Lactarius pyrogalus (Bull.) Fr.
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Lactarius pyrogalus (Bull.) Fr.
Lactarius pyrogalus (Bull.) Fr.
Epicr. syst. mycol. (Upsaliae): 339 (1838) [“1836-1838”]
INTRODUZIONE
Per una esperienza indimenticabile andate in un noccioleto, raccogliete un bell’esemplare giovane di questa specie, staccatene un bel pezzo con un morso e masticate a fondo. Con la lingua schiacciate bene il bolo sul palato. Aspettate un attimo e… vi pentirete di averlo fatto.
Lactarius pyrogalus è incredibilmente acre e bruciante, superiore a qualsiasi altro fungo, anche alle russule piccanti. Per qualche ora vi sentirete la bocca in fiamme e non vi basterà bere tutta l’acqua che vi siete portati dietro per provare sollievo.
Questo è quello che successe a me al mio primo incontro con questa specie.
D’altronde anche il micologo francese Blum, in una sua descrizione, definisce il sapore come “diaboliquement” acre.
L. pyrogalus è un fungo piuttosto comune legato al nocciolo (Corylus avellana). Vi presento una breve scheda.
Epicr. syst. mycol. (Upsaliae): 339 (1838) [“1836-1838”]
INTRODUZIONE
Per una esperienza indimenticabile andate in un noccioleto, raccogliete un bell’esemplare giovane di questa specie, staccatene un bel pezzo con un morso e masticate a fondo. Con la lingua schiacciate bene il bolo sul palato. Aspettate un attimo e… vi pentirete di averlo fatto.
Lactarius pyrogalus è incredibilmente acre e bruciante, superiore a qualsiasi altro fungo, anche alle russule piccanti. Per qualche ora vi sentirete la bocca in fiamme e non vi basterà bere tutta l’acqua che vi siete portati dietro per provare sollievo.
Questo è quello che successe a me al mio primo incontro con questa specie.
D’altronde anche il micologo francese Blum, in una sua descrizione, definisce il sapore come “diaboliquement” acre.
L. pyrogalus è un fungo piuttosto comune legato al nocciolo (Corylus avellana). Vi presento una breve scheda.
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Re: Lactarius pyrogalus (Bull.) Fr.
NOTE STORICHE
La specie fu creata dal francese Bulliard nel suo famoso Herbier de la France. Il basionimo è:
Agaricus pyrogalus Bull., Herb. Fr. (Paris) 12: pl. 529, fig. 1 (1792).
Di seguito il lectotypus.
Fu poi sanzionato da Fries nel suo Systema Mycologicum [Fr., Syst. mycol. 1: 74 (1821)] e da lui stesso riproposto (spostandolo in Lactarius) nel 1838 in Epicrisis e nel 1863 in Monographia Hymenomycetum Sueciae.
Vi risparmio la storia della sinonimia con Lactarius hortensis, entità creata da Velenovskyi nel 1920, che il cecoslovacco Z. Schaefer (1972) assume al posto della specie in questione. Vi basti sapere che Maria Teresa Basso (BASSO, 1999: 124) ha esaminato il neotypus di L. hortensis e altre due raccolte depositate dallo stesso Z. Schaefer e da Z. Pouzar al museo di Praga. Da questo studio risulta che non vi sono evidenti differenze fra quanto esaminato e altre raccolte di L. pyrogalus da lei effettuate in varie località europee, per cui la sinonimia fra queste due specie sussiste, con L. pyrogalus binomio prioritario.
La specie fu creata dal francese Bulliard nel suo famoso Herbier de la France. Il basionimo è:
Agaricus pyrogalus Bull., Herb. Fr. (Paris) 12: pl. 529, fig. 1 (1792).
Di seguito il lectotypus.
Fu poi sanzionato da Fries nel suo Systema Mycologicum [Fr., Syst. mycol. 1: 74 (1821)] e da lui stesso riproposto (spostandolo in Lactarius) nel 1838 in Epicrisis e nel 1863 in Monographia Hymenomycetum Sueciae.
Vi risparmio la storia della sinonimia con Lactarius hortensis, entità creata da Velenovskyi nel 1920, che il cecoslovacco Z. Schaefer (1972) assume al posto della specie in questione. Vi basti sapere che Maria Teresa Basso (BASSO, 1999: 124) ha esaminato il neotypus di L. hortensis e altre due raccolte depositate dallo stesso Z. Schaefer e da Z. Pouzar al museo di Praga. Da questo studio risulta che non vi sono evidenti differenze fra quanto esaminato e altre raccolte di L. pyrogalus da lei effettuate in varie località europee, per cui la sinonimia fra queste due specie sussiste, con L. pyrogalus binomio prioritario.
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Re: Lactarius pyrogalus (Bull.) Fr.
