I FUNGHI DI OTTOBRE .

[Ktenea]

Molto presente nel bosco in questo periodo il Boletus erythopus :

Boletus erythropus (10) [salv].JPG

E’ una specie carnosa e soda, con un cappello di colore bruno scuro, bruno seppia, spesso con decolorazioni non uniformi verso il giallo ocraceo. Ha pori piccoli e rotondi di colore rosso arancio, normalmente gialli al margine del cappello, diventano rapidamente ed intensamente blu alla pressione. Il gambo è solitamente panciuto almeno inizialmente, e tende ad essere più allungato a maturità mantenendo però quasi sempre la base ingrossata, è giallo ma ricoperto di una caratteristica punteggiatura rossiccia, talmente fitta da farlo sembrare a volte di colore rosso. La carne è gialla ma vira istantaneamente al blu alla sezione. Eccolo ancora:

boletus erythropus1 [salv].JPG

Si tratta di un’ottima specie commestibile da consumare previa adeguata cottura.

[Ktenea]

Un’altra specie molto bella che cresce per un breve periodo all’inizio dell’autunno sotto querce è il Boletus permagnificus:

boletus permagnificus4 [salv].JPG

Come si vede si tratta di una specie dai colori veramente sgargianti, è una grande soddisfazione trovarlo, anche perché non è affatto comune, anche se è ricorrente nelle stazioni di crescita. Cresce a gruppi di più esemplari, spesso cespitoso.- Non è una specie di grosse dimensioni ed è caratterizzata dal un cappello di colore rosso sangue, rosso porpora, la cuticola è abbastanza vischiosa a tempo umido. Il gambo è normalmente attenuato alla base ed è ricoperto da un bellissimo reticolo di colore rosso ed a maglie abbastanza allungate, su uno sfondo di colore giallo. I pori sono anch’essi rosso sangue e, specie ai gioventù essudano delle goccioline vischiose di colore giallo oro. Sia la carne che i pori, come pure le superfici virano al blu al taglio ed alla pressione. Eccolo ancora:

boletus permagnificus7 [salv].JPG

Si tratta di una specie “teoricamente” commestibile ma che è bene non consumare e rispettare vista rarità dei ritrovamenti.

[Ktenea]

Altra specie abbastanza comune è il Gyroporus castaneus:

gyroporus castaneus1 [salv].JPG

Si tratta di un boleto di taglia abbastanza minuta caratterizzato da un cappello con cuticola asciutta e vellutata, di colore bruno castano, bruno ocra. Il gambo, più o meno concolore al cappello è caratteristicamente cavernoso all’interno e si frattura con una certa facilità. I pori sono bianchi ed immutabili al pari della carne. Questa specie, da sempre consumata, sta creando diversi problemi di cui sono peraltro testimone in quanto in casa sono stati male in quattro dopo averlo consumato, con sindrome gastrointestinale anche se non di importante entità. Io mi sentirei pertanto in dovere di sconsigliarne il consumo. Un altro motivo per cui è bene astenersi dal magiare questa specie, è per la estrema somiglianza con una specie decritta abbastanza di recente da due autori spagnoli (Castro e Freire), il Gyroporus ammophilus:

Gyroporus ammophilus (3) [salv].JPG

Si tratta, come si vede dalla foto, di un vero sosia del G. castaneus caratterizzato dalle tinte più aranciate e con crescita su terreni sabbiosi, sia dentro il bosco che al margine dei sentieri. Com’è facilmente intuibile non consumo più il G. castaneus…..

[Ktenea]

Chiudiamo questa carrellata con il Leccinum duriusculum:

leccinum duriusculum5 [salv].JPG

Si tratta di un fungo che cresce sotto pioppo ed è sempre più conosciuto e raccolto in Sardegna. E’ un fungo che raggiunge dimensioni davvero ragguardevoli (ne è descritta infatti anche una forma detta robusta che raggiunge agevolmente i trenta cm di diametro) con un cappello di colore variabile dal grigio all’ocra sino al bruno. La cuticola è opaca e vellutata, spesso screpolata a tempo secco specie al margine. Il gambo è duro massiccio, di colore biancastro e ricoperto di scaglie che scuriscono rapidamente di fattura abbastanza grossolana. Alla base del gambo compaiono spesso delle macchie verdastre azzurrognole più o meno estese, come si fede nella foto che segue:

Leccinum duriusculum (3) [salv].JPG

I pori sono piccoli e biancastri ma tendono a scurire alla pressione. La carne alla sezione vira dapprima al rosa pallido per poi ingrigire e diventare nerastra col passare dei minuti. Come detto si tratta di una specie ricercata in quanto è un buon commestibile. Detto questo vi abbraccio e vi saluto tutti con affetto, lasciando la parola ai miei valorosissimi "pard".

[Vincenzo Migliozzi]

Ciao Mauro

veramente da apprezzare i tuoi eccellenti contributi iconografici.

Ma SOPRATUTTO apprezzo in te l'affidabilità e l'amicizia nei nostri confronti. GRAZIE !

Enzo.

[Ktenea]

Grazie Enzo, per me un impegno è un impegno. Grazie per la tua stima e soprattutto per la tua amicizia.

[Vincenzo Migliozzi]

Grazie Enzo, per me un impegno è un impegno. Grazie per la tua stima e soprattutto per la tua amicizia.

Ed è per questo che meriti tutto il mio apprezzamento.

Un abbraccione da Enzo.

[fuscoruber]

Grazie Mauro, interessanti come sempre le specie che ci presenti!

Su tutte le tre varietà di A. franchetii, mai incontrate personalmente se non nella varietà più comune!

e

Marco

[Gizeta]

L’autunno è sempre una stagione molto ricca di funghi e dopo tutte le belle specie illustrate nelle precedenti pagine, propongo alcuni tricolomi che possiamo trovare in questo periodo. Alcune specie sono abbastanza comuni, altre un pò meno e sicuramente quest'ultime daranno molta soddisfazione a chi riuscirà a trovarle.

Uno dei più comuni e conosciuti è senz’altro Tricholoma columbetta, fungo interamente bianco con cuticola sericea che di norma presenta una macchia o una sfumatura grigia-azzurrina alla base del gambo. La sua carne è dolce con odore di farina. Cresce soprattutto sotto latifoglia (abbondante nei boschi di faggio) e raramente compare anche sotto conifere.

[Gizeta]

Abbastanza simile è Tricholoma album, che presenta un colore generale bianco latte
che tende di macchiarsi di ocra sporco con la manipolazione o con la vecchiaia. La carne ha un sapore amaro ed un odore sgradevole. Cresce sotto latifoglia.