De Genere atque Specie
-
- Membro FeM
- Messaggi: 243
- Iscritto il: 02 ott 2008, 15:05
- Nome: Giovanni
- Comune: Faenza
- regione: emilia
- nazione: italia
De Genere atque Specie
Mi chiedo... perchè in alcune associazioni Genere/Specie coloro che hanno dato (o sanzionato) il nome alla specie non hanno seguito la grammatica latina e hanno declinato al maschile un aggettivo (specie) relativo a un nome (genere) neutro?
E' il caso di Gyrodon lividus (Bull.) Sacc. 1888 o Gyrodon lividus (Bull.) Fr. 1838... come preferite.
Come vedete, cambia il nome della "authority" da Saccardo a Fries, ma non quello della specie.
Il basionimo è sempre lo stesso: Boletus lividus Bull. 1791
In questo caso, mi sembra evidente che quel "lividus" è usato in funzione di aggettivo, si riferisce cioè a una caratteristica del soggetto: il Gyrodon è "livido", perchè presenta colorazioni livide.
Quindi, secondo le ineluttabili regole della Grammatica Latina, l'aggettivo deve seguire il genere del sostantivo a cui si riferisce... ma così non è.
Quasi quasi invento una specie nuova: Gyrodon lividum (Bull.) Acq. 2009!
Qualcuno ha una vaga idea del perchè di queste apparenti incongruenze, a cui nessuno ha mai posto rimedio nei secoli?
Ne approfitto per annoiarvi con qualche foto di Gyrodon lividus (si chiama così finchè non verrà accettata la mia nuova specie) che ho scattato in agosto di quest'anno sulla riva (a non più di 2 metri dall'acqua) del Weissensee in Carinzia.
G.
E' il caso di Gyrodon lividus (Bull.) Sacc. 1888 o Gyrodon lividus (Bull.) Fr. 1838... come preferite.
Come vedete, cambia il nome della "authority" da Saccardo a Fries, ma non quello della specie.
Il basionimo è sempre lo stesso: Boletus lividus Bull. 1791
In questo caso, mi sembra evidente che quel "lividus" è usato in funzione di aggettivo, si riferisce cioè a una caratteristica del soggetto: il Gyrodon è "livido", perchè presenta colorazioni livide.
Quindi, secondo le ineluttabili regole della Grammatica Latina, l'aggettivo deve seguire il genere del sostantivo a cui si riferisce... ma così non è.
Quasi quasi invento una specie nuova: Gyrodon lividum (Bull.) Acq. 2009!
Qualcuno ha una vaga idea del perchè di queste apparenti incongruenze, a cui nessuno ha mai posto rimedio nei secoli?
Ne approfitto per annoiarvi con qualche foto di Gyrodon lividus (si chiama così finchè non verrà accettata la mia nuova specie) che ho scattato in agosto di quest'anno sulla riva (a non più di 2 metri dall'acqua) del Weissensee in Carinzia.
G.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
-
- Moderatore globale
- Messaggi: 16123
- Iscritto il: 30 lug 2007, 22:52
- Nome: Andrea
- Comune: Laives
- regione: Trentino-Alto Adige
- nazione: Südtirol
- fotocamera: Fuji Finepix SL300
- Contatta:
Re: De Genere atque Specie
mi dispiace per la tua nuova specie ma Gyrodon è maschile a meno che non si siano sbagliati tutti gli autori seguenti
PS.complimenti per le belle foto
Gyrodon adisianus Singer (1989); Paxillaceae
Gyrodon africanus (Cooke & Massee) Singer (1951); Paxillaceae
Gyrodon ballouii (Peck) Snell (1941), (= Rubinoboletus ballouii), [RSD]; Boletaceae
Gyrodon bohemicus (Velen.) Beck (1923); Paxillaceae
Gyrodon caespitosus (Massee) Sacc. (1895); Paxillaceae
Gyrodon californicus (Murrill) Snell (1941); Paxillaceae
Gyrodon capensis Sacc. (1896); Paxillaceae
Gyrodon castanellus (Peck) Singer (1938), (= Bothia castanella), [RSD]; Boletaceae
Gyrodon crassipes Heinem. & Rammeloo (1983); Paxillaceae
