Le tavole micologiche caraibiche (1689-1697) di C. Plumier, commentate da J.-J. Paulet

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Le tavole micologiche caraibiche (1689-1697) di C. Plumier, commentate da J.-J. Paulet

Messaggio da progosk » 16 giu 2022, 18:50

Nel primo volume del suo seminale Traité des champignons (Parigi, 1793), J.-J. Paulet riporta ampie notizie di una collezione di tavole micologiche preparate dal prelato-naturalista Charles Plumier durante un suo viaggio nelle isole caraibiche, un secolo prima, per conto di Luigi XIV. Del tentativo di Paulet di determinare/collocare le specie ritratte troviamo così dei ragionati appunti, che vi ripropongo in traduzione qui di seguito, accompagnate - grazie ai superstiti album di manoscritti di Plumier, digitalizzati a cura del MNHN - dai disegni acquerellati originali del clerico, corredate anche dalle tavole a stampa con cui Paulet stesso li raffronta.

C. Plumier, from Grandes Exploradores en Tierras de La Española (J. Hoppe, 2001).jpg

Introduce Paulet:

Quoique les champignons n'aient pas fait le principal objet des recherches du Père Plumier, cet auteur nous a fait connoître dans son 'Traité des fougères d'Amérique', publié en 1705, de l'Imprimerie royale, quelques espèces qu'on trouve aux Antilles & à Saint-Domingue. Il annonce, dans son manuscrit, que ce travail fut commencé en 1689 & fini en 1697. On voit dans ce même manuscrit, les dessins coloriés de la plupart de ces champignons, & des détails quelquefois intéressans sur ces plantes, qui ne sont point dans l'ouvrage imprimé, & dont nous ferons usage. On les trouve dans le manuscrit depuis la p. 189 [sic] jusqu'à la p. 193 inclusivement. Dans l'imprimé, les planches CLXVII & CLXVIII du premier volume sont celles qui contiennent les champignons.


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Sebbene i funghi non fossero l'oggetto principale delle ricerche di padre Plumier, questo autore ci ha fatto conoscere nel suo 'Traité des fougères de l'Amérique', pubblicato nel 1705 dall'Imprimerie Royale, alcune specie trovate nelle Antille e a Saint-Domingue. Nel suo manoscritto annuncia che quest'opera fu iniziata nel 1689 e terminata nel 1697. In questo stesso manoscritto sono presenti disegni a colori della maggior parte di questi funghi e dettagli talvolta interessanti su queste piante, che non sono presenti nell'opera stampata e che utilizzeremo. Si trovano nel manoscritto da p. 189 [sic] a p. 193 comprese. Nella versione stampata, le tavole CLXVII e CLXVIII del primo volume sono quelle che contengono i funghi.

Qui di seguito, dunque, le due tavole stampate, i relativi folio coi disegni dai manoscritti, e per le quattro specie delle quali manca traccia nei manoscritti, le riproduzioni dipinte, tratte all’epoca dagli originali disegni di Plumier, conservate nella collezione di veline botaniche del MNHN.

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Re: Le tavole micologiche caraibiche (1689-1697) di C. Plumier, commentate da J.-J. Paulet

Messaggio da progosk » 16 giu 2022, 18:57

Link alle opere citate:
J.-J. Paulet, Traité des champignons, tome 1
C. Plumier, Tractatus de filicibus americanis | Traité des fougères de l’Amérique
C. Plumier, manuscrits MS1, MS31
C. Plumier, tavole dipinte, in portefeuille des velins MNHN 1, 2, 3

Lo stimolo alla ricerca lo devo alla menzione dei commenti di Paulet e delle tavole di Plumier che fa Lepp negli appendici e note dei suoi Snippets.

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Re: Le tavole micologiche caraibiche (1689-1697) di C. Plumier, commentate da J.-J. Paulet

Messaggio da progosk » 16 giu 2022, 19:05

p. 167 - CLXVII

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fig. A - fungus coccineus squamosus & globosus
MS1, p. 389, f. 190 (note assenti)

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On trouve d'abord, dans la première, sous les lettres A & sous la phrase de fungus coccineus squamosus & globosus, trois figures d'un champignon poreux ou cepe, de couleur écarlate, dont une est fort mal rendue, celle qui représente la partie inférieure de ce champignon, qu'on croiroit écaillieuse comme le dessus, ce qui ne peut pas être; mais celle qui en représente la coupe paroît très-exacte & en donne une idée juste. C'est un cepe à tubes & pores jaunes, à chair blanche, à tige longue & d'égale grossèur, jaune en-dehors, blanche en-dedans. L'auteur se tait sur les qualités de ce beau champignon, qui ne paroît point malfaisant, & qui ne diffère de ceux d'Europe, de la même espèce, que par ses écailles (synonimie des espèces, n.° 44, var. a. 3).

