Funghi e radioattività.

Alessio1973
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Re: Funghi e radioattività.

Messaggio da Alessio1973 » 07 dic 2010, 15:58

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Re: Funghi e radioattività.

Messaggio da Alessio1973 » 07 dic 2010, 15:59

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Re: Funghi e radioattività.

Messaggio da Alessio1973 » 07 dic 2010, 16:00

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Re: Funghi e radioattività.

Messaggio da Alessio1973 » 07 dic 2010, 16:06

Quello che colpisce sono i valori dei Tricholomi della sezione Inamoena, che presentano una attività di molto superiore ai limiti stabiliti dalla Comunità Europea (l'attività rilevata è spesso superiore, come specificato in altre tabelle che non posto, a 20000 Bq/Kg...quando il limite per consintire il consumo di un alimento è di 600 Bq/Kg...). In T. album addirittura era possibile rilevate attività anche nelle spore !
Questi funghi ci interessano soltanto sul piano scientifico: non sono infatti commestibili. Tra i funghi che sono comunemente raccolti per il consumo da segnalare l'attività dei lattari, dei pinaroli (Suillus), degli Xerocomus e, sebbene in misura inferiore, dei cantarelli Cantharellus. I porcini non sembrano offrire casi di sostituzione dei normali nutrienti con molecole radioattive (almeno nelle conclusioni dello studio del gremigni...).

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Re: Funghi e radioattività.

Messaggio da Alessio1973 » 07 dic 2010, 16:09

Alla domanda diretta se questi funghi sono pericolosi la risposta è potenzialmente si. Mentre sappiamo molto sugli effetti immediati delle radiazioni sui meccanismi di riparazione e sostituzione cellulare, poco sappiamo degli effetti prodotti dall'assunzione di basse dosi per tempi prolungati. Come sempre in questi casi, i limiti stabiliti dalle normative, sono da considerarsi si accettabili ma senza dimenticarsi mai che comunque un alimento contaminato non è mai innocuo.
E ora...via alla discussione !

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Re: Funghi e radioattività.

Messaggio da Alessio1973 » 07 dic 2010, 16:12

...dimenticavo: il Bq [Bequerel] è l'unità di misura del Sistema internazionale dell'attività di un radionuclide (in partica misura quella che viene comunemente chiamata in modo non corretto radioattività): è definita come l'attività di un radionuclide che ha un decadimento al secondo. Il signor Bequerel, da cui questa unità di misura prende il nome, ha vinto nel 1903 il premio Nobel per la Fisica con Pierre e Marie Curie per il loro lavoro sulla radioattività spontanea.

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Re: Funghi e radioattività.

Messaggio da Alias » 07 dic 2010, 16:14

Complimenti.

Sei meglio di una ENCYCLOPEDIA. :ok:

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Re: Funghi e radioattività.

Messaggio da Alessio1973 » 08 dic 2010, 17:21

Per Laura N. e tutti gli altri interessati. Ecco la risposta data dal mio amico all'osservazione di Laura "mi incuriosisce il diverso comportamento delle varie specie: in alcune(es. Russula, Tricholoma sez. Rigida) i dati rimangono pressochè invariati nelle due fasce temporali, in altre addirittura la media diminuisce"...

Alessio, ciao!!

Non rompi, sei stato chiarissimo, ma non ti perdono di avermi costretto a rivedere, dopo vent'anni, l'oscena grafica del tempo.
Le apparenti anomalie sono relative a sette casi (Sezioni Atrosquamosa; Pardiniticus; Albobrunnea; Phlegmacium; Generi Tricholoma senza Sezione Inamoena; Lycoperdon e Clathrus) su sessantaquattro e sono riconducibili alle diverse caratteristiche delle ricadute pre e post Chernobyl.
Il fallout, prodotto dai test nucleari russo-americani, causa le elevatissime temperature, superava rapidamente la tropopausa per poi diluirsi nella stratosfera con concentrazioni decisamente uniformi. Le successive ricadute al suolo nell'emisfero settentrionale, provocate da buchi di pressione, mostravano concentrazioni dei radionuclidi analogamente uniformi. Le temperature in gioco nell'incidente di Chernobyl, decisamente inferiori, hanno prodotto una termica che ha costretto il fallout prodotto ben al di sotto della tropopausa e quindi vittima degli agenti atmosferici quali piogge e venti e soprattutto i profili orografici dei paesi attraversati; da qui ricadute disuniformi definite a "macchie di leopardo".
Quanto detto costituisce una prima risposta al tuo quesito ma ne sono possibili altre. In realtà le ricadute nel Parco Naturale sono state sufficientemente uniformi ma molte specie sono state raccolte nelle colline livornesi ove la situazione, oltre al pH basico del terreno, era diversa.
Ultima ma non secondaria risposta trova alloggio nel fatto che per alcune Sezioni la raccolta è stata misera se non limitata ad un solo esemplare per specie!
Ho riportato in quell'antica memoria i dati sperimentali nudi e crudi ma forse avrei dovuto seguire il consiglio del frate "un fungo, niente fungo".

