Amanita
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Amanita
Diffusione: quasi cosmopolita, assente nell'Antartico, ma le singole specie occupano definite aree più piccole
Amanita muscaria - foto di Vincenzo
Amanita caesarea - foto di Leo
Amanita calopus - fonte: www.njcc.com
Amanita muscaria - foto di Vincenzo
Amanita caesarea - foto di Leo
Amanita calopus - fonte: www.njcc.com
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Re: Amanita
Amanita vaginata - foto di Daniele
Amanita vittadinii - foto di Vincenzo
Amanita volvata - fonte: www.njcc.com
Amanita vittadinii - foto di Vincenzo
Amanita volvata - fonte: www.njcc.com
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Re: Amanita
Amanita phalloides - foto di Vincenzo
Amanita verna - foto di Paulus
Amanita citrina - foto di Leo
Amanita verna - foto di Paulus
Amanita citrina - foto di Leo
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Re: Amanita
Amanita aestivalis - fonte: en.wikipedia.org
Amanita excelsa - foto di Giuliano
Amanita roanokensis - fonte: www.eticomm.net
Amanita excelsa - foto di Giuliano
Amanita roanokensis - fonte: www.eticomm.net
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Re: Amanita
Amanita solitaria - foto di Giuliano
Amanita limbatula - fonte: www.njcc.com
Amanita gymnopus - fonte: www.eticomm.net
Amanita limbatula - fonte: www.njcc.com
Amanita gymnopus - fonte: www.eticomm.net
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Re: Amanita
Note:
Amanita muscaria è stata usata come fungo medicinale e allucinogeno, in particolare nell'Asia orientale, anche se in questa zona potrebbe trattarsi anche di Amanita caesareoides. Probabilmente nei tempi antichi questi usi erano molto più diffusi. Amanita muscaria è anche velenosa se consumata in grande quantità, in particolare la varietà presente nel nord est dell'America, Amanita muscaria var. formosa, spesso protagonista di avvelenamenti confusa con Amanita caesarea. Un decotto di Amanita muscaria in latte con aggiunta di zucchero viene usato, e probabilmente molto diffusamente in antichità, per uccidere, o piuttosto, paralizzare le mosche. In antichità questa specie essiccata veniva sovente venduta, principalmente come veleno, in particolare nel nordest dell'Asia. Le sostanze tossiche e psicotrope presenti in Amanita muscaria sono gli alcaloidi muscarina, in piccole quantità, e bufotenina, muscimolo e acido ibotenico. La bufotenina sembra non essere presente in tutte le forme di Amanita muscaria o anche variare di quantità all'interno della stessa forma. L'effetto tossico e psicotropo di questo fungo pare essere dovuto alla mistura di molte sostanze attive. Il muscimolo e l'acido ibotenico pare siano le sostanze che uccidono le mosche. Altre sostanze isolate da Amanita muscaria sono acetilcolina, muscazone e altre basi indoliche. Del muscimolo è stato valutato un possibile uso per la preparazione di alimenti come additivo esaltatore di sapidità, agendo venti volte più intensamente del glutammato di sodio.
Amanita muscaria - foto di Vincenzo
Amanita caesareoides - fonte: www.nara-edu.ac.jp
Amanita muscaria var. formosa - fonte: www.mushroomexpert.com
Amanita muscaria è stata usata come fungo medicinale e allucinogeno, in particolare nell'Asia orientale, anche se in questa zona potrebbe trattarsi anche di Amanita caesareoides. Probabilmente nei tempi antichi questi usi erano molto più diffusi. Amanita muscaria è anche velenosa se consumata in grande quantità, in particolare la varietà presente nel nord est dell'America, Amanita muscaria var. formosa, spesso protagonista di avvelenamenti confusa con Amanita caesarea. Un decotto di Amanita muscaria in latte con aggiunta di zucchero viene usato, e probabilmente molto diffusamente in antichità, per uccidere, o piuttosto, paralizzare le mosche. In antichità questa specie essiccata veniva sovente venduta, principalmente come veleno, in particolare nel nordest dell'Asia. Le sostanze tossiche e psicotrope presenti in Amanita muscaria sono gli alcaloidi muscarina, in piccole quantità, e bufotenina, muscimolo e acido ibotenico. La bufotenina sembra non essere presente in tutte le forme di Amanita muscaria o anche variare di quantità all'interno della stessa forma. L'effetto tossico e psicotropo di questo fungo pare essere dovuto alla mistura di molte sostanze attive. Il muscimolo e l'acido ibotenico pare siano le sostanze che uccidono le mosche. Altre sostanze isolate da Amanita muscaria sono acetilcolina, muscazone e altre basi indoliche. Del muscimolo è stato valutato un possibile uso per la preparazione di alimenti come additivo esaltatore di sapidità, agendo venti volte più intensamente del glutammato di sodio.