Nella prima, alle lettere A e sotto la dicitura 'fungus coccineus squamosus & globosus', troviamo tre figure di un fungo poroso, di colore scarlatto, una delle quali è resa molto male, quella che rappresenta la parte inferiore di questo fungo, che si crederebbe essere squamosa come la parte superiore, cosa che non può essere; ma quella che ne rappresenta la sezione appare molto esatta e ne dà un'idea corretta. È un porcino con tubi e pori gialli, polpa bianca, gambo lungo e di dimensioni uguali, giallo all'esterno, bianco all'interno. L'autore tace sulle qualità di questo bel fungo, che non sembra essere nocivo, e che si differenzia da quelli europei, della stessa specie, solo per le sue squame (sinonimia delle specie, n.° 44, var. a. 3).

fig. B - fungus striatus, totus niveus
MS1, p. 387, f. 189 (note assenti)

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Le champignon qu'il met sous la phrase de fungus striatus, totus niveus, fig. B, est un petit champignon feuilleté, semblable à ceux d'Europe qui prennent dans leur développement la forme d'un entonnoir, & qui est une espèce analogue à ceux que l’Ecluse avoit observés en Hongrie (synonimie des espèces, n.° 51, var. 4).

Il fungo che egli chiama 'fungus striatus, totus niveus', fig. B, è un piccolo fungo a lamelle, simile a quelli europei che assumono nel loro sviluppo la forma di un imbuto, e che è una specie analoga a quelle che l'Ecluse aveva osservato in Ungheria (sinonimia delle specie, n.° 51, var. 4).

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Re: Le tavole micologiche caraibiche (1689-1697) di C. Plumier, commentate da J.-J. Paulet

Messaggio da progosk » 16 giu 2022, 19:15

fig. C - fungus crenatus tenuissimus ac niveus
[solo dipinto]

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Celui qu'on trouve sous le titre de fungus crenatus tenuissimus ac niveus, fig. C, est un autre petit champignon feuilleté, tout blanc, mince, effilé, déjà observé en Europe (synonimie des espèces, n.° 125).

Quello che si trova col nome di 'fungo crenatus tenuissimus ac niveus', fig. C, è un altro fungo piccolo, bianco, sottile, affusolato, laminato, già osservato in Europa (sinonimia delle specie, n.° 125).


fig. D - fungus aureus laciniatus
[solo dipinto]

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Celui qui est sous le titre de fungus aureus laciniatus, fig. D, est encore un champignon feuilleté, de forme conique & de couleur d'or, qui paroît être le même que celui que Tournefort a fait connoître, mais un peu plus fort (synonimie, n.° 143).

Quello che figura col nome di 'fungus aureus laciniatus', fig. D, è anch’esso un fungo a scaglie, di forma conica e colore dorato, che sembra essere lo stesso descritto da Tournefort, ma di dimensioni po' maggiori (sinonimia, n.° 143).


fig. E - fungoïdes reticulatum flabelliforme
MS1, p. 385, f. 188, in basso al folio (note a p. 384, qui)

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Celui qui est sous le titre de fungoïdes reticulatum flabelliforme, fig. E, est un fongoïde, en forme d'éventail, uni d'un côté, & en réseau de l'autre; l'auteur le marque à Saint-Domingue & il paroît qu'aucun autre n'en avoit fait mention avant lui (synonimie des espèces, n.° 67. A. ff).

Quello riportato come 'fungoides reticulatum flabelliforme', fig. E, è un fungoide a ventaglio, unito da un lato e reticolato dall'altro; l'autore lo segnala a Saint-Domingue e sembra che nessun altro l'abbia menzionato prima di lui (sinonimia delle specie, n.° 67. A. ff).

