Leucocoprinus cepistipes
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Leucocoprinus cepistipes
Leucocoprinus cepistipes (Sowerby) Pat. (1889)
Fu descritto nel 1796 dal naturalista inglese James Sowerby che lo chiamò Agaricus cepistipes, anche se con la grafia scorretta “cepaestipes”.
Le osservazioni di Sowerby su questa specie sono state effettuate su letti di corteccia intorno a Londra, dove ne ha descritto la presenza come "non rara".
Si ritiene che le specie di Leucocoprinus non siano originarie dell'Inghilterra ma siano state introdotte nelle serre con le piante tropicali portate dagli esploratori.
Sowerby pensava che il Leucocoprinus cretaceus di Bulliard fosse la stessa specie poiché le specie di Leucocoprinus bianche possono sembrare molto simili, specialmente quando si confrontano solo illustrazioni e descrizioni nel testo. Tuttavia riteneva anche che il giallo Leucocoprinus birnbaumii, allora chiamato anche Agaricus luteus, fosse "senza dubbio la stessa specie", differendo solo per il colore.
Quindi, sebbene la sua illustrazione sia disegnata e colorata in modo dettagliato, presenta in modo piuttosto confuso le specie gialla e bianca fianco a fianco.
Sowerby non afferma esplicitamente che le osservazioni siano state effettuate nelle serre, tuttavia nota che gli esemplari gialli sono stati osservati nel maniero di Wormleybury di Sir Abraham Hume.
Durante quel periodo piante esotiche provenienti dalle “Indie Orientali” e dall'India venivano coltivate in serre, riscaldate e non, a Wormleybury, il che rende probabile che questo sia il luogo in cui furono trovati i funghi.
Ciò può fornire un'indicazione sulla provenienza dei esemplari osservati.
Il botanico inglese William Withering non era d'accordo con l'ipotesi di Sowerby secondo cui tutte e tre le specie erano la stessa e pensava che Agaricus cepistipes e A. cretaceus fossero la stessa specie ma che A. luteus dovesse essere diverso.
Sowerby, 1797 (Agaricus cepistipes)
Fu descritto nel 1796 dal naturalista inglese James Sowerby che lo chiamò Agaricus cepistipes, anche se con la grafia scorretta “cepaestipes”.
Le osservazioni di Sowerby su questa specie sono state effettuate su letti di corteccia intorno a Londra, dove ne ha descritto la presenza come "non rara".
Si ritiene che le specie di Leucocoprinus non siano originarie dell'Inghilterra ma siano state introdotte nelle serre con le piante tropicali portate dagli esploratori.
Sowerby pensava che il Leucocoprinus cretaceus di Bulliard fosse la stessa specie poiché le specie di Leucocoprinus bianche possono sembrare molto simili, specialmente quando si confrontano solo illustrazioni e descrizioni nel testo. Tuttavia riteneva anche che il giallo Leucocoprinus birnbaumii, allora chiamato anche Agaricus luteus, fosse "senza dubbio la stessa specie", differendo solo per il colore.
Quindi, sebbene la sua illustrazione sia disegnata e colorata in modo dettagliato, presenta in modo piuttosto confuso le specie gialla e bianca fianco a fianco.
Sowerby non afferma esplicitamente che le osservazioni siano state effettuate nelle serre, tuttavia nota che gli esemplari gialli sono stati osservati nel maniero di Wormleybury di Sir Abraham Hume.
Durante quel periodo piante esotiche provenienti dalle “Indie Orientali” e dall'India venivano coltivate in serre, riscaldate e non, a Wormleybury, il che rende probabile che questo sia il luogo in cui furono trovati i funghi.
Ciò può fornire un'indicazione sulla provenienza dei esemplari osservati.
Il botanico inglese William Withering non era d'accordo con l'ipotesi di Sowerby secondo cui tutte e tre le specie erano la stessa e pensava che Agaricus cepistipes e A. cretaceus fossero la stessa specie ma che A. luteus dovesse essere diverso.
Sowerby, 1797 (Agaricus cepistipes)
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Re: Leucocoprinus cepistipes
Nel 1821 il botanico e micologo britannico Samuel Frederick Gray chiamò la specie Coprinus cepistipes nel suo libro intitolato "A Natural Arrangement of British Plants".
La sua descrizione fondeva nuovamente questa specie con Leucocoprinus birnbaumii e si riferiva al fungo come interamente giallo.
Leucocoprinus cretaceus, allora noto come Agaricus cretaceus, veniva semplicemente descritto come interamente bianco.
La confusione tra queste specie si riscontra nuovamente nel 1843 quando Miles Joseph Berkeley descrisse un'osservazione di Agaricus cepistipes da Oeiras, Piauhy, Brasile, in cui gli esemplari sono descritti come giallo zolfo.
Berkeley lo descrisse come molto somigliante all'illustrazione di Jens Wilken Hornemann dell'Agaricus cepistipes fatta in Flora Danica, tuttavia gli esemplari in questa illustrazione non sono colorati.
