Cortinarius violaceus (L.) Gray (1821)
Agaricus violaceus è una delle poche specie fungine nominate da Carl Linnaeus nella sua opera del 1753, Species Plantarum.
L'epiteto specifico “violaceus” fa riferimento al colore viola intenso del cappello.
Il naturalista francese Jean-Baptiste Lamarck lo consideró una varietà di una specie variabile che descrisse come Amanita araneosa nel 1783 e Christiaan Hendrik Persoon lo inserì nella Sezione Cortinaria di Agaricus nella sua opera del 1801, Synopsis Methodica Fungorum.
Cortinarius fu stabilito come genere dal botanico inglese Samuel Frederick Gray nel primo volume della sua opera del 1821, A Natural Arrangement of British Plants, dove la specie fu registrata con la grafia “Cortinaria violacea”.
La data di inizio della tassonomia fungina era stata fissata al 1 gennaio 1821, in coincidenza con la data di un importante lavoro del "padre della micologia", il naturalista svedese Elias Magnus Fries, il che significava che il nome Cortinarius violaceus richiedesse il sanzionamento di Fries per ritenersi valido.
Pertanto la specie veniva scritta come Cortinarius violaceus (L.: Fr.) Gray.
Tuttavia, una revisione del 1987 del Codice internazionale di nomenclatura botanica ha spostato la data di inizio al 1 maggio 1753, data di pubblicazione dello Species Plantarum di Linnaeus.
Pertanto, il nome non richiede più la ratifica dell'autorità di Fries, ed è quindi ora scritto come Cortinarius violaceus (L.) Gray.
Il botanico tedesco Friedrich Otto Wünsche descrisse la specie come Inoloma violaceum nel 1877.
Nel 1891, il suo connazionale Otto Kuntze pubblicò l’opera Revisio Generum Plantarum, la sua risposta alla pratica nomenclaturale esistente che percepiva come scarsa metodologicamente.
Chiamò la specie Gomphos violaceus.
Tuttavia il programma di revisione di Kuntze non venne accettato dalla maggioranza dei biologi.
Cortinarius violaceus è stato designato come specie tipo per il genere Cortinarius da Frederic Clements e Cornelius Lott Shear nel loro lavoro del 1931, The Genera of Fungi.
Il micologo David Arora la considera una scelta strana, per il colore insolito del carpoforo e per la presenza di cheilo- e pleurocistidi.
A causa di questa designazione, se Cortinarius violaceus venisse separato dal resto dell'attuale genere, allora, secondo le regole del Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica, manterrebbe il nome Cortinarius, mentre le altre specie dovrebbero essere riclassificate.
La specie è una delle uniche due collocate nel sottogenere Cortinarius dal micologo austriaco Meinhard Moser.
L'indagine molecolare su cortinari da tutto il mondo ha aumentato il numero di specie del sottogenere ad almeno una dozzina.
Uno studio genetico del 2015 condotto dalla biologa evoluzionista Emma Harrower e colleghi su Cortinarius violaceus e i suoi parenti più stretti suggerisce che il gruppo ebbe origine in Australasia e iniziò a divergere da un antenato comune circa dodici milioni di anni fa nel Miocene, con C. violaceus a sua volta divergente dal suo parente più stretto circa 3,9 milioni di anni fa.
Le piante ospiti originali erano piante da fiore e Cortinarius violaceus, o il suo diretto antenato, sviluppò una relazione simbiotica con i pini, così come con molteplici piante da fiore. Ciò potrebbe aver facilitato la sua espansione nell'emisfero settentrionale.
Alcuni micologi classificano Cortinarius violaceus e Cortinarius hercynicus come specie distinte, con l’epiteto hercynicus relativo alla regione della foresta Ercinia della Germania meridionale.
Queste specie si differenziano morfologicamente per le spore più rotonde di quest'ultima specie.
Persoon aveva descritto Agaricus hercynicus come una specie separata nel 1794, nonostante ciò Fries lo consideró conspecifico con Cortinarius violaceus.
Moser li consideró come specie separate nel 1967, e il biologo norvegese Tor Erik Brandrud classificò C. hercynicus come varietà di C. violaceus nel 1983.
Tuttavia, Harrower e colleghi, seppur con test molecolari limitati, non hanno trovato alcuna differenza genetica o ecologica tra i due taxa.
Si è scoperto che alcune popolazioni fungine in tutto il mondo che sono state classificate come Cortinarius violaceus appartengono a lignaggi separati e quindi sono state riclassificate come nuove specie all'interno della sezione Cortinarius.
Due lignaggi separati scoperti in popolazioni del Costa Rica sono stati ribattezzati Cortinarius palatinus e C. neotropicus, uno della Guyana è diventato C. altissimus, e un altro dall'Australia occidentale e dalla Tasmania è diventato C. hallowellensis.
Un altro ancora, proveniente dall'Australia orientale, è stato chiamato Cortinarius kioloensis.
Le specie poco conosciute Cortinarius subcalyptrosporus e C. atroviolaceus del Borneo sono quasi indistinguibili da C. violaceus al di fuori di dettagli delle spore difficili da osservare; il primo ha spore più piccole con un perisporio distaccato e il secondo ha spore e carpofori più piccoli.
Un'altra popolazione, conosciuta dal Borneo, dalla Nuova Guinea e dalla Nuova Zelanda, fu attribuita a Cortinarius violaceus da Moser.
È stato notato come sia molto simile al concetto originale della specie Cortinarius violaceus, ma se ne attende la descrizione come nuova specie dopo che uno studio filogenetico ha rivelato che rappresenta un taxon distinto.
Sinonimi
Agaricus violaceus L. (1753)
Amanita araneosa var. violaceus (L.) Lam. (1783)
Gomphos violaceus (L.) Kuntze (1891)
Inoloma violaceum (L.) Wünsche (1877)
Tavola di Bolton, 1788 (Agaricus violaceus)
Cortinarius violaceus
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Re: Cortinarius violaceus
Dalla tavola, così scura, non lo riconoscerei. Fra l'altro, non l'ho mai trovato purtroppo 

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Re: Cortinarius violaceus
Inchiostri antichi, invecchiano… ?
Tratti della forma direi che ci siamo
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Franco Meiattini ha scritto: ↑10 giu 2024, 10:28Dalla tavola, così scura, non lo riconoscerei. Fra l'altro, non l'ho mai trovato purtroppo![]()