Gyrodon cupreus Heinem. (1960); Paxillaceae
Gyrodon exiguus Singer & Digilio (1960), (= Boletinellus exiguus), [RSD]; Boletinellaceae
Gyrodon filiae (Gillet) Sacc. (1888); Paxillaceae
Gyrodon fusipes (Heufl.) Fr.; Paxillaceae
Gyrodon immutabilis (Britzelm.) Sacc. & Trotter (1912); Paxillaceae
Gyrodon intermedius (Pat.) Singer (1938); Paxillaceae
Gyrodon kivuensis Heinem. & Gooss.-Font. (1955); Paxillaceae
Gyrodon labyrinthicus Fr.; Paxillaceae
Gyrodon lividus (Bull.) Fr. (1838), [RSD]; Paxillaceae
Gyrodon lividus subsp. alneti Lindgr.; Paxillaceae
Gyrodon lividus subsp. labyrinthicus Fr.; Paxillaceae
Gyrodon lividus subsp. lividus (Bull.) Fr. (1838); Paxillaceae
Gyrodon lividus var. labyrinthicus (Fr.) Sacc. (1888); Paxillaceae
Gyrodon merulioides (Schwein.) Singer (1938), (= Boletinellus merulioides), [RSD]; Boletinellaceae
Gyrodon minutus (W.F. Chiu) F.L. Tai (1979); Paxillaceae
Gyrodon miretipes Heinem. & Rammeloo (1983); Paxillaceae
Gyrodon placidus (Bonord.) Fr., (= Suillus placidus), [RSD]; Suillaceae
Gyrodon proximus Singer (1946); Paxillaceae
Gyrodon proximus f. minor Singer & L.D. Gómez (1990); Paxillaceae
Gyrodon proximus f. proximus Singer (1946); Paxillaceae
Gyrodon purpureus (Beeli) Singer (1938); Paxillaceae
Gyrodon rubellus McWeeney (1893); Paxillaceae
Gyrodon rubescens (Trog) Sacc. (1888); Paxillaceae
Gyrodon sistotremoides Opat. (1836), (= Gyrodon lividus), [RSD]; Paxillaceae
Gyrodon sphaerosporus (Peck) Singer (1940), (= Paragyrodon sphaerosporus), [RSD]; Paxillaceae
Gyrodon tennesseensis (Snell & A.H. Sm.) Snell & Hesler (1941); Paxillaceae
Gyrodon volvatus (Pers.) Opat.; Paxillaceae
Gyrodon xylophilus (Petch) Heinem. & Rammeloo (1983), (= Pulveroboletus xylophilus), [RSD]; Boletaceae
PS.complimenti per le belle foto
-
- Membro FeM
- Messaggi: 243
- Iscritto il: 02 ott 2008, 15:05
- Nome: Giovanni
- Comune: Faenza
- regione: emilia
- nazione: italia
Re: De Genere atque Specie
Non mi hai convinto! -7453
Adesso devo andare a far da mangiare (stasera coi miei amici: tagliolini al salmone... e tocca a me cucinare), ma domani, con calma, mi documento meglio e ti so dire se è vero o no che è maschile.
La questione effettivamente non è semplice, perchè la derivazione è greca, quindi è una anomalia.
G.
Adesso devo andare a far da mangiare (stasera coi miei amici: tagliolini al salmone... e tocca a me cucinare), ma domani, con calma, mi documento meglio e ti so dire se è vero o no che è maschile.
La questione effettivamente non è semplice, perchè la derivazione è greca, quindi è una anomalia.
G.
-
- Moderatore globale
- Messaggi: 16123
- Iscritto il: 30 lug 2007, 22:52
- Nome: Andrea
- Comune: Laives
- regione: Trentino-Alto Adige
- nazione: Südtirol
- fotocamera: Fuji Finepix SL300
- Contatta:
Re: De Genere atque Specie
gacquaviva ha scritto:Non mi hai convinto! -7453
visionare anche Calodon e Sarcodon
-
- Membro FeM
- Messaggi: 62744
- Iscritto il: 14 apr 2007, 16:03
- Nome: Vincenzo
- Comune: Roma
- regione: Lazio
- nazione: Italia
- fotocamera: Coolpix4500
- Contatta:
Re: De Genere atque Specie
.........però hai meritato i complimenti per queste tue spettacolari immagini di Gyrodon lividum.
Ciao
da Enzo
Ciao
da Enzo
-
- Membro FeM
- Messaggi: 3644
- Iscritto il: 07 lug 2009, 14:37
- Nome: Fabio
- Comune: Cairo M.tte
- regione: Liguria
- nazione: Italia
- Località: Ferrania
Re: De Genere atque Specie
...beh!...femminile non lo è, di sicuro....e quindi...non è che restino molte opzioni...direi....
