I FUNGHI CHE POSSIAMO TROVARE IN MARZO

[Gualberto]

Le dimensioni di queste "gigas" sono ragguardevoli, cm. 12-15x12-15; un salutone, Gualberto

[Franco Meiattini]

Mi è sempre sembrato molto strano che il termine "esculenta" in Gyromitra esculenta, anziché sottolineare la sua bontà nasconda un pericolo mortale; meno che per i Finlandesi che la consumano considerandola una prelibatezza!

[Gizeta]

del contributo Gualberto, ma quella data sulle foto...

Giuseppe

[Gualberto]

Ho privilegiato scatti fatti in aprile perché migliori delle altre; generalmente qui in centro le Gyromitre le troviamo da febbraio fino ad aprile contemporaneamente ai "marzuoli"; un salutone, Gualberto

[Raffaella13]

Grazie Giuseppe per l’immancabile completo appuntamento e grazie pure per il contributo di Gualberto. Le foto ci trasportano in un risveglio tutto primaverile: attendiamo anche una spruzzatina di pioggia che moltiplicherà questo gradito ritorno.

[progosk]

Mi è sempre sembrato molto strano che il termine "esculenta" in Gyromitra esculenta

Considerando che le denominazioni hanno ognuno la propria storia, segnano pure il passo di questa: pensa che Clusius la dava "esculenta" già nel 1600, nello stesso volume in cui classificava Boletus aereus (insieme a tutti gli altri boleti) tra i "perniciosi" ;-D

Considerando che la tossicità di G. esculenta peraltro è per accumulo, mi sorprende sempre quanto non si cerchi di stabilire un linguaggio più scientificamente preciso (come si fa per la morfologia, che raggiunge delle raffinatezze descrittive di straordinaria puntualità) alla questione commestibilità. Si tende sempre ad optare per definizioni sommarie, applicando una versione del principio di cautela che davvero azzera le differenze di entità di rischio. E così si finisce per creare varchi che sembrano incolmabili tra differenti usi alimentari... (È un po' il punto che intendevo sollevare anche a proposito di S. commune.)

[Gizeta]

Ciao a tutti!
Finalmente è piovuto (qui da me 36L/m2!) e pian piano si dovrebbe trovare qualcosa.

Continuando con gli ex "Polyporellus", su legno di latifoglia cresce Lentinus arcularius che presenta una superficie pileica finemente villoso-scagliosa, di color giallo-bruno con margine ciliato.
Superficie imeniale crema biancastra con pori ampi e stiracchiati.
Il gambo non presenta zone nerastre.

[Gizeta]

Con il gambo nero su legno di pioppo o altre latifoglie, troviamo Picipes badius, specie che raggiunge anche i 13 cm di diametro del cappello. Margine sottile, ondulato-lobato, superficie liscia bruno-rossiccia più scura al centro.
Imenio formato da tubuli molto corti, un po' decorrenti, terminanti con pori piccoli.
Gambo laterale, nerastro. Carne elastica, poi sempre più coriacea e legnosa.

[Gizeta]

Altra specie con gambo nero è Picipes melanopus.
Assomiglia alla specie precedente e spesso viene confuso con essa.
Microscopicamente è distinto per la presenze di giunti a fibbia.

[Gizeta]

Ceriopoprus corylinus, conosciuto nelle zone di crescita come sfogatello del nocchio, cresce soprattutto su legno di nocciolo.
Caratteristico è il cappello molto chiaro, i pori angolosi denticolati, il gambo bianco crema concolore al cappello.