I FUNGHI CHE POSSIAMO TROVARE IN FEBBRAIO

[Gizeta]

Ciao a tutti,
con la speranza che quest’anno non sia come quello scorso, anche se le prime avvisaglie, mancanza di neve in montagna – assenza di precipitazioni in pianura – temperature anomale per il periodo, vediamo qualche specie che possiamo incontrare nel mese di febbraio.

Una specie che sicuramente risente delle mutate condizioni climatiche è Inocybe godeyi.
E’ una specie che normalmente ha un periodo di crescita che va dalla tarda primavera all’autunno, ma che regolarmente il nostro Gualberto Tiberi trova nei boschi di Castelfusano.
La sua determinazione è agevolata dal marcato arrossamento di tutto il carpoforo e dal gambo che presenta un vistoso bulbo marginato.

[Gizeta]

Sotto le siepi e nelle zone più riparate dal vento su foglie di edera comincia a fruttificare Marasmius epiphylloides, una minuta specie con le lamelle bianche rudimentali, quasi ridotte a pieghe, e un gambo filiforme, pruinoso, bianco all’attaccatura del cappello e bruno-rossastro sempre più scuro verso la base.

[Gizeta]

Sulle foglie di olivo e di alte aoleacee, troviamo Cryptomarasmius corbariensis.
Il gambo è nerastro, filiforme, poco più spesso di un crine o di una setola.

[Gizeta]

I terreni poveri, a matrice sassosa, sabbiosa e ricoperti da bassi muschi, sono un habitat favorevole per la crescita di piccole specie come Arrhenia rickenii, una volta conosciuta come Omphalina rickenii.
Si riconosce per la piccola taglia, per il cappello subito imbutiforme con il margine ondulato crenulato, per le spesse lamelle decorrenti, spaziate e intervenose.

[Gizeta]

Su terreni sabbiosi in zona golenale e lungo i sentieri possiamo trovare Helvella lacunosa, specie pericolosa responsabile della sindrome giromitrica da non confondere con Helvella monachella che ha il gambo non lacunoso e di colore bianco.

[Gizeta]

Molto simile ma più piccola, è Helvella juniperi altra specie tipica delle retrodune, su tratti muscosi e in presenza di Juniperus sp.

[Gizeta]

Sui tronchi e sui rami di latifoglia è possibile scorgere le fruttificazioni rotondeggianti di consistenza coriacea-carboniosa di Daldinia concentrica.
Per la determinazione, basta fare una sezioni per mettere in luce le zonature concentriche interne e i periteci presenti nel bordo.

[Gizeta]

Sempre su legno di latifoglia cresce Cyanoporus subcaesius, una bella poliporacea annuale che si presenta con carpofori sessili, da resupinati a pileati con una superficie pileica vellutata, zonata di colore bianco-ocraceo con delle sfumature bluastre soprattutto al margine.
Altro carattere che ci aiuta nella determinazione è la sua fragilità per il suo sistema ifale monomitico.

[Gizeta]

Su legno di conifera invece troviamo Cyanoporus caesius, molto simile nei cromatismi alla specie precedente che presenta oltre il diverso habitat, una superficie sterile decisamente feltrata, irsuta.
Superficie imeniale con pori piccoli, angolosi-labirintiformi biancastri sfumati di bluastro.

[Gizeta]

Quando cominceremo a trovare Candolleomyces candolleanus = Psathyrella candolleana ormai saremo fuori dall’inverno.
E’ una specie comune che cresce su residui legnosi anche interrati o direttamente sulle ceppaie.
Abbondante dopo le piogge.

Giuseppe