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Re: Le tavole micologiche caraibiche (1689-1697) di C. Plumier, commentate da J.-J. Paulet

Messaggio da progosk » 16 giu 2022, 19:24

fig. F - boletus phalloïdes pileatus sev pileolo villoso (ms. boletus phalloïdes pileolo villoso, 140)
MS1, p. 391, f. 191, verso il fondo del folio (note a p. 390, qui)

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inoltre, al MS31, p./f. 78 (note assenti)

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Celui qu'on trouve sous la phrase de boletus phalloïdes pileatus sev pileolo villoso, fig. F, est une oronge blanche ou champignon à valve, à surface soyeuse & à chair qui paroît rosée, par conséquent d'un usage très-suspect. C'est une espèce analogue à celle que l'Écluse a marquée en Hongrie, sous le nom d’oronge des sots (synon. des espèces, n.° 52, a).

Quello che si trova sotto la dicitura 'boletus phalloïdes pileatus sev pileolo villoso', fig. F, è un’ovolo bianco o fungo a volva, con superficie setosa e una carne che sembra rosata, ed è quindi molto sospetto all’uso. Si tratta di una specie simile a quella che L'Écluse ha segnalato in Ungheria, con il nome di falso ovolo (sinon. delle specie, n.° 52, a).


fig. G - boletus phalloïdes rugosus, pediculo fistuloso (ms. boletus phalloïdes rugosus, pediculo fistuloso, 134)
MS1, p. 391, f. 191, in cima al folio, vedi sopra (note a p. 390, qui)

Celui qu'il nomme boletus phalloïdes rugosus, pediculo fistuloso, fig. G, est un phallus à tête fermée, semblable à celui que Barrelier nomme phallus de France; il devient verdâtre (synonimie des espèces, n.° 17. b).

Quello che lui chiama 'boletus phalloides rugosus, pediculo fistuloso', fig. G, è un fallo a testa chiusa, simile a quello che Barrelier chiama 'phallus de France'; diventa verdastro (sinonimia delle specie, n.° 17. b).

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Re: Le tavole micologiche caraibiche (1689-1697) di C. Plumier, commentate da J.-J. Paulet

Messaggio da progosk » 16 giu 2022, 19:37

fig. H - boletus cancellatus totus purpureus (ms. boletus cancellatus totus purpureus, 103)
MS1, p. 385, f. 188, al centro del folio, vedi sopra (note a p. 384, qui)

Celui qu'on trouve sous le titre de boletus cancellatus totus purpureus, fig. H, est un clathrus ou boursette en treillage, semblable à celle d'Europe & de la même couleur, mais qui paroît plus grande (synonimie des espèces, n.° 22. a).

Quello intitolato 'boletus cancellatus totus purpureus', fig. H, è un clathrus o "borsetta a maglie", simile a quello europeo e dello stesso colore, ma che sembra più grande (sinonimia delle specie, n.° 22. a).


fig. I - lycoperdon coronatum (ms. lycoperdon coronatum, 138)
MS1, p. 391, f. 191, a metà del folio, vedi sopra (note a p.390, qui)

Celui qu'on voit sous le nom de lycoperdon coronatum, fig. I, est une vesce-de-loup étoilée, qui ne diffère pas de celles qu'on trouve en Europe, & que Ray & Boccone y avoient observé (synonimie des espèces, n.° 133).

Quella presentata col nome 'lycoperdon coronatum', fig. I, è una vescia stellata, che non differisce da quelle che si trovano in Europa e che Ray e Boccone avevano osservato (sinonimia delle specie, n.° 133).


fig. K - tubera candida, mollia (ms. tubera mollia candidissima, 136)
MS1, p. 391, f. 191, in fondo al folio, vedi sempre sopra (note a p. 390, qui)

Mais l'espèce qu'il met sous le titre de tubera candida mollia, fig. K, est une truffe blanche qu'on ne trouve point en Europe & qui paroît être la même que celle qu'on observe en Afrique (synonimie des espèces, n.° 2. d. 1). Le P. Plumier la dit très-bonne à manger & ayant le goût des champignons ordinaires. On la trouve sur-tout à la Dominique, en novembre & décembre; elle a la forme, la grosseur & l'irrégularité de nos truffes noires: mais la surface de celle d'Amérique est unie, douce au toucher, très-blanche & beaucoup plus molle; l'intérieur est blanc & granuleux. L'ouvrage manuscrit en contient plusieurs figures qui paroillent très-exactes & la représentent mieux que celles de l'imprimé.

