Imleria badia
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Imleria badia
Imleria badia (Fr.) Vizzini (2014)
Questo boleto fu nominato per la prima volta Boletus castaneus ß badius, cioè come una sottospecie di Boletus castaneus, da Elias Magnus Fries nel 1818.
Fries lo ribattezzò in seguito come varietà di Boletus castaneus nel 1828, anche se lo aveva già elencato come specie distinta nel suo lavoro del 1821 “Systema mycologicum”.
Il fungo è stato trasferito in diversi generi nella sua storia tassonomica, tra cui Rostkovites di Petter Karsten nel 1881, Viscipellis e Ixocomus di Lucien Quélet rispettivamente nel 1886 e nel 1888 e Suillus di Otto Kuntze nel 1898.
Nel 1931 Edouard-Jean Gilbert lo riclassificò nel genere Xerocomus, e in molti testi lo si trova ancora così.
Una revisione del genere Xerocomus ha fortemente suggerito che fosse un genere polifiletico e questa ricombinazione non è più stata accettata da alcuni micologi.
La viscosità del cappello umido distingue questa specie dalle altre classificate in Xerocomus, e quindi è stata lasciata in Boletus fino a quando Alfredo Vizzini non l'ha inserita nel suo genere attuale, Imleria, nel 2014.
Un'analisi genetica pubblicata nel 2013 mostra che la specie è correlata a Imleria pallida e Boletus glabellus. Le tre specie formano un clade noto informalmente come “clade badius” all'interno di un gruppo più ampio, chiamato informalmente “clade anaxoboletus”, nel sottordine Boletineae.
Altri cladi all'interno del gruppo includono i cladi Tylopilus, i porcini, cioè Boletus sensu stricto, e Strobilomyces, nonché altri due gruppi composti da membri di vari generi tra cui Xerocomellus e altri taxa designati come Xerocomus ma geneticamente distanti da questo genere e che richiedono nuove designazioni tassonomiche.
Fries, 1861 (Boletus badius)
Questo boleto fu nominato per la prima volta Boletus castaneus ß badius, cioè come una sottospecie di Boletus castaneus, da Elias Magnus Fries nel 1818.
Fries lo ribattezzò in seguito come varietà di Boletus castaneus nel 1828, anche se lo aveva già elencato come specie distinta nel suo lavoro del 1821 “Systema mycologicum”.
Il fungo è stato trasferito in diversi generi nella sua storia tassonomica, tra cui Rostkovites di Petter Karsten nel 1881, Viscipellis e Ixocomus di Lucien Quélet rispettivamente nel 1886 e nel 1888 e Suillus di Otto Kuntze nel 1898.
Nel 1931 Edouard-Jean Gilbert lo riclassificò nel genere Xerocomus, e in molti testi lo si trova ancora così.
Una revisione del genere Xerocomus ha fortemente suggerito che fosse un genere polifiletico e questa ricombinazione non è più stata accettata da alcuni micologi.
La viscosità del cappello umido distingue questa specie dalle altre classificate in Xerocomus, e quindi è stata lasciata in Boletus fino a quando Alfredo Vizzini non l'ha inserita nel suo genere attuale, Imleria, nel 2014.
Un'analisi genetica pubblicata nel 2013 mostra che la specie è correlata a Imleria pallida e Boletus glabellus. Le tre specie formano un clade noto informalmente come “clade badius” all'interno di un gruppo più ampio, chiamato informalmente “clade anaxoboletus”, nel sottordine Boletineae.
Altri cladi all'interno del gruppo includono i cladi Tylopilus, i porcini, cioè Boletus sensu stricto, e Strobilomyces, nonché altri due gruppi composti da membri di vari generi tra cui Xerocomellus e altri taxa designati come Xerocomus ma geneticamente distanti da questo genere e che richiedono nuove designazioni tassonomiche.
Fries, 1861 (Boletus badius)
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Re: Imleria badia
La specie Boletus limatulus, originariamente pubblicata da Charles Christopher Frost nel 1874, fu successivamente ridescritta come Xerocomus badius var. limatulus da Wally Snell nel 1945.
Il nome del taxon deriva dal latino limatulus, "piuttosto levigato" o "raffinato".
Nel 1976 sono state descritte dalla Nuova Scozia, Canada, le varietà glaber e macrostipitatus di Boletus badius.
Queste varietà sono attualmente ricondotte alla specie tipo.
Rostkovius, 1844 (Boletus badius)
Il nome del taxon deriva dal latino limatulus, "piuttosto levigato" o "raffinato".
Nel 1976 sono state descritte dalla Nuova Scozia, Canada, le varietà glaber e macrostipitatus di Boletus badius.
Queste varietà sono attualmente ricondotte alla specie tipo.
Rostkovius, 1844 (Boletus badius)
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Re: Imleria badia
La data di inizio della tassonomia fungina era stata inizialmente fissata al 1 gennaio 1821, in coincidenza con la data del lavoro del naturalista svedese Elias Magnus Fries, il "padre della micologia".
