Ciao Paola :-)
...dipende se lo scopo è lo studio o se è la cucina, mi spiego: nel secondo caso (culinario)
personalmente ho sempre sostenuto e continuo a sostenere che i funghi che si vogliono mangiare
bisogna conoscerli più che alla perfezione, al più minuscolo barlume di dubbio o si fanno controllare all'ASL,
oppure si riportano nel Bosco/Prato...ecc...., da dove sono venuti ;-)
Se invece è il primo caso (lo studio) e non si hanno a disposizione microscopio e/o reagenti...ecc....
macroscopicamente i portamenti "micenoide", "marasmioide" e "collibioide" sono piuttosto simili; con questi portamenti possono incontrarsi anche specie
con spore in massa rosa, oppure ocra, nere...ecc....
appurato che la sporata è bianca-biancastra, si osservano anche tutte le altre caratteristiche macroscopiche dei nostri funghetti:
mancanza di volva e/o residui, di anello e/o residui; sono funghi omogenei (la carne del cappello è tutt'uno con quella del gambo, non sono separate),
il gambo è sottile, ma tenace, resiste alla torsione senza rompersi, le lamelle sono piuttosto spaziate tra loro...ma, non basta,
occorre anche descrivere i colori, le eventuali ornamentazioni delle superfici, aspetto delle superfici: se asciutto, viscido, o glutinoso...ecc....
il colore della carne in sezione, eventuali viraggi e colore degli stessi,
più odore e sapore della carne....
solo dopo potrai dire (forse, perché la certezza
assoluta è altra cosa

) che si tratta di
Marasmius oreades...forse, ma forse....
P.S.: sbagliare in caso di studio è del tutto indolore, a parte qualche piccola ferita dell'ego, che nei "fungaioli" è un super-super-ego
sbagliare a riconoscere ciò che si mangia...ti può mandare a far visita al Creatore
