Scleroderma flavidum Ellis et Everhart .

Scleroderma etc.
Vincenzo Migliozzi
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Scleroderma flavidum Ellis et Everhart .

Messaggio da Vincenzo Migliozzi » 08 ott 2007, 15:34



Ecco una descrizione completa di Scleroderma flavidum, fungo spesso associato ad ambiente mediterraneo sabulicolo e ad Eucaliptus.

La descrizione è tratta da un articolo redatto dal sottoscritto , in collaborazione con Pulcinelli ed apparso sul Bollettino Gruppo Micologico G.Bresadola di Trento.

La sinonimia con Scleroderma cepa è a mio parere da osteggiare.

Ciao da Enzo. :)



Scleroderma flavidum Ellis et Everhart
Journ. Myc. 1: 88. 1885.
= Scleroderma flavidum f. macrosporum Cunningham 1931
non Scleroderma cepa Persoon 1801 (sensu Demoulin et al.)


CARATTERI MACROSCOPICI


Gastrocarpo: si presenta molto variabile nelle sue forme (subgloboso o piriforme) le cui dimensioni possono essere comprese nell’intervallo 3–5 cm in larghezza e 5–10 cm in altezza.

Ha una consistenza piuttosto elastica e morbida determinata dalla presenza di un peridio molto sottile, stesso dicasi per lo pseudostipite, formato da fasci di rizomorfe calcificate saldate tra loro.
Questa parte non si presenta proporzionale alle dimensioni della restante parte, con dimensioni mediamente comprese tra 2 e 5 cm di lunghezza, spesso però può superare tale valore, in funzione della consistenza del suolo.
Su terreno compatto si presenta corto, viceversa è lungo od eccezionale su substrato sciolto o sabbioso.
La deiscenza è anch’essa variabile a seconda delle dimensioni; avviene, infatti, attraverso fori irregolari che lentamente determinano la distruzione del peridio nei carpofori piccoli, mentre per quelli più grandi l’apertura avviene quasi sempre mediante lacinie regolari fino a formare un’apertura stellare.

Peridio: si può osservare che la colorazione della parte più interna è biancastro con leggero viraggio verso il brunastro al taglio, quella esterna è giallo-bruno evidenziando la presenza di due strati ben distinti.
La superficie esterna, di colorazione giallo o giallastra si presenta normalmente screpolata e formante delle areolature derivate da scaglie abbastanza evidenti e di colorazione leggermente più scura rispetto al resto.
Gli esemplari più sviluppati si presentano spesso completamente lisci.
Lo spessore varia tra 0,4 e 1,2 mm, presenta sempre un graduale assottigliamento che parte dalla base verso l’apice.

Gleba: negli esemplari molto giovani si presenta di color violaceo, generalmente molto compatta e con riempimento totale per i carpofori di grandi dimensioni, meno compatta e rada per quelli più piccoli.
Con la maturazione si trasforma rapidamente in un ammasso cotonoso determinato da fitti filamenti intrecciati che le conferiscono una consistenza morbida, anche la colorazione subisce una variazione che va prima sul bruno caffè per poi arrivare a caffè scuro nello stadio finale.

Odore: non è stato rilevato alcun odore particolare.

Habitat: è stata riscontrata la predilezione dei suoli argillosi e silicei della zona mediterranea sotto pino ed eucalipto, se non in boschetti puri di Eucalyptus.




Vincenzo.

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Messaggio da Vincenzo Migliozzi » 08 ott 2007, 15:34



Ecco una descrizione completa di Scleroderma flavidum, fungo spesso associato ad ambiente mediterraneo sabulicolo e ad Eucaliptus.

La descrizione è tratta da un articolo redatto dal sottoscritto , in collaborazione con Pulcinelli ed apparso sul Bollettino Gruppo Micologico G.Bresadola di Trento.

La sinonimia con Scleroderma cepa è a mio parere da osteggiare.

Ciao da Enzo. :)



Scleroderma flavidum Ellis et Everhart
Journ. Myc. 1: 88. 1885.
= Scleroderma flavidum f. macrosporum Cunningham 1931
non Scleroderma cepa Persoon 1801 (sensu Demoulin et al.)


CARATTERI MACROSCOPICI


Gastrocarpo: si presenta molto variabile nelle sue forme (subgloboso o piriforme) le cui dimensioni possono essere comprese nell’intervallo 3–5 cm in larghezza e 5–10 cm in altezza.