Rolf Singer affermò che se la data di inizio fosse stata fissata prima del 1801, data di pubblicazione della “Synopsis” di Christiaan Persoon, sarebbe stato necessario un cambio di nome, poiché Persoon originariamente aveva dato il nome Boletus badius alla specie ora nota come Picipes badius e se il badius di Fries fosse stato classificato nel genere Boletus, il nome non sarebbe stato disponibile e sarebbe stato necessario usare un altro nome, come Boletus glutinosus o Boletus spadiceus, dati da Krombholz alla stessa specie.
Attualmente pur essendo stata anticipata al 1753 la data di inizio della tassonomia, non è stata seguita la posizione di Singer.
Krombholz, 1846 (Boletus spadiceus e Boletus glutinosus)
Rolf Singer affermò che se la data di inizio fosse stata fissata prima del 1801, data di pubblicazione della “Synopsis” di Christiaan Persoon, sarebbe stato necessario un cambio di nome, poiché Persoon originariamente aveva dato il nome Boletus badius alla specie ora nota come Picipes badius e se il badius di Fries fosse stato classificato nel genere Boletus, il nome non sarebbe stato disponibile e sarebbe stato necessario usare un altro nome, come Boletus glutinosus o Boletus spadiceus, dati da Krombholz alla stessa specie.
Attualmente pur essendo stata anticipata al 1753 la data di inizio della tassonomia, non è stata seguita la posizione di Singer.
Krombholz, 1846 (Boletus spadiceus e Boletus glutinosus)
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Re: Imleria badia
Il nome specifico è l'aggettivo latino badius, che significa "bruno castano".
La varietà glaber era stata chiamata così per il gambo liscio e la varietà macrostipitatus per il gambo grosso.
Sinonimi
Boletus badius (Fr.) Fr. (1821)
Boletus badius var. glaber Grund & K.A. Harrison (1976)
Boletus badius var. macrostipitatus Grund & K.A. Harrison (1976)
Boletus castaneus ß badius Fr. (1818)
Boletus castaneus var. badius (Fr.) Fr. (1828)
Boletus glutinosus Krombh. (1836)
Boletus limatulus Frost (1874)
Boletus spadiceus Krombh. (1846)
Ixocomus badius (Fr.) Quél. (1888)
Rostkovites badius (Fr.) P. Karst. (1881)
Suillus badius (Fr.) Kuntze (1898)
Viscipellis badia (Fr.) Quél. (1886)
Xerocomus badius (Fr.) E.-J. Gilbert (1931)
Xerocomus badius var. limatulus (Frost) Snell (1945)
Klotzsch, 1838 (Boletus badius)
La varietà glaber era stata chiamata così per il gambo liscio e la varietà macrostipitatus per il gambo grosso.
Sinonimi
Boletus badius (Fr.) Fr. (1821)
Boletus badius var. glaber Grund & K.A. Harrison (1976)
Boletus badius var. macrostipitatus Grund & K.A. Harrison (1976)
Boletus castaneus ß badius Fr. (1818)
Boletus castaneus var. badius (Fr.) Fr. (1828)
Boletus glutinosus Krombh. (1836)
Boletus limatulus Frost (1874)
Boletus spadiceus Krombh. (1846)
Ixocomus badius (Fr.) Quél. (1888)
Rostkovites badius (Fr.) P. Karst. (1881)
Suillus badius (Fr.) Kuntze (1898)
Viscipellis badia (Fr.) Quél. (1886)
Xerocomus badius (Fr.) E.-J. Gilbert (1931)
Xerocomus badius var. limatulus (Frost) Snell (1945)
Klotzsch, 1838 (Boletus badius)
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Re: Imleria badia
Sempre un bell’incontro. Mi manca da troppo ormai
. A me hanno propinato anche Imleria sub-badia, caratterizzata da stipite non robusto, poco boletoide, sotto Picea abies nelle nostre aree Dolomitiche. Insomma ben diverso da quello che ho raccolto ad esempio sull’Amiata boschi misti Abete, Castagni a ceppaia.
Esisteva questa denominazione?

Esisteva questa denominazione?
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Re: Imleria badia
Che io sappia nel 2015 in Cina è stata descritta Imleria subalpina, più esile di badia e crescente sotto Picea e Abies ma non mi risultano ritrovamenti europeiRaffaella13 ha scritto: ↑24 giu 2022, 22:40Sempre un bell’incontro. Mi manca da troppo ormai. A me hanno propinato anche Imleria sub-badia, caratterizzata da stipite non robusto, poco boletoide, sotto Picea abies nelle nostre aree Dolomitiche. Insomma ben diverso da quello che ho raccolto ad esempio sull’Amiata boschi misti Abete, Castagni a ceppaia.
Esisteva questa denominazione?
https://www.researchgate.net/publicatio ... _East_Asia
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Re: Imleria badia
bel lavoro!
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Re: Imleria badia
Grazie Andrea, davvero interessante e mito sfatato.

