
Pubblicato da P.A. Saccardo in tre edizioni (1891, 1894 e 1912), una delle sue opere fondamentali (eppure non degnato di menzione nelle pagine a lui dedicato di Treccani o Wikipedia) è il trattato sistematico sui nomi dei colori da utilizzare in botanica e zoologia (ma inteso soprattutto per la micologia), Chromotaxia seu Nomenclator Colorum (Polyglottus, Additis Speciminibus Coloratis, ad Usum Botanicorum et Zoologorum).
Agile opuscoletto di una trentina di pagine, tenta - sulla vena di seminali nomenclature di A.G. Werner/P. Syme, W. Burchill, e dei ragionamenti dedicati ai colori di M. Fries - di far ordine, addirittura attraverso le principali lingue europee (oltre al latino), fornendo anche una pratica campionatura di 50 tacche di chromie in appendice.

Esistono varie copie digitalizzate liberamente consultabili/scaricabili online, ma quella scansionata in maggiore risoluzione/qualità è l'edizione del 1894 offerta, anche in download come pdf, dalla Linda Hall Library, a questo link.
Quanto la questione dei nomi dei colori può rivelarsi centrale al senso stesso della tassonomia - rispetto ad approcci di sistematica di tipo numerico/digitale - viene esaminato in uno studio recente dedicato ad un esame approfondito del tema: T. Kelley 2017, "World to Word - Nomenclature Systems of Color and Species", tesi PhD, University of Missouri.
Il volume di Saccardo ha anche ispirato riflessioni più implicite, ermetiche, come questo recente progetto dell'artista E. Rizzo: Chromotaxia.
Buona lettura/visione!