Berkeley potrebbe aver effettivamente osservato Leucocoprinus birnbaumii o un’altra delle specie gialle che si trovano in Brasile, come Leucocoprinus brunneoluteus.
Hornemann, 1823 (Agaricus cepistipes)
La sua descrizione fondeva nuovamente questa specie con Leucocoprinus birnbaumii e si riferiva al fungo come interamente giallo.
Leucocoprinus cretaceus, allora noto come Agaricus cretaceus, veniva semplicemente descritto come interamente bianco.
La confusione tra queste specie si riscontra nuovamente nel 1843 quando Miles Joseph Berkeley descrisse un'osservazione di Agaricus cepistipes da Oeiras, Piauhy, Brasile, in cui gli esemplari sono descritti come giallo zolfo.
Berkeley lo descrisse come molto somigliante all'illustrazione di Jens Wilken Hornemann dell'Agaricus cepistipes fatta in Flora Danica, tuttavia gli esemplari in questa illustrazione non sono colorati.
Berkeley potrebbe aver effettivamente osservato Leucocoprinus birnbaumii o un’altra delle specie gialle che si trovano in Brasile, come Leucocoprinus brunneoluteus.
Hornemann, 1823 (Agaricus cepistipes)
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Re: Leucocoprinus cepistipes
Nel 1871 il botanico tedesco Paul Kummer chiamò la specie come Lepiota cepistipes nel suo libro intitolato "Der Führer in die Pilzkunde"cioè “La guida alla micologia".
Sembra che la descrizione di Kummer su riferisca più correttamente a Leucocoprinus cretaceus, poiché notò che l'esemplare aveva cappello e gambo bianchi con anello cavo che scompare rapidamente.
Egli affermò che i funghi crescevano in gran numero nei giardini e nelle serre, ma non troppo spesso.
Ha descritto la base del fungo come "Zwiebelfuß", cioè “a piede di cipolla" riferendosi alla base bulbosa che è comune tra le specie di Leucocoprinus.
Nello stesso anno i micologi britannici Miles Joseph Berkeley e Christopher Edmund Broome scrissero di esemplari di Leucopcoprinus cepaestipes trovati tra erbe decomposte.
Erano descritti come "densamente raggruppati, di un bel giallo, con la base del gambo sfumata di arancione".
Hanno anche riferito che sono gli stessi funghi che trovavano occasionalmente nelle loro serre.
Nel 1883 il botanico e micologo inglese Mordecai Cubitt Cooke pubblicò un’illustrazione di Agaricus cepistipes nel sup libro intitolato “Illustrations of British Fungi”.
I funghi venivano descritti come crescenti nelle serre.
Anche Cooke sembrava fondere varie specie disegnando affiancati esemplari gialli e bianchi, considerati come una specie sola.
Nel 1889 fu ricombinato come Leucocoprinus cepistipes dal micologo francese Narcisse Théophile Patouillard.
Gli esemplari che aveva studiato furono raccolti nel marzo e nell'aprile del 1889 nell'isola caraibica della Martinica dopo essere stati ritrovati su un vecchio tronco di cocco marcio.
Nel corso dei secoli è stato descritto numerose volte o accorpato ad altri taxon che si sono rivelati appartenenti alla stessa specie, quindi questa specie ha molti sinonimi ma attualmente pochi sono ancora utilizzati.
Sinonimi
Agaricus cepistipes Sowerby (1796)
Agaricus cepistipes var. luteus Pers. (1801)
Agaricus cepistipes var. nigrescens Bagl. (1886)
Agaricus cheimonoceps Berk. & M.A. Curtis (1868)
Agaricus luteus With. (1796)
Agaricus praealtus J.F. Gmel. (1792)
Agaricus rorulentus Panizzi (1862)
Agaricus sordescens Berk. & M.A. Curtis (1868)
Coprinus cepistipes (Sowerby) Gray (1821)
Hiatula cepistipes (Sowerby) R. Heim & Romagn. (1934)
Lepiota cepistipes (Sowerby) P. Kumm. (1871)
Lepiota cepistipes var. cheimonoceps (Berk. & M.A. Curtis) Rick (1961)
Lepiota cepistipes var. hiatuloides (Speg.) Rick (1961)
Lepiota cepistipes var. lutea (Pers.) Quél. (1886)
Lepiota cepistipes var. praealta Sacc. & Traverso (1910)
Lepiota cepistipes var. rorulenta (Panizzi) Rick (1961)
Lepiota cepistipes var. sordescens (Berk. & M.A. Curtis) Rick (1961)
Lepiota cheimonoceps (Berk. & M.A. Curtis) Sacc. (1887)
Lepiota rorulenta (Panizzi) Sacc. (1887)
Lepiota sordescens (Berk. & M.A. Curtis) Sacc. (1887)
Leucoagaricus cepistipes (Sowerby) De Leon, Kalaw, Dulay, Undan, Alfonzo, Undan & Reyes (2016)
Leucocoprinus cepistipes f. macrosporus Migl. (1986)
Leucocoprinus cepistipes var. hiatuloides Raithelh. (1987)
Leucocoprinus cepistipes var. pseudofarinosus Raithelh. (2004)
Leucocoprinus cepistipes var. rorulentus (Panizzi) Babos (1980)
Leucocoprinus cheimonoceps (Berk. & M.A. Curtis) Singer (1986)
Mastocephalus cepistipes (Sowerby) Kuntze (1891)
Mastocephalus cheimonoceps (Berk. & M.A. Curtis) Kuntze (1891)
Mastocephalus rorulentus (Panizzi) Kuntze (1891)
Mastocephalus sordescens (Berk. & M.A. Curtis) Kuntze (1891)
Sclerotium mycetospora Nees ex Fr. (1822)
Cooke, 1881 (Agaricus cepistipes)
Sembra che la descrizione di Kummer su riferisca più correttamente a Leucocoprinus cretaceus, poiché notò che l'esemplare aveva cappello e gambo bianchi con anello cavo che scompare rapidamente.
