I FUNGHI DI SETTEMBRE
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Re: I FUNGHI DI SETTEMBRE
Ciao Giuseppe
ho apprezzato tantissimo il tuo Contributo, nonostante le tue personali difficoltà del momento chge da sole sarebbero pià che sufficienti a giustificare la tua assenza.
GRAZIE di cuore e complimenti per la scelta.
Enzo.
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Enzo.
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Re: I FUNGHI DI SETTEMBRE
a tutti,
in settembre con l’arrivo dell’autunno, i boschi si riempiono di funghi e di cercatori spesso improvvisati. E’ in questo periodo che si registrano i maggiori incidenti spesso causati da un abbigliamento inappropriato, moltissimi si smarriscono nei boschi e purtroppo, ancora molti, raccolgono funghi velenosi scambiandoli per specie commestibili andando incontro spesso ad avvelenamenti con esiti letali.
Con tutti i mezzi d’informazione, le pubblicazioni, i gruppi micologici ormai distribuiti su tutto il territorio nazionale, sembra impossibile che ancora oggi ci siano persone che raccolgono questi funghi.
Nella considerazione che questa sezione è di libera visione anche ai non iscritti al forum (cosa aspettate? ) ho deciso di presentare alcune delle specie velenose che possiamo trovare in questo periodo e che ci accompagneranno per tutto l’autunno.
in settembre con l’arrivo dell’autunno, i boschi si riempiono di funghi e di cercatori spesso improvvisati. E’ in questo periodo che si registrano i maggiori incidenti spesso causati da un abbigliamento inappropriato, moltissimi si smarriscono nei boschi e purtroppo, ancora molti, raccolgono funghi velenosi scambiandoli per specie commestibili andando incontro spesso ad avvelenamenti con esiti letali.
Con tutti i mezzi d’informazione, le pubblicazioni, i gruppi micologici ormai distribuiti su tutto il territorio nazionale, sembra impossibile che ancora oggi ci siano persone che raccolgono questi funghi.
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Re: I FUNGHI DI SETTEMBRE
Una specie tra le più pericolose, diffusissima nei boschi dalla riva del mare fin su in montagna, è senz’altro Amanita phalloides, responsabile del maggior numero di decessi causati dal consumo di funghi mortali.
E’ una specie inconfondibile:
cappello fibrilloso con margine liscio, anello presente, gambo decorato da una zebratura con riflessi giallo-verdognoli, grosso bulbo alla base ricoperto da una volva bianca, membranosa e libera al gambo.
Il colore del cappello è assai variabile: va da un verde oliva più o meno carico spesso sbiadito verso il margine, fino ad arrivare a tonalità grigiastre. Si possono trovare esemplari completamente bianchi e una volta erano considerati la var. alba di A. phalloides.
Attualmente, delle numerose forme e varietà create negli anni (ben 14!), tutte sono ricondotte ad Amanita phalloides.
E’ una specie inconfondibile:
cappello fibrilloso con margine liscio, anello presente, gambo decorato da una zebratura con riflessi giallo-verdognoli, grosso bulbo alla base ricoperto da una volva bianca, membranosa e libera al gambo.
Il colore del cappello è assai variabile: va da un verde oliva più o meno carico spesso sbiadito verso il margine, fino ad arrivare a tonalità grigiastre. Si possono trovare esemplari completamente bianchi e una volta erano considerati la var. alba di A. phalloides.
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Re: I FUNGHI DI SETTEMBRE
E’ una specie inconfondibile:
cappello fibrilloso con margine liscio, anello presente, gambo decorato da una zebratura con riflessi giallo-verdognoli, grosso bulbo alla base ricoperto da una volva bianca, membranosa e libera al gambo.
Il colore del cappello è assai variabile: va da un verde oliva più o meno carico spesso sbiadito verso il margine, fino ad arrivare a tonalità grigiastre. Si possono trovare esemplari completamente bianchi e una volta erano considerati la var. alba di A. phalloides.
Attualmente, delle numerose forme e varietà create negli anni (ben 14!), tutte sono ricondotte ad Amanita phalloides.
cappello fibrilloso con margine liscio, anello presente, gambo decorato da una zebratura con riflessi giallo-verdognoli, grosso bulbo alla base ricoperto da una volva bianca, membranosa e libera al gambo.
Il colore del cappello è assai variabile: va da un verde oliva più o meno carico spesso sbiadito verso il margine, fino ad arrivare a tonalità grigiastre. Si possono trovare esemplari completamente bianchi e una volta erano considerati la var. alba di A. phalloides.