ICONOGRAFIA STORICA
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Re: Lactarius pyrogalus (Bull.) Fr.
DESCRIZIONE MACROSCOPICA E MICROSCOPICA (CENNI)
Le foto successive mostrano alcune mie raccolte nelle uniche due stazioni di crescita a me note di questa specie. La prima è sull’altopiano delle Pizzorne (1000 m slm), alle porte di Lucca, in un noccioleto lungo un ruscello. La seconda è vicino casa (Bosco della Merla, Acciaiolo -PI-), sempre in un noccioleto.
Cappello di colore nocciola-verdognolo-ocraceo, spesso nocciola-ocraceo al disco. Cuticola separabile brevemente a partire dal bordo, lucida e brillante anche col secco, appena viscida con l’umido. Liscia. Non zonata o appena zonata.
Lamelle spaziate di un intenso colore ocraceo, ocraceo-rosato, ocraceo-arancio a maturità. Da adnate a subdecorrenti. Presenti numerose lamellule. Filo regolare e concolore.
Latice bianco che vira al giallo-arancio al KOH 20% (i primi che si resero conto di questa reazione furono Kühner & Romagnesi nel 1952) e che solidifica in gocce ocraceo-verdognole. Immutabile se isolato.
Carne soda nel cappello, assai più cedevole nel gambo. Colore crema-biancastro con sfumature rosate. Immutabile al taglio. Odore leggermente fruttato, gradevole. Sapore fortemente acre.
Gambo presto farcito e presto cavo, talvolta con fossette ma non scrobicolato.
Spore 6-8 x 4,8-6 µm. Crestate. Con ornamentazioni fino a 0,8 µm disposte a zebrature, non reticolate. Plaga soprailare non amiloide.
Basidi tetrasporici, subclaviformi. 30-50 x 7-9,5 µm. Sterigmi 4-5 µm.
Pileipellis a ixocutis, poco gelificata, composta da ife cilindriche 2,5-4 µm. Pigmento extracellulare presente.
Caulopellis a ife filiformi 2,5-3,5 µm, settate. Non o poco gelificata.
Le foto successive mostrano alcune mie raccolte nelle uniche due stazioni di crescita a me note di questa specie. La prima è sull’altopiano delle Pizzorne (1000 m slm), alle porte di Lucca, in un noccioleto lungo un ruscello. La seconda è vicino casa (Bosco della Merla, Acciaiolo -PI-), sempre in un noccioleto.
Cappello di colore nocciola-verdognolo-ocraceo, spesso nocciola-ocraceo al disco. Cuticola separabile brevemente a partire dal bordo, lucida e brillante anche col secco, appena viscida con l’umido. Liscia. Non zonata o appena zonata.
Lamelle spaziate di un intenso colore ocraceo, ocraceo-rosato, ocraceo-arancio a maturità. Da adnate a subdecorrenti. Presenti numerose lamellule. Filo regolare e concolore.
Latice bianco che vira al giallo-arancio al KOH 20% (i primi che si resero conto di questa reazione furono Kühner & Romagnesi nel 1952) e che solidifica in gocce ocraceo-verdognole. Immutabile se isolato.
Carne soda nel cappello, assai più cedevole nel gambo. Colore crema-biancastro con sfumature rosate. Immutabile al taglio. Odore leggermente fruttato, gradevole. Sapore fortemente acre.
Gambo presto farcito e presto cavo, talvolta con fossette ma non scrobicolato.
Spore 6-8 x 4,8-6 µm. Crestate. Con ornamentazioni fino a 0,8 µm disposte a zebrature, non reticolate. Plaga soprailare non amiloide.
Basidi tetrasporici, subclaviformi. 30-50 x 7-9,5 µm. Sterigmi 4-5 µm.
Pileipellis a ixocutis, poco gelificata, composta da ife cilindriche 2,5-4 µm. Pigmento extracellulare presente.
Caulopellis a ife filiformi 2,5-3,5 µm, settate. Non o poco gelificata.
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Re: Lactarius pyrogalus (Bull.) Fr.
ALTRE FOTO DAL WEB
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Re: Lactarius pyrogalus (Bull.) Fr.
DIFFERENZE CON LACTARIUS CIRCELLATUS
La specie più vicina a L. pyrogalus è Lactarius circellatus Fr. 1838.
Entità legata al carpino, ha il cappello di colore tendente al grigio, con zonature e guttule e le lamelle sono di colore più chiaro. In caso di dubbio la reazione negativa del suo latice al KOH è dirimente.
La specie più vicina a L. pyrogalus è Lactarius circellatus Fr. 1838.
Entità legata al carpino, ha il cappello di colore tendente al grigio, con zonature e guttule e le lamelle sono di colore più chiaro. In caso di dubbio la reazione negativa del suo latice al KOH è dirimente.
