I FUNGHI DI GIUGNO .

[Gizeta]

Altra specie tipica dei pascoli è Bovista plumbea che si presenta con carpofori globosi schiacciati con l’esoperidio di colore bianco.
Caratteristica è la frammentazione dell’esoperidio alla manipolazione: sembra di sbucciare un uovo.
L’endoperidio è di colore grigio piombo e si apre con un piccolo stoma apicale. Questi funghi a completa maturazione si staccano ed essendo molto leggeri vengono fatti rotolare dal vento e le spore potranno uscire dallo stoma o dalle lacerazioni dei peridi causate dallo sfregamento con il terreno.

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Con lo stesso habitat troviamo anche Bovista nigrescens, che si distingue dalla precedente per la taglia di norma maggiore, per il colore dell’endoperidio più scuro, per lo stoma molto ampio e per le spore globose.

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Sia nei boschi di aghi-latifoglia che nei prati cresce Lycoperdon excipuliforme che nell’aspetto tipico assomiglia ad un pestello rovesciato.
L’esoperidio è ornato da esili aculei facilmente detersibili al tocco. Anche in questa specie è presente una sub gleba molto sviluppata che sorregge la gleba. La deiscenza avviene per il parziale o totale disfacimento del peridio ed in habitat rimane una coppa papiracea stipitata di color ocra-bruno.

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Il bellissimo peridio con aculei robusti di forma conica frammischiati a piccole verruche angolose rende inconfondibile Lycoperdon perlatum,
Con lo sviluppo questa vistosa decorazione cade e lasciando una superficie cosparsa da cicatrici. A maturazione le spore usciranno da un piccolo stoma apicale con i bordi sfrangiati. Cresce nei boschi su terreno ricco di humus.

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Tipicamente lignicolo, che riveste anche con decine e decine di esemplari ceppaie e tronchi marcescenti, possiamo trovare Lycoperdon pyriforme, che presenta una superficie decorata da piccoli aculei isolati che diventa quasi liscia-granulosa a maturazione.
Il colore passa da un iniziale caffelatte molto sbiadito ad un nocciola.
Caratteristica è la subglega che rimane bianca anche a carpofori maturi.
La dispersione delle spore avviene da un piccolo stoma apicale di norma rotondeggiante con bordi regolari.

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In questa stagione, girovagando nei boschi alla ricerca di specie commestibili possiamo incontrare anche i resti di una curiosa specie autunnale; si tratta di vecchi carpofori di Astraeus hygrometricus.
La caratteristica di questa specie è l’esoperidio che si lacera in lacinie screpolate e fortemente igroscopiche che a tempo umido si aprono a stella e con il secco si chiudono completamente diventando molto dure e coriacee.

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Dalla tarda primavera e per tutta l’estate fino ad autunno inoltrato, nei boschetti radi e asciutti o nelle radure cresce Geastrum campestre. Il suo esoperidio si lacera in 7-10 lacinie sottili, aperte a stella a tempo umido e che si chiudono con il secco come in Astraeus. L’endoperidio è di forma globosa con l’area del peristoma ben delimitata, sporgente e pieghettata.

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Molto diffuso e con crescita anche nei parchi cittadini è Geastrum fimbriatum, una specie provvista di un esoperidio che si lacera parzialmente in lacinie carnose, non igroscopiche ed arrotolate fin sotto il carpoforo sollevandolo da terra. L’area del peristoma non è definita e l’endoperidio si lacera con un piccolo stoma apicale con i bordi sfrangiati.

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Termino questa carrellata di gasteromiceti con Geastrum saccatum, un’altra bellissima specie che si presenta già in primavera nei boschi sia di latifoglia che di aghifoglia.
Caratteristica, peraltro condivisa anche con altre specie, è la forma piriforme che presentano i carpofori giovani prima dell’apertura dell’esoperidio in lacinie carnose. L’area del peristoma è ben delimitata.

e buone a tutti!

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a tutti!
Anche in quest’annata molto particolare, iniziata con un inverno tra i più miti con specie che hanno anticipato la loro comparsa per poi bloccarsi definitivamente, e continuata con una primavera dove sono saltati molti funghi, sicuramente con giugno la stagione micologica ripartirà alla grande!


Uno dei primi funghi che troviamo spesso nei castagneti è Xerocomus subtomentosus, che vediamo nelle belle foto di Vincenzo nei suoi colori tipici. Alla sezione la carne presenta un viraggio più o meno intenso in funzione alla sua idratazione.