Ha una consistenza piuttosto elastica e morbida determinata dalla presenza di un peridio molto sottile, stesso dicasi per lo pseudostipite, formato da fasci di rizomorfe calcificate saldate tra loro.
Questa parte non si presenta proporzionale alle dimensioni della restante parte, con dimensioni mediamente comprese tra 2 e 5 cm di lunghezza, spesso però può superare tale valore, in funzione della consistenza del suolo.
Su terreno compatto si presenta corto, viceversa è lungo od eccezionale su substrato sciolto o sabbioso.
La deiscenza è anch’essa variabile a seconda delle dimensioni; avviene, infatti, attraverso fori irregolari che lentamente determinano la distruzione del peridio nei carpofori piccoli, mentre per quelli più grandi l’apertura avviene quasi sempre mediante lacinie regolari fino a formare un’apertura stellare.

Peridio: si può osservare che la colorazione della parte più interna è biancastro con leggero viraggio verso il brunastro al taglio, quella esterna è giallo-bruno evidenziando la presenza di due strati ben distinti.
La superficie esterna, di colorazione giallo o giallastra si presenta normalmente screpolata e formante delle areolature derivate da scaglie abbastanza evidenti e di colorazione leggermente più scura rispetto al resto.
Gli esemplari più sviluppati si presentano spesso completamente lisci.
Lo spessore varia tra 0,4 e 1,2 mm, presenta sempre un graduale assottigliamento che parte dalla base verso l’apice.

Gleba: negli esemplari molto giovani si presenta di color violaceo, generalmente molto compatta e con riempimento totale per i carpofori di grandi dimensioni, meno compatta e rada per quelli più piccoli.
Con la maturazione si trasforma rapidamente in un ammasso cotonoso determinato da fitti filamenti intrecciati che le conferiscono una consistenza morbida, anche la colorazione subisce una variazione che va prima sul bruno caffè per poi arrivare a caffè scuro nello stadio finale.

Odore: non è stato rilevato alcun odore particolare.

Habitat: è stata riscontrata la predilezione dei suoli argillosi e silicei della zona mediterranea sotto pino ed eucalipto, se non in boschetti puri di Eucalyptus.




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Re: Scleroderma flavidum Ellis et Everhart .

Messaggio da Vincenzo Migliozzi » 08 ott 2007, 15:45

Scleroderma flavidum Ellis et Everhart .

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Re: Scleroderma flavidum Ellis et Everhart .

Messaggio da Vincenzo Migliozzi » 08 ott 2007, 15:47




CARATTERI DELLA MICROSCOPIA


Spore: globose, di dimensioni (comprendenti anche gli aculei) pari a 11,4–16,0 µm. Gli aculei, di norma isolati, disposti in maniera irregolare e mai fascicolati, possiedono lunghezza di 1,5–2,0 µm.

Trama: costituita da ife pigmentate in giallastro, dotate di modeste dimensioni ( = 2–4 µm) e prive di giunti a fibbia.

Cellule nutritive: osservate.

Peridio: costituito da due strati diversi. Quello più esterno, di modesta entità, risulta costituito da ife indifferenziate con diametro pari a 3–8 µm.
È presente un pigmento membranario giallastro. Lo strato più interno è costituito da ife ialine di maggiore dimensione ( = 12–20 µm) e dotate di una consistente parete.
Queste ife sono disposte a catena e possiedono una discreta variabilità nella morfologia (da cilindracea a rigonfia, subfusiforme o appendicolata).
Si noti come tale struttura non sia presente negli esemplari di Scleroderma cepa (Migliozzi & Coccia 1988).

Giunti a fibbia: non osservati.




Vincenzo. :)

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Re: Scleroderma flavidum Ellis et Everhart .

Messaggio da Vincenzo Migliozzi » 08 ott 2007, 15:48

Altre Immagini di Scleroderma flavidum , prima di passare alla SISCUSSIONE contenuta nel già citato articolo.

ciao da Enzo. :)
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Vincenzo Migliozzi
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Re: Scleroderma flavidum Ellis et Everhart .