Sia Fries che Saccardo erano molto eruditi, per quanto riguarda il greco e il latino, figurati che il padre di Fries era pure un...religioso!...è moooolto difficile pensare che abbiano commesso un errore tanto grossolano!....gli errori quelli grossolani sono da ricercarsi...nella nostra modernità.... -7453
Sia Fries che Saccardo erano molto eruditi, per quanto riguarda il greco e il latino, figurati che il padre di Fries era pure un...religioso!...è moooolto difficile pensare che abbiano commesso un errore tanto grossolano!....gli errori quelli grossolani sono da ricercarsi...nella nostra modernità.... -7453
-
- Membro FeM
- Messaggi: 243
- Iscritto il: 02 ott 2008, 15:05
- Nome: Giovanni
- Comune: Faenza
- regione: emilia
- nazione: italia
Re: De Genere atque Specie
Benebenebenebenebene..... eccoci qua! -7428
Sto navigando da più di un'ora per trovare qualcosa di definitivo sull'argomento desinenze latine di origine greca e relativi aggettivi.
Per adesso ho trovato questo, che mi sembra molto significativo, se qualcuno ha la pazienza di leggerlo come ho fatto io:
<http://www.cacciacpad.com/micologia/nom ... ocomus.htm>
Il saggio parla di Xerocomus chrisenteron (altro caso di mancata concordanza fra genere e specie), non dei nostri Gyrodon, Sarcodon e Calodon, ma l'esempio è molto dignificativo e soprattutto evidenzia come possa succedere - e sia successo più di una volta - che alcuni Micologi del passato abbiano sbagliato grossolanamente, almeno sul piano grammaticale.
Per il resto, ieri sera, dopo una ottima cena a base di squisiti (modestamente) tagliolini al salmone, ci siamo riuniti nel "fumoir" e, con un buon bicchiere di Rhum in una mano e un Toscano nell'altra, mi sono "confrontato" sull'argomento con due miei amici.
Uno è un professore universitario, titolare della cattedra di microbiologia alla Università di Bologna, l'altra è una professoressa di Lettere Antiche. Ambedue hanno fatto, come me, studi classici.
Bene: la conclusione è stata che la desinenza greca, poi usata anche in alcuni termini latini soprattutto in campo scientifico e naturalistico, è inequivocabilmente:
όε (omicron-sigma) per il maschile e όη (omicron-ni) per il neutro.
La lingua latina ha poi trasformato queste desinenze rispettivamente in us e um.
Quindi, per quanto ci riguarda, se gli aggettivi sono stati declinati in maniera errata, il nome è comunque "conservandum", in quanto entrato ormai da secoli nell'uso comune e accettato, ma è e resta un errore grammaticale.
Infatti, secondo le regole della Grammatica Latina:
"Tutti gli aggettivi devono concordare col nome a cui si riferiscono in numero, caso e genere. Tutti i nomi possono essere maschili, femminili o neutri; i generi sono grammaticali, e non corrispondono necessariamente al sesso dell'oggetto."
Io sono arrivato fin qui.
Vi voglio regalare anche una chicca sull'argomento Grammatica (Italiana, in questo caso).
Il mio amico prof., che è appassionato di queste cose, si è preso la briga di telefonare all'Accademia della Crusca a Firenze, per capire come vadano usate le parole straniere, ormai di uso comune e sempre più numerose nel nostro pur ricchissimo vocabolario... che peraltro non ne avrebbe alcun bisogno!
Gli è stato risposto che le parole di origine straniera si possono usare, ma non declinare, nè coniugare.
Vale a dire che un qualsiasi termine di derivazione anglosassone, ma anche latina, greca, svedese, russa o da qualsiasi altra lingua, deve essere usato sempre e solo al singolare e in un solo genere, e pronunciata come si scrive.
Quindi, per fare qualche esempio, è errato usare il termine "curricula", plurale di "curriculum": si deve dire "le invio i curriculum dei candidati", e non "le invio i curricula dei candidati".
Allo stesso modo, "una Ikea, quattro Ikea"
Questo, perchè possiamo sapere, per puro caso, come si declinano certi vocaboli in altre lingue (in Latino ad es., o in Inglese dove per il plurale si mette una S in fondo), ma cosa ne sappiamo del Russo o dello Svedese, appunto?
Altra abitudine errata è pronunciare le parole, anche straniere, con la loro dizione.
Quindi parlando in Italiano, si dice "Titanic" e non il "Taitenic", un "summit" non è e non sarà mai un "sammit" e Alèsi non si chiama Alesì. -8565
ciao
G.