Attualmente, delle numerose forme e varietà create negli anni (ben 14!), tutte sono ricondotte ad Amanita phalloides.
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Re: I FUNGHI DI SETTEMBRE
Altra specie mortale è Amanita virosa, che cresce soprattutto nelle abetaie.
Per questa specie, ma il discorso è valido per tutti i funghi, per evitare la confusione con specie commestibili (p.e. Agaricus sp.) è necessaria la raccolta totale del carpoforo per verificare la presenza del bulbo e della volva alla base del gambo.
Sciagurato fu quel giornalista che alcuni anni fa scrisse che per una raccolta corretta i funghi vanno tagliati alla base!!!!!
Macroscopicamente ha tutte le caratteristiche del gruppo e presenta anche un cappello che che non si apre quasi mai del tutto e un orlo irregolarmente lobato.
Per questa specie, ma il discorso è valido per tutti i funghi, per evitare la confusione con specie commestibili (p.e. Agaricus sp.) è necessaria la raccolta totale del carpoforo per verificare la presenza del bulbo e della volva alla base del gambo.
Sciagurato fu quel giornalista che alcuni anni fa scrisse che per una raccolta corretta i funghi vanno tagliati alla base!!!!!
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Re: I FUNGHI DI SETTEMBRE
Altra specie presente nei boschi in questo periodo è Amanita muscaria, fungo da tutti molto conosciuto per il bell’aspetto e anche perché condivide lo stesso habitat dei porcini.
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Re: I FUNGHI DI SETTEMBRE
Altra specie presente nei boschi in questo periodo è Amanita muscaria, fungo da tutti molto conosciuto per il bell’aspetto e anche perché condivide lo stesso habitat dei porcini.
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Re: I FUNGHI DI SETTEMBRE
Ben più pericolosa della precedente è Amanita pantherina.
Infatti, se presenta un cappello privo delle verruche (bianche e farinose) dilavate da un acquazzone, per un principiante o un raccoglitore non attento è facile confonderla con le specie del gruppo di A. vaginata perché ha la tipica striatura al bordo del cappello.
Altri caratteri da osservare sono la presenza di anello, la volva aderente al gambo e dissociata in cercini.
Infatti, se presenta un cappello privo delle verruche (bianche e farinose) dilavate da un acquazzone, per un principiante o un raccoglitore non attento è facile confonderla con le specie del gruppo di A. vaginata perché ha la tipica striatura al bordo del cappello.
Altri caratteri da osservare sono la presenza di anello, la volva aderente al gambo e dissociata in cercini.
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Re: I FUNGHI DI SETTEMBRE
Nei boschi di latifoglia possiamo trovare Cortinarius orellanus, specie mortale che per fortuna non è molto diffusa e ha un aspetto che non invoglia alla sua raccolta per uso alimentare.
I carpofori sono abbastanza robusti con ha cappello umbonato, cuticola asciutta, fiblillosa-squamulosa di color bruno rossiccio. Le lamelle sono tipicamente adnato-smarginate di color ocra rugginoso. La superficie del gambo è decisamente fibrillosa. Presenta un odore rafanoide e carne con sapore acidulo.
Cresce nei boschi di latifoglia (noccoli, querce e faggi).
I carpofori sono abbastanza robusti con ha cappello umbonato, cuticola asciutta, fiblillosa-squamulosa di color bruno rossiccio. Le lamelle sono tipicamente adnato-smarginate di color ocra rugginoso. La superficie del gambo è decisamente fibrillosa. Presenta un odore rafanoide e carne con sapore acidulo.
Cresce nei boschi di latifoglia (noccoli, querce e faggi).
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Re: I FUNGHI DI SETTEMBRE
Molto più diffuso e perciò più pericoloso è invece Cortinarius rubellus = C. speciosissimus, = C. orellanoides.
I caratteri macroscopici sono simili a quelli di C. orellanus, tranne il cappello che è provvisto di un umbone acuto. Per un raccoglitore inesperto è possibile confonderlo con Chroogonphus helveticus che condivide lo stesso habitat di crescita.
I caratteri macroscopici sono simili a quelli di C. orellanus, tranne il cappello che è provvisto di un umbone acuto. Per un raccoglitore inesperto è possibile confonderlo con Chroogonphus helveticus che condivide lo stesso habitat di crescita.
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