Su un vecchio testo di micologia del 1973 edito da Edagricole dal titolo I funghi, ho trovato una pagina con scritto questo.
"Su quaranta individui ricoverati per avvelenamento da falloides, il dott. Kubicka pare sia riuscito a salvarne trentanove.
Vi risulta ? Ma già quel "pare".
Gianca
Acido tioctico, se è vero lo facciamo santo.
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Re: Acido tioctico, se è vero lo facciamo santo.
A me risulta!! però siamo sempre li, l'acido Tioctico(tioctdase) serve a proteggere le cellule epatiche, cioè a tentare di mitigare l'intossicazione di quelle non ancora morte, ma se le cellule epatiche sane non riescono a vicariare il lavorio di quelle ormai andate viene vanificato il tutto. Poi vorrei ricordare che l'avvelenamento cellulare è estremamente recalcitrante a risolversi, se non parzialmente, con la somministrazione di qualsivoglia protettore epatico. "L'Antamanide" risolverebbe tutto, ma in terapia non ha nessuna applicazione perché bisognerebbe assumerla prima di consumare la Amanita mortale, cosa che è praticamente impossibile possa vericarsi, almeno a me non risulta che qualcuno abbia fatto questa sperimentazione; ciao, Gualberto
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Re: Acido tioctico, se è vero lo facciamo santo.
Si ma lui dice che ne ha salvate 39 su 40, ha del miracoloso, nei suoi casi non c'è stata vanificazione a parte uno.
Certo che sperimentare l'Antamanide ci vuole un bel coraggio.
Gianca
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Re: Acido tioctico, se è vero lo facciamo santo.
Edagricole presumo che non aveva la buona abitudine di citare le fonti?
Cmq mi sembra che la notizia risalga a un articolo del 1971, "The Mushroom Toxins", in Delaware Medical Journal 43 (1971), pp. 177-187, a firma di Donald M. Simons, PhD, un "amateur mycologist, and sometime mycophagist", di professione chimico della DuPont.
Viene riferito qualche altro dettaglio delle esperienze di Kubicka con l'acido α-lipoico (o ALA come l'abbreviano gli americani) contro la sindrome falloidea, da sue pubblicazioni del 1964 e '69. Inoltre accenna a lavori affini di Zaffiri et. al., Finestone, e Dabski et. al. Insomma, qualcuno ci ha lavorato su questo fronte...
Le pubblicazioni che Simons cita sono:
- J. Kubicka, "Prevention and therapy of intoxications caused by Amanita phalloides in South Bohemia Region", Prakt Lekar 44(18), pp. 702-704, 1964
- J. Kubicka, "Rozbor smrtelnych otrav houbami lecenych kyselinou tioktovou", Cas Lek Cesk 108, pp. 790-793, 1969
- J. Kubicka, "Traitement des empoisonnements fongiques phalloidiniens en Tchecoslovaquie", Acta Mycologica 4(2), pp. 373-378, 1970
- H. Dabski, T. Drozd, R. Bryc, "Leczenie zatruc muchomoren sroomtnikovym kwasem tiokanowyn", Pol Tyg Lek 25(9), pp. 338-340, 1970
e infine
- O. Zaffiri, R. Centi, A. Mastroianni, "La terapia dell'avvelenamento acuto da amanita falloide con acido thioctico ad alte dosi", Minerva Anest 36(1), pp. 56-67, 1970.
(Non ho cercato se questi articoli siano consultabili da qualche parte online.)
Spero sia utile a derimere la questione...
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Re: Acido tioctico, se è vero lo facciamo santo.
Se poi vogliamo dar credito a C. M. Christensen, il quale nel suo Molds, Mushrooms and Mycotoxins del 1975 riporta un accenno di J. Ramsbottom (da Mushrooms and Toadstools, del 1953) secondo cui l'Istituto Pasteur avrebbe sviluppato un comprovato siero antifalloidico dai cavalli, del quale però pare che non se ne sia più sentito nulla... ci sarebbero vari Nobel da consegnare a posteriori ;-)
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Re: Acido tioctico, se è vero lo facciamo santo.
Certo che sei un fantastico navigatore del webprogosk ha scritto: ↑12 apr 2021, 22:51Se poi vogliamo dar credito a C. M. Christensen, il quale nel suo Molds, Mushrooms and Mycotoxins del 1975 riporta un accenno di J. Ramsbottom (da Mushrooms and Toadstools, del 1953) secondo cui l'Istituto Pasteur avrebbe sviluppato un comprovato siero antifalloidico dai cavalli, del quale però pare che non se ne sia più sentito nulla... ci sarebbero vari Nobel da consegnare a posteriori ;-)
Comunque ho chiesto al mio guru e dice:
"In passato, l'acido tioctico ha conosciuto una certa popolarità, tanto da essere annoverato come rimedio nel caso della sindrome falloidea nel
fortunato libro di René Flammer e Egon Horak "Giftpilze-Pilzgifte" del 1983.
Tuttavia, nell'ultima edizione di questo libro (2014), l'acido tioctico non è più menzionato e ciò la dice lunga sull'efficacia del protocollo
che faceva uso di questo acido.
I rimedi suggeriti oggi in caso di sindrome falloidea sono la diuresi forzata e la silibina in terapia intensiva."
Niente vari nobel da consegnare a posteriori purtroppo, su certi argomenti magari distribuissero dei premi Nobel, vorrebbe dire che tante scoperte e malattie o altro sarebbero risolte, ora ce ne vorrebbe qualcuno per quelli che magari risolvono questa pandemia.
Gianca
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Re: Acido tioctico, se è vero lo facciamo santo.
Un ossessione perfetta per questi frangenti di lockdown...
Se tanto mi da tanto, visto che sia il vaccino BioNTech/Pfizer che quello NIH/Moderna sfruttano il lavoro di ricerca su mRNA portato avanti in solitaria per decenni dalla stessa ricercatrice, l’ungherese Katalin Kariko, poi trasferitasi in USA, il Nobel toccherà - forse non tanto per questo giro specifico, quanto per quel che ancora promette quell’approccio concettuale di soluzioni a tutt’altre patologie - propio a lei e ai suoi collaboratori.