
Tavole micologiche (1570-1585 circa) di U. Aldrovandi
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Re: Tavole micologiche (1570-1585 circa) di U. Aldrovandi
Un pozzo di San Patrizio: basta desiderare e si può essere esauditi! 

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Re: Tavole micologiche (1570-1585 circa) di U. Aldrovandi
Mi ha colpito, in queste tavole, quanto si vede la mente all’opera, che lotta con certe idee preconcette (p. es. le tavole dei Phallus...), mentre prova a dare un sistema a tutto quel bendiddio che presenta la natura, badando a non trascurarne nulla. Stesso il variare tra le tavole della qualità della rappresentazione delle specie, da una certa sommarietà delle prime fino al realismo di luce e tridimensionalità della t170, si avverte uno sforzo profuso che traspare più di quanto in altri compendi scientifici viene permesso/lasciato. Sembra di sfogliare un vero work in progress.
Caratteristica che mette anche in risalto la differenza di cura, e probabilmente anche di investimento, di cui ha potuto godere il più o meno coevo Clusius (vedi qui viewtopic.php?f=700&t=63947), e il di poco successivo Cesi (qui viewtopic.php?f=700&t=64051).
(Peccato che siano inaccessibili gli articoli micologici relativi - che grande abbaglio ostruire il circolare dei saperi...)
Caratteristica che mette anche in risalto la differenza di cura, e probabilmente anche di investimento, di cui ha potuto godere il più o meno coevo Clusius (vedi qui viewtopic.php?f=700&t=63947), e il di poco successivo Cesi (qui viewtopic.php?f=700&t=64051).
(Peccato che siano inaccessibili gli articoli micologici relativi - che grande abbaglio ostruire il circolare dei saperi...)
Re: Tavole micologiche (1570-1585 circa) di U. Aldrovandi
Applicandomi a sfruttare la versione di questo articolo
disponibile in parte su Google Books (qui), ho ricostruito le determinazioni di specie fatte dagli autori per la maggior parte delle tavole acquarellate di Aldrovandi. Nello specifico:progosk ha scritto: ↑02 gen 2021, 21:49C. Perini, L. Pecoraro (2007), "Ulisse Aldrovandi: il naturalista bolognese e la micologia", in A. Alessandrini, A. Ceregato, Natura Picta - Ulisse Aldrovandi, Ed. Compositori, Bologna, pp. 71-77 (fig. a pg: 347-358)
https://www.researchgate.net/publicatio ... _micologia
v. 6, t. 127
- “Fomes sev esca” = Ganoderma sp.
v. 6, t. 128
- 1-2 “Didella rubra vel digitella, Didella sev manina, Didellina” = Ramaria sp.
- 3-4 “Covarina” = Russula sp.
- 5-6 "Fungus reticulatus fetidus et venenosus..." = Clathrus ruber
v. 6, t. 129
- 1 “Lingua canis sev cynoglossus” = Fistulina hepatica
- 2-3 “Predarolo” = Agaricus sp.
- 4 “Famiola (parva) / Ragagna (magna)” = Armillaria mellea
- 5 “Albarella" = non id.
- 6-7 "Blissigo, Blissigon" = non id.
Su questi ultimi due, mi sembra utile considerare due usi nel dialetto parmense: prendendo spunto dal “Albarôt = Porcinello” citato, per quanto riguarda il fungo ritratto in basso a sinistra nella tavola, si è vicini a quel "Porcinella, Albarello, Arbatrello" riportati da Micheli in Nova Plantarum Genera, e che dovrebbe corrispondere a L. auriantiacum o L. pseudoscabrum; mentre non dovrebbe essere neanche troppo difficile risalire ai due "Blissigo, Blissigon" a cui fa eco il parmense “Blizgón = Pinuzzo vecchio” citato, e che Aldrovandi specifica essersi meritato il nome "a lubricitate", per la sua viscidezza...
v. 6, t. 130
- 1-2 “Galletto” = Cantharellus cibarius,
- 3 “Boleti ovum sev Boletus orbicularis, Boledra, Volva (Plinio), Bolites (Grecis)” = Amanita caesarea
- 4 “Crepitus lupi, Vesse di lupo, Bubenfest (Germanes)” = Lycoperdon sp.
- 5-6 “Fungus candidus Plinij, Taron” = non id.
Anche su quest'ultimo è da notare che in dialetto parmense risulta “Tarón = Pisciacane bianco” (resta solo da identificare il fungo inteso a Parma...)
v. 6, t. 131
- 1 “Fungus suillus colore viridi superius, Verino vel fungo malizzo” = Russula sp.
- 2 “Covarella” = Boletaceae
- 3 “Boletus verus, Amanita” = Amanita caesarea sp.
- 4 “Covazzola bianca” = non id.
- 5 “Fungus Daphnites, muscarum crescentij, muscerda, venenosus“ = Clathrus ruber
- 6 “Fungus albicans et venenosus, intus continet fuliginem” = gasteromicete non id.
v. 6, t. 132
- 1 “Galletus cum pediculo” = non id.
- 3-5 “Fungus ignarius sev escari” = Ganoderma lucidum
v. 6, t. 133
- 1 “Orchiella/Orecchella” = Pleurotus ostreatus
- 2-4 “Spongiola flava/candicas/altera” = Morchella sp.
- 5 “Fungus galericulatus edulis, Turon” = Agrocybe aegerita (= Cyclocybe cylindracea)
(I disegni di altra mano, presumibilmente non contemporanee, di Helvella crispa ed altro non vengono trattati.)
v. 6, t. 134
- 1 “Fungus coralloides” = esemplare di Clathrus ruber in cattive condizioni di conservazione
v.6, t. 135
- 1-3 “Fungus Priapeus” = Mutinus caninus (ma con caratteristiche prese in prestito da Phallus impudicus)
v.6, t. 136
- 1-2 “Fungus Priapeus” = Mutinus caninus (ma con caratteristiche prese in prestito da Phallus impudicus)
v. 6, t. 137
- 1-4 “Fungus reticulatus/cancellatus” = Clathrus ruber
- 5 “Fungus multis pentagonis cavitatibus” = non id.
- 6 “Fungus vergatus ceruleus…” = Coprinus sp.
- 7 “Fungus sponzola” = Amanita sez Lepidella
- 8 “Fungus famiola” = Armillaria mellea
- 9 “Fungus colore charmesino pulcherrimo” = Sarcoscypha coccinea
v. 6, t. 138
- 1 “Fungus quercinus, Zetula, Melina” e 9 “Fungus lingua” non trovati nella copia su Google Books, ma probabile Fistulina hepatica considerando l'illustrazione, e che un nome dialettale lombardo per la specie è proprio “melina” (per quanto “mleina/melina” è dialetto cremonese per P. ostreatus...)
- 2 “Fungus alter arboreus magnus” = non id.
- 4-5 “Fungus ad instar nucis vomice” e 6-7 “Fungus forma spatule foraminose” = Scleroderma/Tuberacea
- 3 “Fungus didimus veneficus” e 8 “Fungus caliciformis” = non id.
(L'indice del volume annota per questa pagina/tavola un "Agaricus", ma non saprei a quale delle specie ritratte si riferirebbe...)
Se qualcuno ha da contribuire ancora alle specie rimaste senza identificazione, siete i benvenuti :-)