Sto navigando da più di un'ora per trovare qualcosa di definitivo sull'argomento desinenze latine di origine greca e relativi aggettivi.
Per adesso ho trovato questo, che mi sembra molto significativo, se qualcuno ha la pazienza di leggerlo come ho fatto io:
<http://www.cacciacpad.com/micologia/nom ... ocomus.htm>
Il saggio parla di Xerocomus chrisenteron (altro caso di mancata concordanza fra genere e specie), non dei nostri Gyrodon, Sarcodon e Calodon, ma l'esempio è molto dignificativo e soprattutto evidenzia come possa succedere - e sia successo più di una volta - che alcuni Micologi del passato abbiano sbagliato grossolanamente, almeno sul piano grammaticale.
Per il resto, ieri sera, dopo una ottima cena a base di squisiti (modestamente) tagliolini al salmone, ci siamo riuniti nel "fumoir" e, con un buon bicchiere di Rhum in una mano e un Toscano nell'altra, mi sono "confrontato" sull'argomento con due miei amici.
Uno è un professore universitario, titolare della cattedra di microbiologia alla Università di Bologna, l'altra è una professoressa di Lettere Antiche. Ambedue hanno fatto, come me, studi classici.
Bene: la conclusione è stata che la desinenza greca, poi usata anche in alcuni termini latini soprattutto in campo scientifico e naturalistico, è inequivocabilmente:
όε (omicron-sigma) per il maschile e όη (omicron-ni) per il neutro.
La lingua latina ha poi trasformato queste desinenze rispettivamente in us e um.
Quindi, per quanto ci riguarda, se gli aggettivi sono stati declinati in maniera errata, il nome è comunque "conservandum", in quanto entrato ormai da secoli nell'uso comune e accettato, ma è e resta un errore grammaticale.
Infatti, secondo le regole della Grammatica Latina:
"Tutti gli aggettivi devono concordare col nome a cui si riferiscono in numero, caso e genere. Tutti i nomi possono essere maschili, femminili o neutri; i generi sono grammaticali, e non corrispondono necessariamente al sesso dell'oggetto."
Io sono arrivato fin qui.
Vi voglio regalare anche una chicca sull'argomento Grammatica (Italiana, in questo caso).
Il mio amico prof., che è appassionato di queste cose, si è preso la briga di telefonare all'Accademia della Crusca a Firenze, per capire come vadano usate le parole straniere, ormai di uso comune e sempre più numerose nel nostro pur ricchissimo vocabolario... che peraltro non ne avrebbe alcun bisogno!
Gli è stato risposto che le parole di origine straniera si possono usare, ma non declinare, nè coniugare.
Vale a dire che un qualsiasi termine di derivazione anglosassone, ma anche latina, greca, svedese, russa o da qualsiasi altra lingua, deve essere usato sempre e solo al singolare e in un solo genere, e pronunciata come si scrive.
Quindi, per fare qualche esempio, è errato usare il termine "curricula", plurale di "curriculum": si deve dire "le invio i curriculum dei candidati", e non "le invio i curricula dei candidati".
Allo stesso modo, "una Ikea, quattro Ikea"
Questo, perchè possiamo sapere, per puro caso, come si declinano certi vocaboli in altre lingue (in Latino ad es., o in Inglese dove per il plurale si mette una S in fondo), ma cosa ne sappiamo del Russo o dello Svedese, appunto?
Altra abitudine errata è pronunciare le parole, anche straniere, con la loro dizione.
Quindi parlando in Italiano, si dice "Titanic" e non il "Taitenic", un "summit" non è e non sarà mai un "sammit" e Alèsi non si chiama Alesì. -8565
ciao
G.
-
- Moderatore globale
- Messaggi: 16123
- Iscritto il: 30 lug 2007, 22:52
- Nome: Andrea
- Comune: Laives
- regione: Trentino-Alto Adige
- nazione: Südtirol
- fotocamera: Fuji Finepix SL300
- Contatta:
Re: De Genere atque Specie
Stavolta sono io a non essere convinto... il fatto che nel genere Xerocomus sia stato fatto un errore non dimostra che tutte le desinenze dei generi Gyrodon, Sarcodon e Calodon siano sbagliate, errore che tra l'altro coinvolgerebbe decine di micologi antichi e moderni...gacquaviva ha scritto:Benebenebenebenebene..... eccoci qua! -7428
Sto navigando da più di un'ora per trovare qualcosa di definitivo sull'argomento desinenze latine di origine greca e relativi aggettivi.