Messaggio da Vincenzo Migliozzi » 08 ott 2007, 21:13





DISCUSSIONE

Sono numerosi gli autori che recentemente si sono espressi per una sinonimia di Scleroderma flavidum con S. cepa Persoon, analogamente per alcune interpretazioni di S. albidum Pat. et Trab. e di S. laeve Lloyd.
Uno dei due autori (M.V.) in un lavoro congiunto con M. Coccia e pubblicato sulla rivista Micologia Italiana (17(1): 4-12, 1988) ha una opinione del tutto differente.
Pur rimandando all’esame di tale approfondito lavoro, intendiamo ricordare che tali conclusioni emergono dal differente spessore del peridio e dalla differente microscopia dello stesso.
In S. flavidum, e ciò è stato confermato dall’esame di un esemplare messo allora cortesemente a disposizione dal compianto ed illustre prof. Rolf Singer (raccolta F 1277798 del Field Museum of Natural History di Chicago, datata 12.9.1896), lo strato più interno del peridio è costituito da ife ialine catenulate e morfologicamente ben differenziate per un diametro pari fino a 20 µm.
Al contrario in S. cepa Persoon il peridio risulta essere costituito da ife non differenziate e dotate di dimensioni diametrali che normalmente non superano la misura di 8 µm.
Ciò è stato confermato dallo studio di una raccolta effettuata in ambiente nettamente continentale ed inviataci dalla dott.ssa A. Runge (raccolta tedesca n° MTB 3034 datata 9.9.1969, effettuata in località Kreis Luchow Donnenberg D.).
È noto peraltro che S. flavidum è comunemente se non esclusivamente raccolto in territorio costiero ed associato, in modo incontrovertibile, a piante di Eucalyptus oppure ad associazioni Eucalyptus-Pinus o Eucalyptus-Quercus ilex (raramente, ma non documentato, Quercus ilex-Quercus suber).
Ci risulta quindi particolarmente strano, anche se verosimilmente da non escludere, che esso possa esattamente corrispondere all’entità descritta da C.H. Persoon (1801) in territori continentali o nordici dove certamente, in quella data, non poteva alliganre una qualche specie di Eucalyptus.
Gli esemplari continentali di S. cepa inviatici da A. Runge ricordiamo che si sono dimostrati sovrapponibili con i nostri rarissimi esemplari di S. cepa ritrovati, e lo diciamo e ribadiamo per corretta informazione, nello stesso ambiente in cui è presente S. flavidum.
Vogliamo sottolineare, e ciò coincide esattamente con quanto comunicatoci (in littera) da G. Pacioni, come la descrizione di C.H. Persoon relativa a S. cepa rimandi a Vaillant, dove si parla di un fungo bruno con brevissimo pseudostipite “caule brevi-obconico subarhizo” e di cui ovviamente non esiste, dato il tempo, alcuna traccia di erbario.
Ciononostante V. Demoulin pretende che S. cepa e S. flavidum siano sinonimi.
In ciò, data la levatura del nome, viene seguito pedissequamente dalla maggioranza dei micologi che, oltretutto, non hanno avuto né voglia né modo né tempo di studiare quanto meno la relativa letteratura.
A questa condotta fanno eccezione i soli G. Pacioni, V. Migliozzi, M. Coccia e, da oggi, C. Pulcinelli.
Siamo confortati in questo dall’opinione di D.N. Pegler et al. (1995) che, in “British Puffballs, Earthstars and Stinkhorns”, descrivendo Scleroderma cepa non pongono S. flavidum come suo sinonimo ed avvalorano le nostre precedenti conclusioni, da altri contestate, giudicando la nostra precedente descrizione di S. cepa come “selected description”.
È innegabile comunque che il complesso Scleroderma flavidum-cepa-albidum sia difficile da sbrogliare.
Dobbiamo inoltre citare la presenza di una forma macrosporum di S. flavidum, a cui potrebbero fare riferimento quasi tutte le nostre raccolte tirreniche.
Riteniamo comunque, in considerazione dei numerosi dati sporali in nostro possesso, che sia eccessiva la separazione in due forme ben distinte, principalmente in considerazione della eterogeneità sporale presente in uno stesso gastrocarpo .
Nello stretto ambiente sabulicolo consolidato, a ridosso del mare e sotto Eucalyptus, S. flavidum è facilmente reperibile insieme ad altre specie certamente legate agli impianti di Eucalyptus quali Hydnangium carneum, Setchelliogaster tenuipes ed Hymenangium album var. cerebellum.
Al contrario in altri impianti di Eucalyptus in zone più interne e non sabulicole, S. flavidum non condivide la compagnia delle specie appena citate.
Risulta possibile eliminare la possibilità di conspecificità con S. albidum e S. laeve sensu Guzman in quanto il primo, pur presente in regioni nordafricane mediterranee e sempre legato ad Eucalyptus sp., differisce per le ife di dimensioni inferiori ( = 3–7 µm) mentre il secondo è dotato di spore di dimensioni nettamente inferiori.




Vincenzo.

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Messaggio da Vincenzo Migliozzi » 08 ott 2007, 21:16

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Messaggio da Vincenzo Migliozzi » 19 feb 2008, 09:03

Scleroderma flavidum Ellis et Everhart ............by Vincenzo.
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Re: Scleroderma flavidum Ellis et Everhart .

Messaggio da Vincenzo Migliozzi » 19 feb 2008, 09:04

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Re: Scleroderma flavidum Ellis et Everhart .

Messaggio da Vincenzo Migliozzi » 19 feb 2008, 09:05

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