Nuovo regime fiscale per raccoglitori occasionali di funghi, tartufi, bacche e piante officinali.

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Gianca
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Nuovo regime fiscale per raccoglitori occasionali di funghi, tartufi, bacche e piante officinali.

Messaggio da Gianca » 07 feb 2019, 21:58

Come forse saprete, fino a quest'anno la vendita di funghi raccolti nei boschi italiani presentava difficoltà molto maggiori, a livello fiscale (e di conseguenza per la tracciabilità del prodotto e della sua origine) rispetto al commercio dei funghi d'importazione.
Finalmente da quest'anno qualcosa potrà cambiare, grazie all'entrata in vigore di un regime fiscale molto favorevole ai raccoglitori definiti "occasionali", che potrà consentire di "mettere in regola" il prodotto raccolto in Italia fin dalla produzione primaria, che corrisponde alla raccolta e al primo passaggio commerciale (che sia nei confronti di un venditore, di un ristoratore o anche di un privato).
Con questa mia comunicazione non voglio entrare nel merito di valutazioni sulla produttività dei boschi italiani, sul numero di raccoglitori disponibili a vendere il prodotto, e sugli ostacoli derivanti dalle normative inerenti la raccolta. Desidero solo inoltrarvi il quadro della normativa a oggi in vigore, che ho messo insieme a partire dall'emanazione del nuovo regime fiscale nella legge di Bilancio 2019. Sappiate inoltre che siamo in attesa di una Circolare tecnica che fornirà molti chiarimenti utili, fra cui il codice imposta per il versamento dell'imposta sostitutiva; essa dovrebbe essere emanata a giorni (comunque entro la scadenza del 16 febbraio) e non appena ne verrò a conoscenza provvederò a darne diffusione inviandola a tutti voi.

In estrema sintesi, chiunque non risulti essere un raccoglitore professionista potrà effettuare la vendita di funghi raccolti, fino a un totale di corrispettivi di 7000 euro, pagando solo un'imposta sostitutiva di 100 euro. Questi proventi non si cumulano col reddito e non vanno dichiarati; chiunque può usufruire quindi di questo regime fiscale, dal lavoratore dipendente al professionista al pensionato... è chi acquista i funghi che deve produrre un documento di acquisto in cui sono indicati data, generalità e codice fiscale del raccoglitore, il codice ricevuta del versamento dell'imposta sostitutiva, la natura e la quantità del prodotto ceduto, l'ammontare del corrispettivo pattuito. Il raccoglitore deve avere TITOLO per raccogliere, quindi possedere un'autorizzazione in regola con le normative locali (tesserino, patentino ove previsto, ecc.). Il limite per definire che l'attività è occasionale è dato dal non superamento dei 7000 euro di cui sopra.
L'imposta sostitutiva di 100 euro andrebbe pagata all'erario entro il 16 febbraio ma molto probabilmente, visti i tempi stretti (e manca ancora il codice imposta) sarà possibile farlo anche in seguito, forse con una
modesta integrazione. Questo nuovo regime fiscale vale per funghi, tartufi, mirtilli e altri piccoli frutti, piante officinali e aromatiche... alcune delle norme emanate riguardano solo i tartufi (mantenimento in alternativa del regime fiscale precedente con la tirenuta d'acconto, le aliquote IVA, ecc.). Il pagamento dei 100 euro consentirà di raccogliere e vendere un prodotto principale, ma eventualmente anche gli altri, senza necessità di altri pagamenti. Attendiamo la circolare per i dettagli.

Nel frattempo, non sarebbe male avvisare i raccoglitori potenzialmente interessati, al fine di contribuire a portare nella legalità l'introduzione in commercio dei funghi spontanei raccolti nel territorio italiano, non dimenticando che la tracciabilità del prodotto è fondamentale anche per i controlli e per la sicurezza alimentare.

