Scorrendo l'Ottobre

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In alta montagna
dove l'abete battaglia ai suoi limiti
rosseggia la brughiera

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Ormai terminato l'alpeggio
accanto alla borgata
il placido brucare fino a sera

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Già sale dalla terra un odore di bosco
dove ancora si spande una tiepida luce

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Il micelio d'ogni specie partecipa all'ultima festa di forme e colori:


appena affiorante, passerebbe inosservato se non fosse per quelle gocce d'un brillante rubino passato dalla luce che ne spande riflessi di gemma.
Cromatismo effimero ; poche ore di sole smorzano gran parte del suo splendore.

E' un Hydnellum, forse "ferrugineum", forse peckii" ; solo all'assaggio la sentenza. Nel secondo caso però ci assalirebbe un gusto tremendo che resterebbe in perenne ricordo. Personalmente mi accontento del dubbio.

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Aggraziato è il cappello giallo verdastro di questa Amanita dal gambo con ricordi di sfumature rosa

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Il rosso scuro che affonda nel nero e il gambo di rossa trasparenza in questa Russula mi appaiono con efficace similitudine alla piccantissima acredine appena il gusto si accosta alle lamelle

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Se ci si sposta in radura ...: il fungo degli gnomi

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.... e la baita dell'amico "Gian" , dove pulsa un viver essenziale, in armonica naturalezza

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provvisto di previdenza neve: legnaia a portata di mano

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Dalla vetrina fiorita sbircia un mite inquilino..
E' curioso e sereno; può viver bene l'oggi perchè... ignora il suo domani