Mentre la specie che egli chiama 'tubera candida mollia', fig. K, è un tartufo bianco che non si trova in Europa e che sembra essere uguale a quello osservato in Africa (sinonimia delle specie, n.° 2. d. 1). P. Plumier dice che è molto buono da mangiare e ha il sapore dei funghi comuni. Si trova soprattutto a Dominica, nei mesi di novembre e dicembre; ha la forma, le dimensioni e l'irregolarità dei nostri tartufi neri: ma la superficie di quello americano è liscia, morbida al tatto, bianchissima e molto più soffice; l'interno è bianco e granuloso. L'opera manoscritta ne contiene diverse figure che appaiono molto precise e la rappresentano meglio di quelle dell'opera stampata [ndT: nel MS1, oltre al f. 191 non ne risultano.]

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Re: Le tavole micologiche caraibiche (1689-1697) di C. Plumier, commentate da J.-J. Paulet

Messaggio da progosk » 16 giu 2022, 19:38

to be continued, con le specie della seconda tavola, p. 168 - t. CLXVIII...

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Re: Le tavole micologiche caraibiche (1689-1697) di C. Plumier, commentate da J.-J. Paulet

Messaggio da progosk » 16 giu 2022, 20:45

p. 168 - t. CLXVIII

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fig. A - fungoïdes cyathiforme candidum intùs villosum
[solo dipinto]

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fig. B - fungoïdes cyathiforme purpureum intùs villosum
MS1, p. 387, f. 189, a metà del folio (note assenti)

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La planche CLXVIII offre plusieurs fungoïdes, des agarics & des coralloïdes. Celui qui est sous la phrase de fungoïdes cyathiforme candidum intùs villosum, fig. A, est un fongoïde en forme de verre à boire, blanc, soyeux ou velu en-dedans, qui ne diffère d'un autre, fig. B, que par sa couleur pourpre; fongoïdes creux, à parois minces, dont Micheli a fait depuis un genre sous le nom de fungoidaster: ceux-ci paroissent particuliers à l'Amérique (synonimie des genres, n.° 100; & synonimie des espèces, n.° 134. b).

La tavola CLXVIII presenta diversi fungoidi, agarici e coralloidi. Quello sotto la dicitura 'fungoïdes cyathiforme candidum intùs villosum', fig. A, è un fungoide a forma di calice, bianco, setoso o peloso all'interno, che si differenzia da un altro, fig. B, solo per il colore violaceo; fungoidi cavi e a parete sottile, di cui Micheli ha poi fatto un genere con il nome di 'fungoidaster': questi sembrano essere peculiari dell'America (sinonimia dei generi, n. 100; e sinonimia delle specie, n.° 134. b).

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Re: Le tavole micologiche caraibiche (1689-1697) di C. Plumier, commentate da J.-J. Paulet

Messaggio da progosk » 16 giu 2022, 20:55

fig. C - fungoïdes cyathiforme coccineum, oris pilosis (ms. fungoides coccïneum, oris pilosis, cyathi forma, 95; 'mabouia areca')
MS1, p. 393, f. 192 (note a p. 392, qui)

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Celui qu'on voit sous le titre de fungoides coccineum, oris pilosis, cyathi forma, fig. C, est un autre fongoïde, mais d'une substance plus épaisse, plus ferme, en forme de godet ou de soucoupe portée sur une tige pleine; il est de couleur écarlate ou plutôt de corail en-dedans, jaune en-dehors, et croît sur le bois. Le Père Plumier dit dans san manuscrit, que les Caraïbes des îles Saint-Vincent & Saint-Domingue, l'appellent mabouia areca, c'est-à-dire, oreille-du-diable. Il forme une variété remarquable dans l'espèce principale (synonimie des espèces, n.# 67. B. 8).

Quello raffigurato col nome 'fungoides coccineum, oris pilosis, cyathi forma', fig. C, è un altro fungoide, ma di sostanza più spessa e solida, a forma di coppa o sottotazza portato su un gambo solido; è di colore scarlatto o piuttosto corallo all'interno, giallo all'esterno, e cresce sul legno. Padre Plumier dice nel suo manoscritto che i Caraibi delle isole di St. Vincent e Saint-Domingue la chiamano 'mabouia areca', cioè orecchio del diavolo. Rappresenta una notevole variante all'interno della specie principale (sinonimia delle specie, n.# 67. B. 8).


fig. D - fungoïdes rugatum, infundibuliforme & purpureum (ms. fungoïdes crispum, infundibuli forma, 109)
MS1, p. 385, f. 188, a destra a metà del folio (note a p. 384, qui)

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fig. E - fungoïdes scutellatum purpureum, deforis villosum (ms. fungoïdes alterum scutellatum, foris purpureum & villosum)
MS1, p. 387, f. 189, in fondo al folio, vedi sopra (note assenti)

Il y a encore deux fongoïdes, dans la même planche , dont l'un est en forme d'entonnoir & de couleur pourpre, fungoïdes rugatum, infundibuliforme & purpureum, fig. D; & l'autre de même couleur, mais velu & en forme d'écuelle, fungoïdes alterum scutellatum, foris purpureum & villosum, fig. E, qui paroissent encore particuliers à l'Amérique (synonimie des espèces, n.° 67. A. ee. ff).

