I FUNGHI CHE POSSIAMO TROVARE IN GENNAIO

[Gizeta]

Ciao a tutti!

Prima di tutto i migliori auguri di buon Anno Nuovo con la speranza che sia, per quanto possibile vista la grave situazione, un anno di serenità e salute per tutti voi e i vostri cari.

Siamo arrivati a gennaio, un mese dove acqua, gelo e neve domineranno le nostre giornate.
Almeno qui da me, chi vuol andare a funghi deve per forza cercare nelle zone più riparate andando a rovistare tra i rami caduti.

Una specie comune sui rami di latifoglia è Chondrostereum purpureum, facile da determinare per il colore violetto dell'imenio e la superficie sterile decisamente villosa.
Di consistenza morbida e flessibile da giovane, diventa coriaceo nel vecchio.

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Altra specie abbastanza diffusa è Peniophora incarnata, una corticiacea interamente resupinata con imenoforo da liscio a lievemente tubercolato di color rosa-arancio.
La troviamo su rami di nocciolo, faggio, carpino e altre latifoglie.

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Molto simile è Peniophora aurantiaca, una specie che presenta un colore più deciso su toni aranciati e distinto soprattutto per le spore più grandi.
Nelle foto sono ben visibili le fibrille biancastre presenti ai margini di accrescimento.

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Una bella corticiacea di consistenza tenera e molle allo stato fresco, è Phlebia radiata che presenta un imenio sviluppato radialmente formato da creste sinuose che delimitano dei pori irregolari.
Il colore generale è su toni bianco rosati, che diventano rosa, rosa scuro a maturazione.

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Altra specie di consistenza elastica gelatinosa e molle è Phlebia tremellosa.
Di norma si presenta resupinata reflessa sporgendo dal substrato con delle mensole a ventaglio con margine ondulato e con la superficie villosa di colore biancastro.
L'imenio è costituito da pieghe ramificate, sinuose, intervenate di color arancio rosato, salmone.

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Una delle più eleganti specie che possiamo trovare soprattutto sui rami di nocciolo, ma anche su altre latifoglie, è Plicaturopsis crispa.
I carpofori sono a forma di coppa increspata o conchiglia fissati al substrato per un piccolo punto.
La superficie sterile è zonata e villosa vellutata, l'imenio è costituito da nervature radiali biancastre.
Quando si trova essiccata è poco appariscente, ma basta immergere il ramo in acqua per alcuni minuti per poterla ammirare in tutto il suo splendore.

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Sui rami di pioppo è facile incontrare Schizophyllum amplum ex Amplariella ampla.
Questa specie, che assomiglia ad una Auricularia auricula judae in miniatura, ha la superficie sterile biancastra e tomentosa.
La superficie imeniale è liscia o appena pieghettata di color ocra-cannella.

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Continua la fruttificazione anche di Tremella mesenterica, un specie di consistenza elastica e gelatinosa, che non passa inosservata per la vistosa colorazione che va dal giallo tenue al giallo arancio.
Specie comune che cresce su rami di latifoglie varie, soprattutto sui rami di nocciolo.

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Nello stesso habitat possiamo trovare anche una tremella interamente biancastra.
Una volta era specie valida descritta come Tremella lutescens, ora considerata uno dei tanti sinonimi di Tremella mesenterica.

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Sui legni di latifoglia incontriamo Trametes hirsuta, fungo annuale a mensola caratterizzato da una superficie sterile decisamente irsuta generalmente sul crema-biancastro, ma anche con toni grigiastri.
La superficie poroide è bianco-crema con piccoli pori rotondo-angolosi.