
Lactarius repraesentaneus
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Re: Lactarius repraesentaneus Britzelm.
Cosa ti ha condotto a scovare questo insolito Lactarius? Solo la piccola dimensione o anche habitat? In mezzo a molti esemplari di L. scrobiculatus non mi è mai passato per la mente di tagliare un piccolo esemplare per controllare ossidazione del latice, sebbene io sia piuttosto curiosa circa i funghi. I 

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Re: Lactarius repraesentaneus Britzelm.
Guarda Raffi, la fortuna vuole che questo esemplare crescesse proprio dove avevo parcheggiato la Jeep
Smonto e me lo trovo li
Cmq è fungo abbastanza raro, predilige cresce in zone ben umide mentre il scrobiculatus lo trovi anche bello esposto nei tagli.
Basterebbe strisciarlo dove fa latice e dofve lo manipoli poi vedere dopo un po di minuti il viraggio violetto.
Cmq è molto piu barbuto ai bordi ed è di un bel giallo che non ha il scobiculatus.
Ti mostro dei esemplari piu grandi di anno scorso magari ti fai una idea migliore di come sono.


Smonto e me lo trovo li

Cmq è fungo abbastanza raro, predilige cresce in zone ben umide mentre il scrobiculatus lo trovi anche bello esposto nei tagli.
Basterebbe strisciarlo dove fa latice e dofve lo manipoli poi vedere dopo un po di minuti il viraggio violetto.
Cmq è molto piu barbuto ai bordi ed è di un bel giallo che non ha il scobiculatus.
Ti mostro dei esemplari piu grandi di anno scorso magari ti fai una idea migliore di come sono.

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Re: Lactarius repraesentaneus Britzelm.

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Re: Lactarius repraesentaneus Britzelm.

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Re: Lactarius repraesentaneus Britzelm.
Se lo vedi cosi tipico anche se raro sai che può essere lui gia sul campo.


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Re: Lactarius repraesentaneus Britzelm.
Io questa specie non sapevo neanche che esisteva. Grazie. 

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Re: Lactarius repraesentaneus
giusto per ripassare l'etimologia convenzionale ("= rappresentativo. Per il suo aspetto vistoso.") del suo epiteto, che si presta all'ambiguità (vedi interpretazioni che ci vedono una qualche "rappresentatività" della specie per il genere, oppure che la intende per "ben presente"): in assenza di esplicita spiegazione da Britzlemayr quando lo conia, un primo approccio di verifica obbliga a passare in rassegna i dizionari/lessici latini consultabili, e troviamo che offrono traduzione del termine per: "ciò che si ripresenta, che è presente, o in vista" (Valbuena, De Miguel), "posto davanti agli occhi" (Calonghi), "constantemente presente" (Olivetti), "che si manifesta nel momento presente" (Janneau), "che si presenta" (Du Cange, Gaffiot).
Da escludere dunque un'ipotesi che Britzelmayr la volesse elevare a specie "rappresentativa" dei Lactarius. Ma quale sia caratteristica che volesse sottolineare come particolarmente manifesta, se il suo aspetto vistoso nell'insieme, oppure la costanza del viraggio del latice, resta enigmatico. Tuttavia, credo che un'indizio suggestivo lo offre questa breve discussione dell'uso da parte di Terulliano di quello specifico vocabolo, articolo di pochi anni precedente il battesimo del fungo da parte del cattolico Britzelmayr: un'accorta esegesi identifica il suo vocabolo impiegato più volte, ed esclusivamente, per esemplificare il manifestarsi del divino, nel corso dell'Ultima Cena, dal pane al vino. A giudicare dal libro dedicato da Britzelmayr all'etimologia dei nomi per le specie naturali, come non pensare, allora, che sia proprio la singolare (oltreché costante) trasformazione da neutro a "vinoso" del latice a suggerirgli un'intenzione cristologica, miracolosa di questo suo epiteto? A rileggere la sua diagnosi, d'un tratto salta all'occhio quel "lacte, ex acquose albo violascente" (grasseto mio)...
(A latere: per caso è emerso nel tempo un qualche link alle curiose, "introvabili" tavole dello stesso Britzelmayr, edite da Friedländer, citate anche dal Tintling?)