Amanita muscaria - foto di Vincenzo
Amanita caesareoides - fonte: www.nara-edu.ac.jp
Amanita muscaria var. formosa - fonte: www.mushroomexpert.com
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Re: Amanita
Amanita caesarea - foto di Gianca50
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Re: Amanita
Ci sono altre Amanita che contengono alcaloidi, Amanita citrina e Amanita porphyria contengono bufotenina. Un alcaloide è presente in Amanita gemmata, almeno nella forma che ha provocato un avvelenamento mortale in Cile nel 1967. Il caso di questo avvelenamento dovuto ad esemplari avventizi cresciuti in piantagioni di pini è piuttosto interessante, perchè esistono ben pochi casi di avvelenamenti documentati in Europa e Nordamerica, paesi d'origine di questa specie; quindi parrebbe che, come per altri componenti chimici, la presenza e la quantità di tossine e alcaloidi non sia un fattore solamente ereditario ma sia anche legato all'ambiente di crescita.
Amanita citrina - foto di Leo
Amanita porphyria - foto di luiper
Amanita gemmata - foto di josuerofe
Amanita citrina - foto di Leo
Amanita porphyria - foto di luiper
Amanita gemmata - foto di josuerofe
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Re: Amanita
Altre specie di Amanita contenenti alcaloidi e che hanno provocato avvelenamenti sono Amanita pantherina, contenente, oltre ad altri numerosi alcaloidi, acido ibotenico, e, pare, Amanita bingensis, Amanita citrina e Amanita porphyria, le ultime due con spore amiloidi, quindi appartenenti al sottogenere Lepidella in cui le sostanze tossiche, amatossine, sono molto importanti, ed anche alcune specie della sezione Roanokenses, ad esempio Amanita strobiliformis.
Amanita pantherina - foto di Vincenzo
Amanita cf. bingensis - fonte: www.njcc.com
Amanita strobiliformis - foto di Carlo
Amanita pantherina - foto di Vincenzo
Amanita cf. bingensis - fonte: www.njcc.com
Amanita strobiliformis - foto di Carlo
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Re: Amanita
Le amatossine sono ciclopeptidi complessi trovati ed isolati nei funghi velenosi più pericolosi e mortali, Amanita phalloides, Amanita bisporigera, Amanita tenuifolia, Amanita verna, Amanita virosa ed altre specie simili ad Amanita verna, ad esempio Amanita ocreata. Un tempo tutte le specie di questo gruppo, incluse Amanita citrina, Amanita brunnescens e Amanita aestivalis, venivano considerate ugualmente velenose come Amanita phalloides ma ciò non corrisponde a realtà anche se conviene evitare il consumo di Amanita delle sezioni Amidellae, Phalloideae e Mappae. Le tossine di queste Amanita si possono dividere in due gruppi, le fallotossine, che hanno azione rapida, e le amatossine, ad azione caratteristicamente lenta. Le amatossine sono almeno 6, particolarmente importanti sono alfa-amanitina e beta-amanitina. Il primo punto di attacco delle amanitine è la membrana della mucosa gastrointestinale, ma sono le microlesioni ed il successivo danno al fegato a portare alla necrosi epatica. Il funzionamento di queste tossine è molto interessante dal punto di vista fisiologico, tanto che in Argentina sono state utilizzate per trattare il cancro con risultati incoraggianti, inoltre elevate dosi si alfa-amanitina inibiscono la RNA-polimerasi nelle cellule e quindi questa tossina è stata adottata come strumento negli studi biochimici - molecolari.
Amanita phalloides - foto di Daniele
Amanita bisporigera - fonte: www.mushroomexpert.com
Amanita verna - foto di Valter
Amanita phalloides - foto di Daniele
Amanita bisporigera - fonte: www.mushroomexpert.com
Amanita verna - foto di Valter
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