I FUNGHI DI MARZO .
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Re: I FUNGHI DI MARZO .
Su residui legnosi di conifera, preferibilmente di abete, in questo periodo comincia a fruttificare Discina ancilis = Discina perlata.
Si presenta con degli apoteci con la parte fertile gibbosa, ondulata e di colore brunastro. La superficie esterna è biancastra.
Caratteristiche sono le sue spore che presentano degli apicoli corniformi molto pronunciati ben visibili nella bella foto di Vincenzo.
Si presenta con degli apoteci con la parte fertile gibbosa, ondulata e di colore brunastro. La superficie esterna è biancastra.
Caratteristiche sono le sue spore che presentano degli apicoli corniformi molto pronunciati ben visibili nella bella foto di Vincenzo.
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Re: I FUNGHI DI MARZO .
Peziza badia invece cresce in tutti i tipi di bosco normalmente in gruppi appressati o concresciuti ed è una specie molto comune.
Gli apoteci, di color bruno, hanno il bordo liscio e ondulato. Per distinguerla dalle specie vicine è essenziale l’indagine microscopica.
Gli apoteci, di color bruno, hanno il bordo liscio e ondulato. Per distinguerla dalle specie vicine è essenziale l’indagine microscopica.
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Re: I FUNGHI DI MARZO .
Altrettanto comune è Peziza varia che cresce in gruppi su detriti legnosi di latifoglia, su segatura ed anche su residui bruciati.
Bella è la sua superficie esterna forforacea di color biancastro.
Osservando con un lentino la sezione della sua carne si possono distinguere 5 strati ben visibili nella foto di Micophyllo.
Bella è la sua superficie esterna forforacea di color biancastro.
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Re: I FUNGHI DI MARZO .
Nei luoghi concimati ed anche su sterco degradatato troviamp Peziza vesiculosa che si presenta all’inizio con degli apoteci molto fragili quasi chiusi che poi si aprono con lo sviluppo.
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Re: I FUNGHI DI MARZO .
Altra specie molto comune del periodo è Psathyrella candolleana che cresce se residui legnosi.
Si distingue per la taglia, per il colore chiaro del cappello privo di toni bruni e per il gambo privo di anello.
Si distingue per la taglia, per il colore chiaro del cappello privo di toni bruni e per il gambo privo di anello.
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Ultima modifica di Gizeta il 29 feb 2016, 08:59, modificato 1 volta in totale.
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Re: I FUNGHI DI MARZO .
Per Psathyrella vernalis riporto qui quanto scritto da Vincenzo in occasione del suo ritrovamento:
Psathyrella vernalis autentico sosia di Ps. candolleana.
ritrovamento effettuato in data 11.03.2014 , a Castel di Guido, tra frustuli legnosi di varie essenze ha una forte somiglianza con Psathyrella candolleana ma con sfumature crema-rosate , specialmente al disco, che finora ad ora non ho mai osservato in candolleana.
Ho dovuto escludere immediatamente candolleana per la presenza di pleurocistidi ( in candolleana sono assenti ).
Seguendo il testo di F. Fouchier sono immediatamente pervenuto al sottogenere Psathyra, Sezione Spadiceogriseae , SottoSezione Spadiceogriseae per arrivare alla determinazione come Psathyrella vernalis.
a Vincenzo e buone raccolte a tutti!
Giuseppe
Psathyrella vernalis autentico sosia di Ps. candolleana.
ritrovamento effettuato in data 11.03.2014 , a Castel di Guido, tra frustuli legnosi di varie essenze ha una forte somiglianza con Psathyrella candolleana ma con sfumature crema-rosate , specialmente al disco, che finora ad ora non ho mai osservato in candolleana.
Ho dovuto escludere immediatamente candolleana per la presenza di pleurocistidi ( in candolleana sono assenti ).
Seguendo il testo di F. Fouchier sono immediatamente pervenuto al sottogenere Psathyra, Sezione Spadiceogriseae , SottoSezione Spadiceogriseae per arrivare alla determinazione come Psathyrella vernalis.




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Ultima modifica di Gizeta il 29 feb 2016, 09:01, modificato 1 volta in totale.
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Re: I FUNGHI DI MARZO .


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Re: I FUNGHI DI MARZO .
Ciao Giuseppe
GRAZIE !.
Enzo.
GRAZIE !.
Enzo.
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Re: I FUNGHI DI MARZO .



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Re: I FUNGHI DI MARZO .
Ciao a tutti!
Con i primi tepori di marzo iniziano a fruttificare gli ascomiceti che poi esploderanno in aprile con le ricercate e prelibate morchelle.
Rovistando nelle cataste di legna o rovesciando dei rami al suolo di latifoglia, nella parte inferiore è possibile trovare in dense colonie Mollisia cinerea.
Si tratta di un ascomicete che forma degli apoteci di circa 3 mm di diametro, sessili, con la superficie esterna liscia di color grigio-bruno e l'imenio grigio-bluastro più o meno pallido o scuro in relazione all'umidità.
A livello microscopico le spore sono cilindraceo-clavate, un po' arquate, spesso biguttulate con dimensioni 9 x 2,5 micron e disposte irregolarmente negli aschi.
Con i primi tepori di marzo iniziano a fruttificare gli ascomiceti che poi esploderanno in aprile con le ricercate e prelibate morchelle.
Rovistando nelle cataste di legna o rovesciando dei rami al suolo di latifoglia, nella parte inferiore è possibile trovare in dense colonie Mollisia cinerea.
Si tratta di un ascomicete che forma degli apoteci di circa 3 mm di diametro, sessili, con la superficie esterna liscia di color grigio-bruno e l'imenio grigio-bluastro più o meno pallido o scuro in relazione all'umidità.
A livello microscopico le spore sono cilindraceo-clavate, un po' arquate, spesso biguttulate con dimensioni 9 x 2,5 micron e disposte irregolarmente negli aschi.
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