Coprinellus micaceus
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Coprinellus micaceus
Coprinellus micaceus (Bull.) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson (2001)
La specie fu descritta scientificamente dal botanico francese Jean Baptiste François Pierre Bulliard nel 1786 come Agaricus micaceus nella sua opera Herbier de la France.
Nel 1801 Christian Hendrik Persoon raggruppò tutti i funghi dotati di lamelle deliquescenti durante il rilascio delle spore nella sezione Coprinus del genere Agaricus.
Elias Magnus Fries in seguito elevò la sezione Coprinus di Persoon al rango di genere nel suo Epicrisis Systematis Mycologici, e la specie divenne nota come Coprinus micaceus.
Era la specie tipo della sottosezione Exannulati nella sezione Micacei del genere Coprinus, un raggruppamento di taxa imparentati con velo costituito da sferocisti soli o misti ad ife connettive filamentose sottili.
Studi molecolari pubblicati negli anni '90 hanno dimostrato che molti dei funghi coprinoidi non erano in realtà correlati tra loro.
Ciò è culminato in una revisione del 2001 del genere Coprinus, che in quell’occasione è stato suddiviso in quattro generi. Coprinus micaceus fu ricombinato in Coprinellus.
Bulliard, 1785 (Agaricus micaceus)
La specie fu descritta scientificamente dal botanico francese Jean Baptiste François Pierre Bulliard nel 1786 come Agaricus micaceus nella sua opera Herbier de la France.
Nel 1801 Christian Hendrik Persoon raggruppò tutti i funghi dotati di lamelle deliquescenti durante il rilascio delle spore nella sezione Coprinus del genere Agaricus.
Elias Magnus Fries in seguito elevò la sezione Coprinus di Persoon al rango di genere nel suo Epicrisis Systematis Mycologici, e la specie divenne nota come Coprinus micaceus.
Era la specie tipo della sottosezione Exannulati nella sezione Micacei del genere Coprinus, un raggruppamento di taxa imparentati con velo costituito da sferocisti soli o misti ad ife connettive filamentose sottili.
Studi molecolari pubblicati negli anni '90 hanno dimostrato che molti dei funghi coprinoidi non erano in realtà correlati tra loro.
Ciò è culminato in una revisione del 2001 del genere Coprinus, che in quell’occasione è stato suddiviso in quattro generi. Coprinus micaceus fu ricombinato in Coprinellus.
Bulliard, 1785 (Agaricus micaceus)
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Re: Coprinellus micaceus
Per la facile reperibilità e per la facilità con cui possono essere coltivati in laboratorio, questa specie e altri funghi coprinoidi erano soggetti comuni negli studi citologici del XIX e XX secolo.
Il botanico tedesco Johann Heinrich Friedrich Link nel 1809 riferì le sue osservazioni sulla struttura dell'imenio, ma interpretò erroneamente ciò che aveva visto.
Link pensava che le strutture microscopiche conosciute oggi come basidi fossero “thecae”, paragonabili nella forma agli aschi degli Ascomiceti, e che ciascuna teca contenesse quattro serie di spore.
I suoi disegni imprecisi dell'imenio di Coprinellus micaceus furono copiati in successive pubblicazioni micologiche di altri autori, e fu solo quando la microscopia fu più avanzata che i micologi furono in grado di determinare la vera natura dei basidi, quando quasi tre decenni dopo, nel 1837, Joseph- Henri Léveillé e August Corda pubblicarono indipendentemente descrizioni corrette della struttura dell'imenio.
Nel 1924 Arthur Henry Reginald Buller ne pubblicò una descrizione completa e un'analisi dei processi di produzione e rilascio delle spore nel terzo volume delle sue “Researches on Fungi”.
Schaeffer, 1800 (Agaricus fuscescens)
Il botanico tedesco Johann Heinrich Friedrich Link nel 1809 riferì le sue osservazioni sulla struttura dell'imenio, ma interpretò erroneamente ciò che aveva visto.
Link pensava che le strutture microscopiche conosciute oggi come basidi fossero “thecae”, paragonabili nella forma agli aschi degli Ascomiceti, e che ciascuna teca contenesse quattro serie di spore.
I suoi disegni imprecisi dell'imenio di Coprinellus micaceus furono copiati in successive pubblicazioni micologiche di altri autori, e fu solo quando la microscopia fu più avanzata che i micologi furono in grado di determinare la vera natura dei basidi, quando quasi tre decenni dopo, nel 1837, Joseph- Henri Léveillé e August Corda pubblicarono indipendentemente descrizioni corrette della struttura dell'imenio.
Nel 1924 Arthur Henry Reginald Buller ne pubblicò una descrizione completa e un'analisi dei processi di produzione e rilascio delle spore nel terzo volume delle sue “Researches on Fungi”.
Schaeffer, 1800 (Agaricus fuscescens)
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Re: Coprinellus micaceus
L'epiteto specifico micaceus deriva dal latino mica, "briciola, granello di sale", e dal suffisso -aceus, "simile". L'applicazione moderna del termine "mica" ad una sostanza molto diversa deriva dall’influenza di “micare” cioè "luccicare".
Vahl, 1797 (Agaricus micaceus)
Vahl, 1797 (Agaricus micaceus)
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Re: Coprinellus micaceus
Sinonimi
Agaricus fuscescens Schaeff. (1774)
Agaricus micaceus Bull. (1786)
Coprinus micaceus (Bull.) Fr. (1838)
Bolton, 1788 (Agaricus striatus)
Agaricus fuscescens Schaeff. (1774)
Agaricus micaceus Bull. (1786)
Coprinus micaceus (Bull.) Fr. (1838)
Bolton, 1788 (Agaricus striatus)
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Re: Coprinellus micaceus
Bulliard, 1792 (Agaricus micaceus)
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Re: Coprinellus micaceus
Bel lavoro e belle tavole
su un fungo comune nel mio frutteto e che fa parte di un folto e interessante gruppo di specie che meriterebbe un topic a parte. Prima o poi...

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Re: Coprinellus micaceus
Il primo è il classico Coprinellus micaceus; il secondo assomiglia molto all'ultima tavola 

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Re: Coprinellus micaceus
Grande Andrea! Splendido contributo, completo di foto 

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