Questione di......specie
Inviato: 20 gen 2012, 13:34
Discutere sulla specie è come parlare del sesso degli angeli.
Esiste una specie morfologica che parte dal concetto linneiano e friesiano che si basava su elementi puramente visivi e, parzialmente organolettici. Poi lo studio si emancipato considerando le differenze microscopiche, poi chimiche ed infine gli studi biomolecolari che permettono di evidenziare gli aspetti morfologici/organolettici caratteristici di una specie e di trascurare quelli che sono comuni a specie o, addirittura a generi diversi.
Ma il concetto base di una specie è il frutto finale di una speciazione e cioè di una serie di individui di ultima generazione. In questo rilevante il concetto di monofileticità che dovrebbe, per quanto possibile, applicarsi a tutti i taxa e cioè di tutti gli individui che, partendo da un capostipite comune, si sono differenziati, mantenendo tra loro l’ affinità.
Quindi il concetto base è l’ affinità, non la somiglianza percettiva che è proprio all’ origine delle interpretazioni soggettive e quindi delle discussioini fini a sé stesse.
L’ esempio che ho postato recentemente sui Calochroi è molto rilevante perché lo stesso fungo viene per alcuni ritenuto appartenere ad un gruppo, per altri ad un altro. Ma non dimentichiamo che quel fungo, per differenziarsi, ha dovuto passare attraverso gli altri raggruppamenti (taxa) che diventano artificiosi e quindi non veritieri se improntati su caratteri soggettivi.
La letteratura è piena di specie che vari autori hanno interpretato personalmente così che lo stesso fungo ha nomi diversi da vari autori o, viceversa funghi diversi hanno lo stesso nome.
Io sono nemico dichiarato dell’ opinione. Ogni giorno i mass media ci bombardano di opinioni che tendono a lavarci il cervello ed indirizzarci a prendere la loro opinione come la verità. Peraltro puntualmente smentiti dai fatti che sono le uniche verità esistenti.
Gaspy
Esiste una specie morfologica che parte dal concetto linneiano e friesiano che si basava su elementi puramente visivi e, parzialmente organolettici. Poi lo studio si emancipato considerando le differenze microscopiche, poi chimiche ed infine gli studi biomolecolari che permettono di evidenziare gli aspetti morfologici/organolettici caratteristici di una specie e di trascurare quelli che sono comuni a specie o, addirittura a generi diversi.
Ma il concetto base di una specie è il frutto finale di una speciazione e cioè di una serie di individui di ultima generazione. In questo rilevante il concetto di monofileticità che dovrebbe, per quanto possibile, applicarsi a tutti i taxa e cioè di tutti gli individui che, partendo da un capostipite comune, si sono differenziati, mantenendo tra loro l’ affinità.
Quindi il concetto base è l’ affinità, non la somiglianza percettiva che è proprio all’ origine delle interpretazioni soggettive e quindi delle discussioini fini a sé stesse.
L’ esempio che ho postato recentemente sui Calochroi è molto rilevante perché lo stesso fungo viene per alcuni ritenuto appartenere ad un gruppo, per altri ad un altro. Ma non dimentichiamo che quel fungo, per differenziarsi, ha dovuto passare attraverso gli altri raggruppamenti (taxa) che diventano artificiosi e quindi non veritieri se improntati su caratteri soggettivi.
La letteratura è piena di specie che vari autori hanno interpretato personalmente così che lo stesso fungo ha nomi diversi da vari autori o, viceversa funghi diversi hanno lo stesso nome.
Io sono nemico dichiarato dell’ opinione. Ogni giorno i mass media ci bombardano di opinioni che tendono a lavarci il cervello ed indirizzarci a prendere la loro opinione come la verità. Peraltro puntualmente smentiti dai fatti che sono le uniche verità esistenti.
Gaspy