Egli affermò che i funghi crescevano in gran numero nei giardini e nelle serre, ma non troppo spesso.
Ha descritto la base del fungo come "Zwiebelfuß", cioè “a piede di cipolla" riferendosi alla base bulbosa che è comune tra le specie di Leucocoprinus.
Nello stesso anno i micologi britannici Miles Joseph Berkeley e Christopher Edmund Broome scrissero di esemplari di Leucopcoprinus cepaestipes trovati tra erbe decomposte.
Erano descritti come "densamente raggruppati, di un bel giallo, con la base del gambo sfumata di arancione".
Hanno anche riferito che sono gli stessi funghi che trovavano occasionalmente nelle loro serre.
Nel 1883 il botanico e micologo inglese Mordecai Cubitt Cooke pubblicò un’illustrazione di Agaricus cepistipes nel sup libro intitolato “Illustrations of British Fungi”.
I funghi venivano descritti come crescenti nelle serre.
Anche Cooke sembrava fondere varie specie disegnando affiancati esemplari gialli e bianchi, considerati come una specie sola.
Nel 1889 fu ricombinato come Leucocoprinus cepistipes dal micologo francese Narcisse Théophile Patouillard.
Gli esemplari che aveva studiato furono raccolti nel marzo e nell'aprile del 1889 nell'isola caraibica della Martinica dopo essere stati ritrovati su un vecchio tronco di cocco marcio.
Nel corso dei secoli è stato descritto numerose volte o accorpato ad altri taxon che si sono rivelati appartenenti alla stessa specie, quindi questa specie ha molti sinonimi ma attualmente pochi sono ancora utilizzati.
Sinonimi
Agaricus cepistipes Sowerby (1796)
Agaricus cepistipes var. luteus Pers. (1801)
Agaricus cepistipes var. nigrescens Bagl. (1886)
Agaricus cheimonoceps Berk. & M.A. Curtis (1868)
Agaricus luteus With. (1796)
Agaricus praealtus J.F. Gmel. (1792)
Agaricus rorulentus Panizzi (1862)
Agaricus sordescens Berk. & M.A. Curtis (1868)
Coprinus cepistipes (Sowerby) Gray (1821)
Hiatula cepistipes (Sowerby) R. Heim & Romagn. (1934)
Lepiota cepistipes (Sowerby) P. Kumm. (1871)
Lepiota cepistipes var. cheimonoceps (Berk. & M.A. Curtis) Rick (1961)
Lepiota cepistipes var. hiatuloides (Speg.) Rick (1961)
Lepiota cepistipes var. lutea (Pers.) Quél. (1886)
Lepiota cepistipes var. praealta Sacc. & Traverso (1910)
Lepiota cepistipes var. rorulenta (Panizzi) Rick (1961)
Lepiota cepistipes var. sordescens (Berk. & M.A. Curtis) Rick (1961)
Lepiota cheimonoceps (Berk. & M.A. Curtis) Sacc. (1887)
Lepiota rorulenta (Panizzi) Sacc. (1887)
Lepiota sordescens (Berk. & M.A. Curtis) Sacc. (1887)
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Leucocoprinus cepistipes f. macrosporus Migl. (1986)
Leucocoprinus cepistipes var. hiatuloides Raithelh. (1987)
Leucocoprinus cepistipes var. pseudofarinosus Raithelh. (2004)
Leucocoprinus cepistipes var. rorulentus (Panizzi) Babos (1980)
Leucocoprinus cheimonoceps (Berk. & M.A. Curtis) Singer (1986)
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Cooke, 1881 (Agaricus cepistipes)
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Re: Leucocoprinus cepistipes
Ottimo per per uno come me che non ha mai visto il fungo dal vivo !
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Re: Leucocoprinus cepistipes

Franco Meiattini ha scritto: ↑19 nov 2023, 18:29Ottimo per per uno come me che non ha mai visto il fungo dal vivo !
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Re: Leucocoprinus cepistipes
Ciaon Raffaella, sei una burlona 