Con il regime fiscale agevolato per i raccoglitori occasionali NON è consentita la vendita direttamente ai privati!! Infatti la norma stabilisce che chi compra ed emette il documento di acquisto, deve essere un operatore IVA.
Quindi, chi vuole vendere i funghi legalmente può farlo, pagando i 100 euro di imposta sostitutiva, solo se vende a esercizi o operatori economici con posizione IVA. Se vende per 800 euro paga 100 euro, se vende per 6900 euro paga sempre 100...
Un'eventuale vendita diretta a privati si può fare legalmente anche senza partita IVA e senza pagare l'INPS, se si rimane sotto i 5mila euro; ma si devono fare ricevute fiscali e indicare i proventi in dichiarazione dei redditi, cumulandoli agli altri redditi. Se il cumulo di tutti i redditi è inferiore a 4800, in denuncia dei redditi non si pagano tasse... se invece uno ha redditi alti, ci paga sopra l'aliquota IRPEF del suo scaglione

Un cordiale saluto Nicola Sitta
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Re: Nuovo regime fiscale per raccoglitori occasionali di funghi, tartufi, bacche e piante officinali.

Messaggio da gabrib68 » 08 feb 2019, 16:59

Gianca50 ha scritto:
07 feb 2019, 21:58
Nel frattempo, non sarebbe male avvisare i raccoglitori potenzialmente interessati, al fine di contribuire a portare nella legalità l'introduzione in commercio dei funghi spontanei raccolti nel territorio italiano, non dimenticando che la tracciabilità del prodotto è fondamentale anche per i controlli e per la sicurezza alimentare.

Con il regime fiscale agevolato per i raccoglitori occasionali NON è consentita la vendita direttamente ai privati!! Infatti la norma stabilisce che chi compra ed emette il documento di acquisto, deve essere un operatore IVA.
Buongiorno, fermo restando che mi sembra tutto giusto e chiaro anche se discutibile lasciare la quota fissa di 100 euro fino al commercio di 7.000 euro che secondo me dovrebbe essere proporzionale alla quantità commerciata, non mi è chiaro il passaggio che ho evidenziato.
Essendo io un ristoratore, quindi interessato all'acquisto di funghi, tartufi o cicoria selvatica da utilizzare e proporre ai miei clienti, che documenti dovrei pretendere dal venditore occasionale che al mattino mi si presenta al ristorante chiedendomi se sono interessato all'acquisto dei prodotti che lui ha raccolto?
Come mi può produrre un documento di tracciabilità valido di una cassetta di "ovoli" o di "mazze di tamburo"?
Che significa poi (qui sono proprio disorientato...) che il compratore deve emette un documento di acquisto?
La ringrazio se potrà rispondermi.
Un saluto, Gabriele.

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Re: Nuovo regime fiscale per raccoglitori occasionali di funghi, tartufi, bacche e piante officinali.

Messaggio da Gianca » 09 feb 2019, 11:35

gabrib68 ha scritto:
08 feb 2019, 16:59
Gianca50 ha scritto:
07 feb 2019, 21:58
Nel frattempo, non sarebbe male avvisare i raccoglitori potenzialmente interessati, al fine di contribuire a portare nella legalità l'introduzione in commercio dei funghi spontanei raccolti nel territorio italiano, non dimenticando che la tracciabilità del prodotto è fondamentale anche per i controlli e per la sicurezza alimentare.

Con il regime fiscale agevolato per i raccoglitori occasionali NON è consentita la vendita direttamente ai privati!! Infatti la norma stabilisce che chi compra ed emette il documento di acquisto, deve essere un operatore IVA.
Buongiorno, fermo restando che mi sembra tutto giusto e chiaro anche se discutibile lasciare la quota fissa di 100 euro fino al commercio di 7.000 euro che secondo me dovrebbe essere proporzionale alla quantità commerciata, non mi è chiaro il passaggio che ho evidenziato.
Essendo io un ristoratore, quindi interessato all'acquisto di funghi, tartufi o cicoria selvatica da utilizzare e proporre ai miei clienti, che documenti dovrei pretendere dal venditore occasionale che al mattino mi si presenta al ristorante chiedendomi se sono interessato all'acquisto dei prodotti che lui ha raccolto?
Come mi può produrre un documento di tracciabilità valido di una cassetta di "ovoli" o di "mazze di tamburo"?
Che significa poi (qui sono proprio disorientato...) che il compratore deve emette un documento di acquisto?
La ringrazio se potrà rispondermi.
Un saluto, Gabriele.
I 100 € ti tassa sono forfettari per raccoglitori occasionali, non professionisti.