Fammi sapere se ho soddisfatto la tua legittima domanda,


e lo spero anch'io ! -5327

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Re: Funghi e radioattività.

Messaggio da mefi » 09 dic 2010, 00:52

Laura N. ha scritto:Grazie Alessio per le risposte puntuali e chiare e grazie a Rinaldo per aver introdotto l'argomento! Mi avete permesso di riflettere su un aspetto delicato che riguarda questo regno sempre più misterioso e complesso. Sicuramente proverò ad approfondire ulteriormente l'argomento, ed a tal proposito mi farebbe piacere se qualcuno potesse suggerirmi articoli o pubblicazioni specifiche.
Grazie ancora Laura
un paio di articoli linkati in forum

-> http://www.funghiemicologia.com/phpBB3/ ... 04&p=65024
-> http://www.funghiemicologia.com/phpBB3/ ... 43&p=54647
-> http://www.funghiemicologia.com/phpBB3/ ... 42&p=54646



-5327

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Re: Funghi e radioattività.

Messaggio da Alessio1973 » 10 dic 2010, 01:15

Laura...mi hai fatto brontolare ! -9459 Ho chiesto a informazioni a giampaolo sul diverso comportamento di Craterellus lutescens (mi raccomando...non Cantharellus !) e Cortinarius caperatus (mi raccomando...non Rozites) ed eccovi la risposta:

Se solo una volta avessi seguito una mia relazione, l'ultima delle quali si è svolta alla facoltà di Agraria, non avresti avuto necessità di porre domande retoriche.
Allego due disordinati copia e incolla tratti dalla relazione a invito presentata al cinquantenario dell'AIRP svoltosi alla Stazione Leopolda di Pisa nel 2008.
Alcune specie saprofite che nel pre-Chernobyl non mostravano particolare attitudine verso gli isotopi del cesio si sono rivelate ipercaptanti subito dopo l'incidente.
Ciò è da attribuirsi al loro particolare micelio che naviga nell'orizzonte umico primo interessato dalla ricaduta radioattiva. Successivamente la migrazione verticale del radionuclide lo rendeva non disponibile all'uptake e le attività specifiche in queste specie diminuivano rapidamente.
Grazie all'incidente di Chernobyl (sic) e anche alle mie ricerche si è potuto stabilire che Boletus badius è una specie saprofita; così come è stato giustamente corretta la collocazione di Rozites caperatus (ora Cortinarius caperatus), considerata Pholiotacea, nel Genere Cortinarius cui appartengono specie ipercaptanti quali ad esempio Cortinarius buillardii.
Il micelio delle specie simbionti raggiunge profondità superiori al metro nell'orizzonte pedologico e quindi le loro attività specifiche diminuiscono solo in virtù del decadimento fisico del radionuclide (T/2 = 30 anni).
Per quanto attiene il diverso comportamento delle specie fungine nei confronti di numerosi radionuclidi, svelato nelle mie numerose pubblicazioni, è opportuno ricondursi a quanto scoperto da P. Agree e R. Mackinnon che hanno condiviso il premio Nobel per la chimica nel 2002 per la loro descrizione dei Canali Ionici.
La membrana cellulare nei funghi e nelle alghe opera ACCUMULO e SELEZIONE nei confronti dei vari ioni; ogni specie, tramite i canali ionici consente l'ACCUMULO (apparentemente contrario al secondo principio della Termodinamica-do you remember il diavoletto di Maxwell) e la SELEZIONE degli ioni indispensabili per la loro peculiare fisiologia.
Ricorderai la polemica provocata da elevate concentrazioni di Th-234 nelle alghe rosse della Maddalena; pseudo scienziati attribuirono il fatto a rilasci dei sommergibili nucleari presenti nella baia di S. Stefano. Il Th-234 è il diretto discendente dell'Uranio naturale (U-238) abbondante anche se estremamente diluito nella crosta terrestre.
Ritengo di aver evitato la terza guerra mondiale facendo notare, in un Convegno all'uopo urgentemente convocato, che un reattore nucleare produce prodotti di fissione, in caso di incidente e prodotti di attivazione nel momento in cui si produce una dilatazione del secondario.
Non convinti gli "pseudo" fecero prelevare alghe rosse in tutta la Sardegna con il risultato di scoprire che le maggior concentrazioni di Th-234 erano presenti nella baia di Alghero ben distante dalla Maddalena.
Semplicemente, così come avviene in moltissime specie fungine, le alghe rosse selezionano e concentrano lo IONE necessario al loro metabolismo.
Sono 200 euro in tutto perchè sei un amico; fammi sapere se ho risposto in modo esaustivo!!!

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