, carne nera virante al fucsia e gambo bianco con pois rossi (come la maglia del leader del GP della montagna al Tour del France...)" e mettici anche una bella volva arancione, toh!
Ne indichi l'holotypus e l'erbario dove è conservato (dove poi, per pura disgrazia e essendo il curatore un tuo amico, viene smarrito).
Lo chiami Volvoboletus gimondii perché sei un appassionato di questo vecchio ciclista e dichiari che è lui il "legit" e poi te lo ha consegnato.
E magari ci metti anche una foto dove colori un qualsiasi boleto con un aerografo (ma la foto non è comunque mandatoria).
Formalmente è tutto corretto. Il codice dell'indagine molecolare non è obbligatorio.
Perché IF dovrebbe rifiutarti la sp. nov. quando bastano quattro righe, senza indagine nemmeno microscopica, per fare il protologo della specie?
Prova a rileggere quanto scritto su IF per questa amanita e poi vedi se non ho ragione.
Certo, che poi la comunità scientifica ti riconosca la specie è tutto un altro discorso. Probabilmente saresti additato come un rompicoglioni -o troll, come usa oggigiorno-. Ma intanto la specie nuova l'hai creata.
Il grande e compianto Sarnari, nel 1992, creò Lactarius castanopus, una bellissima specie che se non ci fossero le foto non crederesti che esistesse e se non gli fosse stata riconosciuta la serietà che aveva, avresti potuto pensare ad uno scherzo. Nessuno ha più segnalato questa specie da allora.
Di più: Golfballia è un genere formalmente ineccepibile. IF non avrebbe potuto esimersi dall'ufficializzarlo.