Il naturalista italiano Carlo Vittadini fu il primo a riconoscere questa specie come taxon distinto.
Fu elevato allo status di specie da Antonio Venturi nel 1863.
Per molti anni è stato considerato una varietà di Boletus edulis e/o conosciuto come Boletus pinicola.
Questa specie, sebbene non sia più trattata come una varietà di Boletus edulis, ne è comunque un parente.
Ha ottenuto il suo nome attuale nel 1973, descritto dai micologi cechi Albert Pilát e Aurel Dermek.
Boletus pinicola è un sinonimo attualmente ritenuto nome non valido, perché esisteva un precedente Boletus pinicola Sw. (1810), attualmente conosciuto come Fomitopsis pinicola)
Sinonimi citati:
Boletus edulis var. pinicola Vittad. (1835)
Boletus pinicola (Vittad.) A. Venturi (1863)
Riportiamo la prima descrizione di questa specie, di Carlo Vittadini, tratta da Descrizione dei funghi mangerecci più comuni dell'Italia e de' velenosi che possono co' medesimi confondersi (1835):
”La varietà B pinicola distinguesi pei seguenti caratteri: Superficie del cappello umida, vischiosetta, per lo più rugosa, di color di castagna carico , sfumato verso i margini in un bel rosso di rame, rare volte interamente bianca, o del colore illanguidito della nocciuola. Carne molle., acquosa, leggermente tinta di color giallo-verdeggiante verso i tubetti. Gambo di color bianco-pallido o carnicino (color dilavato dei margini del cappello) con reticolazione poco sensibile, umido e sparso internamente di macchie innacquate. Tutto il fungo compresso geme una certa quantità d'acqua."