".........Non riconosco invece l'altro sito interessantissimo che hai mostrato, ci puoi dare qualche notizia?....."
Ma certo Mimosa. Il secondo sito si chiama Romanzesu e si trova nella foresta di sughere dell'altopiano granitico di Sa Serra, a circa 13 chilometri da Bitti, in provincia di Nuoro.
Si tratta di un villaggio nuragico che si pensa sia esteso per oltre sette ettari (quella portata alla luce è solo una piccola parte), risalente all'Età del bronzo, vicino alla sorgente del fiume Tirso, e che comprende il pozzo sacro, un centinaio di capanne raggruppate intorno a una sorgente e dotate di un pavimento con un focolare al centro, due templi a megaron, un tempio rettangolare, un anfiteatro ellittico a gradoni, e una grande struttura labirintica.
Il toponimo Su Romanzesu deriva dalla presenza nel sito di testimonianze di epoca romana. Nelle vicinanze si trovano numerose altre strutture forse destinate all'accoglienza di devoti e allo svolgimento di cerimonie: la presenza di tanti edifici sacri di diversa tipologia (alcuni senza riscontro in altri siti) è forse da attribuire a diversi culti (soprattutto il culto delle acque), e ciò fa pensare che il villaggio nel tempo sia diventato un importante centro di culto per le popolazioni di una zona molto vasta. Il complesso pare sia stato "abbandonato" durante l'età del ferro. Sono state trovate due capanne risalenti a quest'ultimo periodo e si distinguono dalle altre, e dalla tradizionale pianta circolare tipica dell'età nuragica, per avere una base ellittica.
Ed è proprio tra queste capanne che abbiamo trovato i due B.Edulis
che ha postato Sandro.......che piacevole sorpresa che è stata
. Chissà se anche le antiche popolazioni del villaggio trovavano questi funghetti!!!!
Sempre in territorio di Orune, in località Sant'Efis, in un fitto bosco di querce e lecci è stato individuato un insediamento romano esteso per circa due ettari. Gli scavi hanno portato alla luce delle strutture i cui muri sono in ottimo stato di conservazione: infatti si sono conservati elevati in altezza per diversi metri perché venivano realizzati con grossi spezzoni di granito. Le campagne di scavo, che erano organizzate da Comune, Università e Sopraintendenza si sono ad un certo punto interrotte e il sito è stato in un certo senso lasciato al suo destino.
Noi non siamo andati innanzittutto perché stremati dalla risalita appena affrontata a "Su Tempiesu" con una temperatura proibitiva
, umidità al "non so quanto per cento"
e nemmeno un alito di vento a darci beneficio ; in secondo luogo perché, dalle informazioni che abbiamo avuto, a parte una indicazione stradale poco prima di entrare a Orune, non è segnalato con cartellonistica appropriata per cui è difficile da trovare, anche perché immerso nel bosco. Peccato però che tanto patrimonio storico non venga valorizzato adeguatamente.
Questi paesi potrebbero trarre tanti benefici dal turismo archeologico, se si riuscisse a valorizzare al meglio tutti questi siti.........e vi assicuro che in quella zona ve ne sono tanti altri.....!!!!
Devo dire, credo anche a nome di Sandro, che da questo punto di vista la manifestazione "Autunno in Barbagia - Cortes Apertas" a Bitti, ci ha piacevolmente sorpreso perché non conoscevamo questi siti; il materiale illustrativo che ci è stato consegnato in paese ci ha soddisfatto consentendoci, vista la mancanza di funghi, a variare i programmi del viaggio traendo comunque grandi soddisfazioni.