Ci sono ancora due fungoidi, nella stessa tavola, uno dei quali è a forma di imbuto e di colore viola, 'fungoïdes rugatum, infundibuliforme e purpureum', fig. D; & l'altra dello stesso colore, ma pelosa e a forma di scodella, 'fungoïdes alterum scutellatum, foris purpureum & villosum', fig. E, che sembrano ancora peculiari dell'America (sinonimia delle specie, n.° 67. A. ee. ff).

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Re: Le tavole micologiche caraibiche (1689-1697) di C. Plumier, commentate da J.-J. Paulet

Messaggio da progosk » 16 giu 2022, 21:40

fig. F - agaricus luteus, clypeiformis & transfixus
[solo dipinto]

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fig. G - agaricus roseo-niveus, striis aureis, rugosus (ms. agaricus rosaceus niveus, striis aureis rugosus)
MS1, p. 395, f. 193 (note assenti)

fig. H - agaricus niveus, brassicam crispam referens (ms. agaricus alter niveus, brassicam albam crispam referens)
MS1, p. 395, f. 193 (note assenti)

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fig. I - agaricus amplissimis squamis (ms. agaricus amplissimas squamas referens, 95)
MS1, p. 393, f. 192, vedi sopra (note a p. 392, qui)

Parmi ceux que l'auteur met sous le nom d'agaric, il y en a un jaune, en forme de coquilles pétoncles, traversées par une branche d'arbre, agaricus luteus, clypeiformis & transfixus, fig. F, qui ressemble à nos petits agarics feuilletés de l'aune (synonimie, n.° 126 [= ]); un autre rosé & blanc, avec une sorte de tige & des expansions ou lobes à la partie supérieure, feuilleté, & qui paroît particulier à l'Amérique, agaricus roseo-niveus, striis aureis, rugosus, fig. G, espèce analogue à l'agaric multiforme d'Europe (synonimie des espèces, n.° 122. b); un troisième semblable à un feuillage de chou crêpé, & qui se rapproche beaucoup des fongoïdes observés par Ray, ou elvela des modernes, que l'auteur nomme agaricus niveus, brassicam crispam referens, fig. H, & qui fait un bel effet (synonimie des espèces, n.° 130); un quatrième qui mérite plutôt le nom d'agaric, & qui ne paroît différer de ceux d'Europe observés par Césalpin, que par de larges écailles à la surface supérieure: l'auteur le dit sillonné en long & en travers, ce qui convient à notre agaric labyrinthe (synonimie des espèces, n.° 25). On le trouve sous le titre d’agaricus amplissimis squamis, fig. I).

Tra quelle che l'autore classa come agarico, ce n'è uno gialla, a forma di conchiglia smerlata, attraversata da un ramo d'albero, 'agaricus luteus, clypeiformis & transfixus', fig. F, che assomiglia ai nostri piccoli agarici a lamelle dell'ontano (sinonimia, n. 126 [= ]); un altro rosato e bianco, con una sorta di gambo e di estensioni o lobi alla sommità, frondoso, e che sembra essere peculiare dell'America, 'agaricus roseo-niveus, striis aureis, rugosus', fig. G, una specie analoga all'agarico multiforme d'Europa (sinonimia di specie, n.° 122. b); un terzo simile a una foglia di cavolo crespo, e che si avvicina molto ai fungoidi osservati da Ray, o all'elvela dei moderni, che l'autore chiama 'agaricus niveus, brassicam crispam referens', fig. H, molto bello (sinonimia di specie, n.° 130); un quarto che merita bene il nome di agarico, e che sembra differire da quelli europei osservati da Cesalpino solo per le grandi squame sulla superficie superiore: l'autore dice che è solcato longitudinalmente e trasversalmente, il che si addice al nostro agarico labirinto (sinonimia di specie, n.° 25). È raffigurato col nome di 'agaricus amplissimis squamis', fig. I).

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