Cortinarius variiformis, aka murteddhraru, rinieddu, palumminu
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Re: Cortinarius variiformis, aka murteddhraru, rinieddu, palumminu
che figo, nulla sapevo della cultura locale di cui racconti, né dei due vernacolari che citi: “poccia” sarebbe a dire? (Giusto per capire appieno il senso di quel nome.) Invece sallazzaro… immagino legato ad una data/ricorrenza, tipica per la comparsa del ferlengo dalle vostre parti?
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Re: Cortinarius variiformis, aka murteddhraru, rinieddu, palumminu
Post molto interessante, Philip!
Devo dire che, nonostante la mia abituale frequentazione di ambienti mediterranei, con sugherete associate a cistus, lentisco e (a volte) mirto, non l'ho mai trovato. Magari predilige suoli calcarei (in Puglia abbondano), che sui monti Nebrodi sono limitati (ma ci sono).
Visto che è stata citata l'Amanita ponderosa, ne approfitto per aggiungere che, nel ristrettissimo areale nebroideo in cui cresce (territorio di Ficarra), è conosciuto com "Funciu di patata" (fungo di patata), forse per la sua crescita semi-ipogea o forse anche per il sapore (viene da alcuni consumato anche crudo). E' apprezzatissimo, discretamente abbondante, ma non facile da trovare a causa della caccia a cui è esposto. Finora è stato riscontrato esclusivamente su suoli derivanti da rocce metamorfiche (filladi grafitose), che, guarda caso, affiorano anche in Calabria (comune di Rossano Calabro) in cui è stato recentemente segnalato. A tal fine, gli amici che lo hanno studiato (il loro lavoro è presente in FEM) mi hanno coinvolto in un possibile approfondimento di questo aspetto legato alla composizione del substrato di crescita. Se ci saranno novità vi aggiorno ;-)
Devo dire che, nonostante la mia abituale frequentazione di ambienti mediterranei, con sugherete associate a cistus, lentisco e (a volte) mirto, non l'ho mai trovato. Magari predilige suoli calcarei (in Puglia abbondano), che sui monti Nebrodi sono limitati (ma ci sono).
Visto che è stata citata l'Amanita ponderosa, ne approfitto per aggiungere che, nel ristrettissimo areale nebroideo in cui cresce (territorio di Ficarra), è conosciuto com "Funciu di patata" (fungo di patata), forse per la sua crescita semi-ipogea o forse anche per il sapore (viene da alcuni consumato anche crudo). E' apprezzatissimo, discretamente abbondante, ma non facile da trovare a causa della caccia a cui è esposto. Finora è stato riscontrato esclusivamente su suoli derivanti da rocce metamorfiche (filladi grafitose), che, guarda caso, affiorano anche in Calabria (comune di Rossano Calabro) in cui è stato recentemente segnalato. A tal fine, gli amici che lo hanno studiato (il loro lavoro è presente in FEM) mi hanno coinvolto in un possibile approfondimento di questo aspetto legato alla composizione del substrato di crescita. Se ci saranno novità vi aggiorno ;-)
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Re: Cortinarius variiformis, aka murteddhraru, rinieddu, palumminu
Ciao Philip, mi ricollego a quanto descritto sul C. variiformis. Il nome conosciuto a La Maddalena è appunto "Poccia di vino" riferito praticamente al residuo del vino nuovo che fermentando si rafferma nel fondo delle botti, una sorta di scarto in pasta molto densa, che ha il colore viola-vinoso. Quindi i nostri primi funaioli dell'isola, forse affascinati solo da quel colore, lo immortalarono: "Poccia di vino" ...nome ancora mantenuto.progosk ha scritto: ↑21 dic 2023, 02:07che figo, nulla sapevo della cultura locale di cui racconti, né dei due vernacolari che citi: “poccia” sarebbe a dire? (Giusto per capire appieno il senso di quel nome.) Invece sallazzaro… immagino legato ad una data/ricorrenza, tipica per la comparsa del ferlengo dalle vostre parti?
Invece per quanto riguarda il "Sallazzaro", per il momento non conosco la storia in merito al suo nomignolo locale, non appena saprò qualcosa vi informerò sicuramente.