Per adesso ho trovato questo, che mi sembra molto significativo, se qualcuno ha la pazienza di leggerlo come ho fatto io:
<http://www.cacciacpad.com/micologia/nom ... ocomus.htm>
Il saggio parla di Xerocomus chrisenteron (altro caso di mancata concordanza fra genere e specie), non dei nostri Gyrodon, Sarcodon e Calodon, ma l'esempio è molto dignificativo e soprattutto evidenzia come possa succedere - e sia successo più di una volta - che alcuni Micologi del passato abbiano sbagliato grossolanamente, almeno sul piano grammaticale.
Per il resto, ieri sera, dopo una ottima cena a base di squisiti (modestamente) tagliolini al salmone, ci siamo riuniti nel "fumoir" e, con un buon bicchiere di Rhum in una mano e un Toscano nell'altra, mi sono "confrontato" sull'argomento con due miei amici.
Uno è un professore universitario, titolare della cattedra di microbiologia alla Università di Bologna, l'altra è una professoressa di Lettere Antiche. Ambedue hanno fatto, come me, studi classici.
Bene: la conclusione è stata che la desinenza greca, poi usata anche in alcuni termini latini soprattutto in campo scientifico e naturalistico, è inequivocabilmente:
όε (omicron-sigma) per il maschile e όη (omicron-ni) per il neutro.
La lingua latina ha poi trasformato queste desinenze rispettivamente in us e um.
Quindi, per quanto ci riguarda, se gli aggettivi sono stati declinati in maniera errata, il nome è comunque "conservandum", in quanto entrato ormai da secoli nell'uso comune e accettato, ma è e resta un errore grammaticale.
Infatti, secondo le regole della Grammatica Latina:
"Tutti gli aggettivi devono concordare col nome a cui si riferiscono in numero, caso e genere. Tutti i nomi possono essere maschili, femminili o neutri; i generi sono grammaticali, e non corrispondono necessariamente al sesso dell'oggetto."
Io sono arrivato fin qui.
ho fatto pure io studi classici quindi mi permetto...
piccolo appunto 1:
όε è omicron-epsilon ...omicron-sigma si scrive όσ
όη è omicron-eta ...omicron-ni si scrive όν
piccolo appunto 2:
fai riferimento solo ad una declinazione del greco ed ad una del latino (credo la I) ma ce ne sono anche altre
-
- Moderatore globale
- Messaggi: 16123
- Iscritto il: 30 lug 2007, 22:52
- Nome: Andrea
- Comune: Laives
- regione: Trentino-Alto Adige
- nazione: Südtirol
- fotocamera: Fuji Finepix SL300
- Contatta:
Re: De Genere atque Specie
ecco qua...
"-odon" (che evidentemente vuol dire "dente") viene dal greco ionico ὀδων che a sua volta deriva dal greco classico ὀδούς = dente, sostantivo maschile
se poi non ti fidi dei micologi... anche in zoologia e botanica in generi che finiscono in -odon hanno aggettivi maschili
"-odon" (che evidentemente vuol dire "dente") viene dal greco ionico ὀδων che a sua volta deriva dal greco classico ὀδούς = dente, sostantivo maschile
se poi non ti fidi dei micologi... anche in zoologia e botanica in generi che finiscono in -odon hanno aggettivi maschili
-
- Membro FeM
- Messaggi: 243
- Iscritto il: 02 ott 2008, 15:05
- Nome: Giovanni
- Comune: Faenza
- regione: emilia
- nazione: italia
Re: De Genere atque Specie
Giustissime le tue osservazioni sulle lettere greche: problemi di vista (la mappa dei caratteri di Windows) e di scarsa memoria...
La declinazione a cui mi riferivo però era la seconda, non la prima... ma devo approfondire.
Ho provato a contattare direttamente l'autore di quell'articolo, che pare sia un membro dell'Accademia dei Lincei e uno il cui parere può essere interessante in questa e in altre eventuali diatribe nomenclatoriali. Sto aspettando risposta.
Ha un blog su facebook... ma io odio facebook e non mi va proprio di iscrivermi.
G.
La declinazione a cui mi riferivo però era la seconda, non la prima... ma devo approfondire.
Ho provato a contattare direttamente l'autore di quell'articolo, che pare sia un membro dell'Accademia dei Lincei e uno il cui parere può essere interessante in questa e in altre eventuali diatribe nomenclatoriali. Sto aspettando risposta.
Ha un blog su facebook... ma io odio facebook e non mi va proprio di iscrivermi.
G.