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Re: Lactarius pyrogalus (Bull.) Fr.
BIBLIOGRAFIA
BASSO M.T. (1999). Lactarius Pers. Fungi Europaei 7: 117-124.
BOK J.-D. & SHIN G.-C. (1985). Taxonomic Studies on the Genus Lactarius of Korea (I). Korean Journal of Mycology 13(4): 249-262.
BOLETS DE CATALUNYA v. 4. Lamina n° 175. Societat Catalana de Micologia.
BRAUN-FURTWANGLER H., MIGGEL B. & REIL P. (2008). Hasel-Milchling und Hainbuchen-Milchling - Lactarius circellatus und Lactarius pyrogalus. Südwestdeutsche Pilzrundschau 44(1): 28-32.
CHIARI M. & PAPETTI C. (2003). Approccio al genere Lactarius – I. Rivista di Micologia 46(2): 99-129.
COOPER J.A., NUYTINCK J. & LEBEL T. (2022). Confirming the presence of some introduced Russulaceae species in Australia and New Zealand. Swainsona 36: 9-32.
DI STASIO G. (1998). Un Lactarius dalle lamelle color salmone. Qui Saccardo 3(7): 3.
PEKSEN A. (2011). Mycelial growth requirements of Lactarius pyrogalus and Lactarius controversus. African Journal of Microbiology Research 5(28): 5107-5114.
REDAZIONALE (2014). Antrag auf Verbannung eines Pilznamens. Der Tintling 87: 97-99.
REPELLIN P. (2021). Lactarius pyrogalus (Bull.) Fries. Genetic and Molecular Research 12: 6-7.
SÁNCHEZ J.A. & TEJEDOR F. (2006). El género Lactarius en Puebla de Lillo (León) (I). Boletín Micológico de la Federacíon de Asociaciones Micológicas de Castilla y León. 1: 127-144.
SCHAEFER Z. (1972). Die Gruppe Lactarius pyrogalus (Bull. ex Fr.) Fr., Stirps Pyrogalus. Ceska Mykologie 26(3): 141-148.
SEGNERI G. (2013). Il genere Lactarius nel Lazio. Bollettino AMER 89: 48-53.
TUOMIKOSKI R. (1953). Die Lactarius-Arten Finnlands. Karstenia 2: 9-25.
BASSO M.T. (1999). Lactarius Pers. Fungi Europaei 7: 117-124.
BOK J.-D. & SHIN G.-C. (1985). Taxonomic Studies on the Genus Lactarius of Korea (I). Korean Journal of Mycology 13(4): 249-262.
BOLETS DE CATALUNYA v. 4. Lamina n° 175. Societat Catalana de Micologia.
BRAUN-FURTWANGLER H., MIGGEL B. & REIL P. (2008). Hasel-Milchling und Hainbuchen-Milchling - Lactarius circellatus und Lactarius pyrogalus. Südwestdeutsche Pilzrundschau 44(1): 28-32.
CHIARI M. & PAPETTI C. (2003). Approccio al genere Lactarius – I. Rivista di Micologia 46(2): 99-129.
COOPER J.A., NUYTINCK J. & LEBEL T. (2022). Confirming the presence of some introduced Russulaceae species in Australia and New Zealand. Swainsona 36: 9-32.
DI STASIO G. (1998). Un Lactarius dalle lamelle color salmone. Qui Saccardo 3(7): 3.
PEKSEN A. (2011). Mycelial growth requirements of Lactarius pyrogalus and Lactarius controversus. African Journal of Microbiology Research 5(28): 5107-5114.
REDAZIONALE (2014). Antrag auf Verbannung eines Pilznamens. Der Tintling 87: 97-99.
REPELLIN P. (2021). Lactarius pyrogalus (Bull.) Fries. Genetic and Molecular Research 12: 6-7.
SÁNCHEZ J.A. & TEJEDOR F. (2006). El género Lactarius en Puebla de Lillo (León) (I). Boletín Micológico de la Federacíon de Asociaciones Micológicas de Castilla y León. 1: 127-144.
SCHAEFER Z. (1972). Die Gruppe Lactarius pyrogalus (Bull. ex Fr.) Fr., Stirps Pyrogalus. Ceska Mykologie 26(3): 141-148.
SEGNERI G. (2013). Il genere Lactarius nel Lazio. Bollettino AMER 89: 48-53.
TUOMIKOSKI R. (1953). Die Lactarius-Arten Finnlands. Karstenia 2: 9-25.
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Re: Lactarius pyrogalus (Bull.) Fr.
a cura di Massimo Bacci, MMXXIII


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Re: Lactarius pyrogalus (Bull.) Fr.
Bella specie non molto frequente e descrizione esauriente: complimenti Massimo !
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