Poi Ti riporto alcuni passaggi.
è chi acquista i funghi che deve produrre un documento di acquisto in cui sono indicati data, generalità e codice fiscale del raccoglitore, il codice ricevuta del versamento dell'imposta sostitutiva, la natura e la quantità del prodotto ceduto, l'ammontare del corrispettivo pattuito. Il raccoglitore deve avere TITOLO per raccogliere, quindi possedere un'autorizzazione in regola con le normative locali (tesserino, patentino ove previsto, ecc.). Il limite per definire che l'attività è occasionale è dato dal non superamento dei 7000 euro di cui sopra.
chi compra ed emette il documento di acquisto, deve essere un operatore IVA.


Che tipo di documento di acquisto sarà lo scopriremo, restiamo in attesa come per altre cose. :)

Sappiate inoltre che siamo in attesa di una Circolare tecnica che fornirà molti chiarimenti utili, fra cui il codice imposta per il versamento dell'imposta sostitutiva; essa dovrebbe essere emanata a giorni (comunque entro la scadenza del 16 febbraio) e non appena ne verrò a conoscenza provvederò a darne diffusione inviandola a tutti voi.

-5327 Gianca

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Re: Nuovo regime fiscale per raccoglitori occasionali di funghi, tartufi, bacche e piante officinali.

Messaggio da gabrib68 » 09 feb 2019, 12:19

Ok, grazie!
Sono proprio curioso oltre che direttamente interessato.
ssbsdb

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Re: Nuovo regime fiscale per raccoglitori occasionali di funghi, tartufi, bacche e piante officinali.

Messaggio da Gianca » 14 feb 2019, 19:35

Nicola Sitta
Buongiorno, faccio seguito alla precedente e-mail inoltrandovi la Risoluzione dell'Agenzia delle Entrate che fornisce il Codice Tributo (1853) e tutte le altre indicazioni per il pagamento dei 100 euro di imposta sostitutiva, che può essere effettuato senza costi aggiuntivi entro sabato 16 febbraio (scadenza che, che come per tutte le imposte, è spostata al giorno lavorativo successivo, ovvero lunedì 18 febbraio).
Se volete, potete leggere il comunicato stampa del MIPAAFT:
https://www.politicheagricole.it/flex/c ... gina/13653
Ci tengo a precisare che la vendita da parte dei raccoglitori direttamente ai privati con il nuovo regime fiscale agevolato NON è consentita!! Infatti la norma stabilisce che il compratore che emette il documento di acquisto, deve essere un operatore economico con partita IVA.
Ritengo che a questo punto sia utile fare un'analisi della normativa sanitaria applicabile alla figura del raccoglitore-venditore occasionale di prodotti selvatici.
Per gli approfondimenti che ho fatto finora mi risulta che, dopo il pagamento dell'imposta, occorre:
1- fare una comunicazione al SUAP (non una SCIA, altrimenti si apre un'attività commerciale...), in pratica basta presentare una dichiarazione in carta libera con la quale si chiarisce di essere un raccoglitore occasionale e un venditore occasionale, per cui non soggetto alla disciplina relativa al settore del commercio.
2- fare la notifica sanitaria perché comunque il venditore, anche se occasionale, è pur sempre un OSA (operatore del settore alim., indipendentemente dall'inquadramento giuridico o fiscale).
Non credo invece che per i raccoglitori/venditori occasionali si ponga il problema del pagamento del contributo previsto dal D. Lgs. 194/2008 per il finanziamento del controllo ufficiale, nonostante siano escluse le cessioni ai privati e quindi la vendita possa essere fatta solo a operatori commerciali, perché comunque la loro attività non rientra nella definizione di "commercio all'ingrosso" di cui al Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 114: ...l’attività svolta da chiunque professionalmente acquista merci in nome e per conto proprio e le rivende ad altri commercianti, all’ingrosso o al dettaglio, o ad utilizzatori professionali, o ad altri utilizzatori in grande.

L'approfondimento di questi aspetti (e anche dell'eventuale applicazione del Reg. 852/04) sarà oggetto di una mia prossima comunicazione.
Nel frattempo, leggerò volentieri la vs. opinione in merito, in particolare dei colleghi che operano presso le ASL o che sono direttamente interessati in quanto svolgono attività di raccolta e vendita.

A presto Nicola Sitta

Caipi
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Re: Nuovo regime fiscale per raccoglitori occasionali di funghi, tartufi, bacche e piante officinali.

Messaggio da Caipi » 14 set 2019, 01:47

Come la maggior parte delle normative anche questa è ridicola, burocrazia che costerà molto di più dei 100 Euro (eventualmente...) incassati.

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